Capitolo 72

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Uscì dalla camera di travis con il cuore in gola, per dire tutto ciò che doveva sapere e che doveva fare, mi aveva fatta sentire malamente triste.

Rey mi guardò dritto negli occhi cercando una conferma e con una freddezza a dir poco paurosa sorrisi e dissi " ho risolto, ora è uscito dalla mia vita."

Lui sorrise e appoggiò una mano sulla mia schiena, "brava figliola mia. Ora andiamo a parlare di cose importanti."  Disse con sicurezza incamminandosi affianco a me.

Annuì e lo seguì in silenzio.
Odiavo con ogni briciolo di me stessa, questo orribile uomo.
Il fingere che andasse tutto bene e che tenessi ad un probabile ed inesistente rapporto tra di noi, mi faceva odiare anche quasi me stessa.

Una volta risolto tutto ciò avrei finalmente sospirato di gioia. Di questo ne ero sicura.

****
Pov's travis
Brook era da poco uscita dalla stanza lasciandomi in balia di un sacco di cose da pensare.
Odiavo sentirmi così confuso e non capire bene cosa stava succedendo..

Quando il bussare deciso della porta mi risvegliarono leggermente dal mio rimuginare, alzai lo sguardo e due uomini fin troppo grossi vestiti da infermieri entrarono in stanza.

Li guardai attentamente e capì all'istante che erano tutto fuorché che infermieri.

Li guardai mentre uno di loro tirava fuori una siringa avvicinandosi verso di me.
Brutti bastardi..
Chi mi voleva ancora morto?

Con tutta la forza di cui mi ero dimenticato di avere, afferrai le flebo che erano collegati ai miei polsi e le strappai con forza, facendoli penzolare ed usandoli per fargli gettare la siringa dalle mani mentre con una testa facevo cadere uno dei due uomini.

L'altro più forte mi prese per il collo e mi appoggiò al muro per strozzarmi.

Non riuscivo a staccarmelo da dosso. Cazzo..
Cercai di guardarmi attorno ma con i fili ancora attorcigliati addosso, con la vista appannata cercai di attorcigliarglieli intorno al suo collo nonostante si scostasse.

Cazzo devo resistere, tirai forte finché non sentì la presa sul mio collo arretrare, con una gomitata sul suo braccio gli feci mollare la presa, prendendo fiato poco dopo gli girai la testa mettendolo al tappeto.

Il tipo di poco prima si alzò da terra e con un calcio in faccia riuscì a stendere anche lui.

Mi girava la testa e avevo male da per tutto.

La camera era un macello..

Andai verso i cassetti vicino al letto e trovai una busta con i miei effetti personali.
L'apri e presi il cellulare dentro e dei vestiti puliti.

Mentre lo accesi e composi il numero subito dopo Steve rispose " Pronto?"

" Steve sono travis sono in ospedale, la batteria mi sta per morire vieni subito a prendere, mi vogliono morto. Muoviti." Dissi di fretta mentre mi sfilai il camice.

"Cazzo travis si sono in macchina arrivo subito." Rispose riattaccandomi.

Mi vestì e aprendo l'ultimo scompartimento del mobiletto fortunatamente trovai le scarpe e me le infilai.

Avevo poco tempo, chiunque poteva volermi morto e molto probabilmente sarebbero anche passati a breve per averne la conferma o continuare.

Uscì di soppiatto e attentamente guardandomi attorno, mentre camminavo nella sala d'attesa con nonchalance riuscì a fregare una felpa con il cappuccio appoggiata sulla sedia.

Me la infilai e mi misi anche il cappuccio.
Riuscì ad uscire tranquillamente dall'ospedale e l'aria che vi era fuori fu un toccasana.

Pochi minuti dopo un blindato nero sfrecciò velocissima passando per il parcheggio.

Bad for love #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora