Ero davanti ad un edificio che all'apparenza sembrava una banca.
Entrai e andai al bancone e dissi i tre numeri come da protocollo, dove sul pc vi era tutto spiegato per filo e segno.La segretaria mi guardò seriamente e non più sorridente come prima. Alzò la cornetta del telefono e dopo due secondi lei annuì guardandomi.
La guardai mentre riattaccava e senza dire una parola mi fece un cenno con la mano di seguirla.
Camminai dietro di lei finché non entrammo in ascensore.
Lei digitò diversi numeri di piani e dopo non so quanto tempo lì dentro le porte si aprirono."Esca.." Disse solamente lei, io la guardai e con lo zaino in spalla, feci come da lei detto.
Uscì dall'ascensore ed in un batter d'occhio in quel corridoio nero uscirono degli uomini vestiti in un completo elegante.
"Mi segua.." Disse un tizio di colore con voce profonda.
Lo seguì e mi sentivo quasi un fascio di nervi.
Camminammo alla fine di quel corridoio nero e spalancando gli occhi guardai dove stavamo andando.Davanti a me vidi uffici su uffici, agenti, militari e non solo.
Fui scortata verso un ufficio che era vuoto in cui mi fecero sedere.
Le mura di quell'ufficio erano semplicemente delle vetrate, potevo vedere fuori dall'edificio o gli altri uffici.Mi guardai attorno ed i minuti passavano.
Ad un certo punto mi sentii osservata..
Mi voltai e vidi che delle persone che erano sedute alla scrivania parlavano e mi guardavano.Io corrugai la fronte e mi diede abbastanza fastidio il fatto che loro mi fissassero così, tanto che nonostante io li guardassi loro continuarono ed io gli feci il terzo dito.
Mi ricomposi subito appena sentì la porta dell'ufficio aprirsi.
"Appena ho saputo che il vecchio numero di protocollo era stato attivato, e che lo aveva fatto la figlia di Connor, quasi non ci credevo... Brooklyn dimmi cosa devo la tua visita?" Disse lui guardandomi attentamente e sorridendomi.
"So che lei è Robert Wood ed era un caro amico di mio padre.. in questo momento ho bisogno di una mano da parte sua e dell'agenzia di cui si occupa. Voglio rinchiudere in prigione Reynolds, il tizio che ha ucciso mio padre ed occuparmi anche del club che gestisce con persone famose, politiche e che fanno parte di varie agenzie governative o federali.. ma ho bisogno di una mano per fare ciò. Questa missione era compito dei federali, solo che la persona che se ne occupava ora non può più per via di chi l'ha messo su un lettino d'ospedale.." spiegai sicura e decisa.
Lui mi guardò e sospirò "dovrei muovere molte maree per tutto ciò. Cosa ci guadagno Brooklyn? Capisco che Connor era un mio amico, ma ho un'agenzia e degli uomini che ripongono fiducia in tutto ciò, non posso rischiare di compromettere tutto, per questa missione che per me sembra suicida. Conosco Rey e ho sentito parlare di quel club pieno di criminalità.. ma come posso io aiutarti in tutto questo se molte persone prima di noi ci hanno provato è fallito?" Disse lui seriamente guardandomi negli occhi.
Aveva ragione..
"Dovrei fare tutto io, voi sareste il mio supporto in tutto questo fardello. C'è la possiamo e dobbiamo farcela questa volta, perché non accetterò un no o un fallimento, non è neanche da prendere in conto per me. I miei genitori mi hanno lasciato delle informazioni e se mi hanno portato fino a qui è perché te e la tua agenzia mi potete aiutare a differenza degli altri." Dissi scrupolosa e decisa.
Lui soppesò un attimo alle mie parole è un attimo dopo prese in mano la cornetta del telefono componendo dei numeri.
Mi guardò e disse "rimanda l'appuntamento con tom.. ora sono occupato al momento.."
E poi chiuse la cornetta " vieni ti faccio conoscere la squadra che si occuperà della missione.." Disse lui prendendo dei badge dal cassetto.
"Quindi accetta?" Dissi sorridendo soddisfatta.
"Devo molto a tuo padre e anche se so che in parte me ne pentirò, almeno so che anche lui avrebbe fatto lo stesso.." Disse sicuro aprendomi la porta dell'ufficio per farmi passare.
"Si" risposi solamente incredula.
*****
Davanti a me un ufficio pieno zeppo di uomini e solamente due donne, si misero a prestare attenzione appena il direttore arrivo con me dietro."Squadra.. c'è una missione per voi." Disse il direttore guardandosi tutti quanti.
"Quale delle molte che abbiamo già?" Rispose un ragazzo dai capelli biondo cenere, giovane e che sembrava più grande di me di qualche anno..
"Wes.. la missione che vi sto per dare dovrà stoppare il lavoro che state già facendo purtroppo." Disse lui seriamente e deciso.
Dovevo molto al direttore White."Scherza? Cosa c'è di più importante?" Disse un altro ragazzo affianco a quello biondo di prima.
"Lei è Davidson Brooklyn.. ho promesso di darle una mano e mi serve la squadra migliore per farlo. La missione è aiutarla a mettere dietro alle sbarre un certo criminale che ancora nessuno è riuscito a prendere.. ed inoltre dovremmo occuparci del club che lo copre e che è anche più potente di lui." Spiegò velocemente lui.
Tutti mi guardarono e il ragazzo biondo di prima, che di sicuro a questo punto doveva essere il capo della squadra.. Disse " cosa c'entra quella ragazzina con la missione?" Fece cenno con la testa verso di me seriamente e dubbioso.
Il direttore alzò le sopracciglia e rispose " spiegaglielo tu.." mi disse lasciandomi di stucco.
Dovevo essere sincera?
Guardai tutti e cercando di aver sangue freddo e non sembrare una che si cagava addosso dissi " sono figlia di un agente molto conosciuto, Connor Jay Davidson. Io faccio parte di un clan famoso di Los Angeles gli Whitesnakes." Iniziai a dire mentre alcuni di loro mi guardarono stupiti."Il capo degli whitesnakes è Reynolds uno dei criminali più conosciuti sul territorio nazionale, un agente federale infiltrati nel clan di nome Travis Smith insieme al mio aiuto stavamo collaborando per avvicinarci a metterlo dietro le sbarre solo che lui ora è in ospedale ed io sono sempre più vicina alla conclusione, Rey crede di essere mio padre biologico e sono sicura di avere la sua totale fiducia, la prova lampante è che faccio parte del suo club di criminali importanti e che settimana prossima ha in mente di fare il colpo dei colpi e vuole il mio aiuto. Ed è qui che entrate in campo voi che mi aiuterete a prenderlo." Spiegai decisa e mantenendo uno sguardo sicuro verso il biondo che mi guardava dubbioso.
"Se ci sono di mezzo i federali dobbiamo prendere prima il caso." Disse il direttore prima che il ragazzo biondo cenere parlasse.
"Si.. dobbiamo incominciare ora se vogliamo mettere giù il piano." Disse lui subito dopo rivolto a tutti.
Io annuì e guardai per qualche secondo il direttore che mi fissava.
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Bad for love #wattys2019
Roman d'amourBrooklyn ha 19 anni ed è abituata a condurre una vita senza limiti e per la quale non dà tregua a sua sorella maggiore Lauren, che grazie al suo lavoro è sempre pronta a tirarla fuori dai guai. Travis ha 25 anni da poco infiltrato in una delle gang...