Capitolo 53

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Ero appena entrata nel ristorante in cui Rey mi aspettava.
Ero tesa e nervosa ed erano passati giorni ormai dall'annuncio del mio imminente matrimonio.

Lucas era contento voleva avermi ancora di più vicino a se, se avessi fatto parte del club di Rey, ma sapevo anche cosa voleva dire questo.. sarei stata sempre stata a rischio e dovevo guardarmi molto bene le spalle e riflettere su ciò che facevo.

Se fossi entrata in questo club avrei tenuto d'occhio Rey più che mai e avrei potuto approfittarne per farlo fuori.

"Ciao Brooklyn.." Disse lui seduto in un tavolo apparecchiato in una saletta privata.
Mi guardava con interesse e astuzia.

"Ciao Rey.." risposi accomodandomi alla sedia affianco a lui.

"Ho saputo che hai intenzione di sposarti tra un un mese.. sarai di sicuro entusiasta." Disse lui mentre mi versava del vino rosso nel bicchiere.

"Si, non vedo l'ora." Risposi sorridendo e ringraziandolo per il vino afferrai il bicchiere e ne bevvi un sorso.

"Immagino che travis non abbia preso molto bene la cosa.." Disse sicuro e guardandomi.
Sapevo cosa stava facendo, voleva esaminarmi e trovare qualche cavillo in me.

"Non credo, lui è molto amico di Lucas quindi penso abbia reagito bene.." Dissi tranquillamente sorridendogli.

Lui alzò un sopracciglio sorridendo furbamente "immagino.. ma è anche un tuo ex se non sbaglio giusto?" Domandò fintamente con poco conto.

"Si, ho avuto una storiella con lui.. provo un affetto per lui proprio come lo provo per Steve. Lucas è contento di averli tra i testimoni." Dissi quasi fiera e un po' ridicola.

Lui i guardò attentamente e poi annuì.

"Ti ricordi qualche anno fa quando hai dovuto superare le varie prove per entrare?" Mi domandò prendendomi contro piede.

Annuì attentamente ascoltandolo.

"Bene.. non avrei mai creduto che una ragazzina come te potesse farcela ad entrare nel clan, ti davo per spacciata in poco tempo nonostante avessi del fegato e del coraggio ed invece ti ho solo sottovalutata tanto...
come ben sai, io sono uno di quelli che ha creato questo clan e una persona che a te era vicina sarebbe orgoglioso di te per quello che sei ora.." Disse lui con importanza e dedizione.

Corrugai la fronte e risposi " a chi ti riferisci?"

Lui sorrise e bevve un goccio di vino.

"A tuo padre Brook. Lui era un agente e anche io lo ero, abbiamo deciso di fare dietrofront con l'agenzia che era piena di merda e per uscirne abbiamo creato un nostro clan. Avrai di sicuro pensato che io centrassi con la sua morte e non sono stupido, sai molto bene che fiuto le cose a chilometri. Puoi anche non reputarmi più colpevole perché il vero assassino che ha ucciso tuo padre è già morto." Spiegò lui sicuro e deciso.

Lo guardai e cercai di capire se mi stava mentendo ma ero praticamente senza parole.

"Chi è stato ad ucciderlo?" Domandai semplicemente.

"Rick Jefferson. Era un nostro amico anche lui ex agente come me e tuo padre. Avevamo deciso di aprire gli affari tutti insieme ma quando le cose si sono complicate le cose tra Rick e tuo padre erano diventate sempre più difficili fino a quando non successe di peggio.
Tu eri nata, e i problemi c'erano ancora prima e così te crescevi con la figura di tuo padre al tuo fianco, che ti insegnava ciò che in parte ora sai grazie a lui. Ti avrà di sicuro detto che lavorava per l'agenzia come giustificazione per te e tua sorella e vostra madre. Il patrimonio che hai di sicuro non è grazie allo stato o al governo per cui io e tuo padre abbiamo servito." Rispose lui certo e mangiando un po' della sua carne.

Io lo guardai e avevo lo stomaco improvvisamente chiuso.

"Perché mi dici tutto questo? Io ho il cuore in pace con mio padre, perché dovrei sapere tutto questo ora ?" Gli domandai ancora spiazzata e dubbiosa.

"Perché Brook te volevi farmi fuori e potrai pure non credermi su ciò che ti ho detto ma ho le prove che l'agenzia non è quello che pensi e che non c'entro nulla con tuo padre. Se ti dico tutto questo non è solo per farti fare chiarezza sulla faccenda, ma anche perché ti voglio proporre qualcosa che non potrai non accettare, tu sei destinata a grandi cose. Voglio proporti di fare parte di un piano ancora più grande che fare solo business, voglio che tu entra a fare parte nel mio club." Propose lui guardandomi attentamente.

Lo guardai cercando di essere impassibile mentre dentro al mio cervello vi era una confusione totale ed abissale.

"Se non sei stato tu, chi altro è stato ad uccidere mio padre?" Gli dissi seriamente.

"L'agenzia. La stessa che mi cerca e che mi accusa della morte di tuo padre perché in realtà non sa che è stato Rick. Tuo padre di sicuro non si sarebbe mai immaginato che tu prendessi la sua stessa strada, perché nessun genitore sano di mente lo vorrebbe ma ormai ci sei dentro e lo sai anche tu. Se tu me lo permetterai faremo grandi cose e non te ne pentirai, Lucas ne fa parte ma immagino che lui non te ne abbia parlato per via delle regole.." Rispose lui convinto.

Lo guardai ancora con diffidenza, nulla aveva senso per me..

Dopo un po' che non risposi lui tirò fuori da una valigetta dei fascicoli che me li appoggio davanti sul tavolo.

"Cosa sono?" Dissi guardandoli.

"La testimonianza che non sono stato io ad uccidere tuo padre." Disse lui sicuro.

Lo guardai spiazzata.

Aprì subito il fascicolo e capì che in realtà mio padre non era morto per mano di un incidente causato da qualcuno, ma per mano della pistola di Rick.

Davanti a me vi erano frammenti di foto di una videosorveglianza, l'uomo che era di sicuro Rick puntava la pistola verso mio padre in un parcheggio sotterraneo.

Nelle foto dopo mio padre morto.

Mi venne la pelle d'oca e l'amaro in bocca.

"Ci sto. Cosa devo fare?" Dissi subito dopo guardando Rey e guardandolo negli occhi mentre lui sorrideva soddisfatto.

Non erano abbastanza prove per me. Avrei comunque indagato più profondamente per conto mio e una volta scoperto davvero che Rey non c'entra avrei lasciato perdere, ma se così non fosse stato avrei continuato decisamente con il mio piano iniziale. Per ora dovevo guadagnarmi anche la sua fiducia.

Bad for love #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora