Capitolo 82

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I giorni erano trascorsi tesi e Steve era sempre più morboso a darmi attenzioni.
Ero arrivata al punto di implorare Lauren di farlo stare sempre con lei, mi sarei arrangiata persino con gli ultimi preparativi del locale senza di lui, pur di stare in pace.

Stavo guardando l'elenco delle cose che ancora mancavano finché non rabbrividì sentendo quella voce.

"Molto bello il locale.." disse nick, guardandosi attorno e materializzandosi affianco a me con le mani nelle tasche dei pantaloni, di sicuro costosissimi.

"Ti avevo detto di lasciarmi in pace." Dissi freddamente appoggiando la penna sul quaderno davanti a me, lo fissai seriamente negli occhi infastidita.

"Tranquilla Brooky.. sono solo passato per vedere il tuo nuovo locale e farti i complimenti." Disse lui sorridendo furbamente.

"E anche perché?" Domandai ovvia sapendo bene che c'era anche dell'altro.

"Te mi conosci troppo bene.." Disse lui diventando leggermente serio e guardandomi negli occhi pensieroso.

Mi metteva in soggezione ma cercai di non distogliere lo sguardo.
Non dovevo dargliela vinta.

"Si sputa il rospo.." Dissi volendo sentire l'ennesima stronzata che aveva da propinarmi.

" solo una parola.. Bridge." Disse lui spiazzandomi e mentre lui sorrideva.

Era un dannato stronzo. Senza dubbio.

"È impossibile ci è stata fottuta anni fa quella macchina.. e le altre riproduzioni non sono la stessa cosa." Dissi convinta e ancora incredula.

Bridge era stata la mia prima e vera macchina. Era una pontiac gto del 1967, nera e lucente.
Per quanto l'amassi l'avevo persa ad una gara clandestina con un noto clan. Ero ancora una pivella stupida e nick mi aveva convinto ovviamente a fare la stronzata di partecipare a quella gara.

"Lo so ma Dex mi deve un favore bello grande finalmente e guarda caso ha ancora la tua amata macchina... vuoi venire con me a riscattare il favore?" Domandò lui contento e furbamente.

Ero sorpresa e contenta, cazzo quella macchina l'avevo sempre amata e perderla mi aveva giocato un brutto tiro amaro che non ho mai mandato giù.

"Sento che se ti dirò di sì mi pentirò." Dissi ricordandomi di restare razionale e ricordarmi chi avevo davanti, il manipolatore e subdolo per eccellenza.

"Dai Brook è solo una delle tante cose che ti devo per tutto ciò che ti ho fatto e nient'altro. Quindi vieni con me sta sera da Dex." Disse lui determinato.

Lo guardai attentamente e diffidente "e tu in tutto questo cosa ci guadagni se la macchina è mia?" Domandai sospettosa.

"Mi divertirò a torturare un po' Dex dopo anni che non ci ho a che fare, poi ti ridarò ciò che ti ho fatto perdere in passato. So quanto amavi quella macchina, era la prima macchina di tuo padre.." Disse lui guardandomi con un altro sguardo.

Lo guardai in silenzio meditando sulle sue parole ed infine annuì arresa.
Aveva fatto leva su mio padre, era sempre il bravo e solito stronzo.

"Passo da te alle 22:00" Disse lui senza dire nient'altro e facendo per andarsene verso l'entrata.

"Vedremo" Risposi ritornando a prendere la pena in mano e guardando l'elenco.

"Vedrai tranquilla" Disse con tono di voce malizioso.

Mi voltai seccata verso l'entrata ma lui era già uscito.

*****
Pov's travis
Era ormai pomeriggio ed ero arrivato da poco a Los Angeles. Il caldo e questa città non credevo di dirlo ma, mi era mancata un bel po.

Bad for love #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora