Capitolo 129

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Pov's Travis

"Brook?" Domandai entrando in casa.
C'era silenzio neanche un minimo rumore.

Forse è uscita.. presi il telefono dalla tasca dei pantaloni e cercai il suo numero per poi chiamarla, misi il vivavoce mentre sistemavo la spesa dai sacchetti.

Non rispondeva.

Riprovai un'altra volta ma nulla.

È strano che non mi risponda.. presi il telefono dal bancone e chiamai steve.

"Senti trav non è il momento ti richiamo io.." disse lui frettolosamente.

"Aspetta Steve. Brook è lì con te?" Gli domandai andando verso le scale e cercando e salendole.

" No perché? Ma non era lì a casa?" Rispose prima Steve e subito dopo domandò Isabel.

"Non c'è e non risponde al telefono.. non ci sono neanche le chiavi della sua macchina qui." Dissi mentre nella mia testa pensieri sempre più preoccupanti si facevano strada dopo mesi e mesi era la prima volta che non rispondeva al telefono o che non sapevo dove fosse.

"Sei sicuro Travis? Prima era lì che disfaceva gli scatoloni e sembrava tranquilla" disse Isabel stranita.

Gli scatoloni? Quelli che aveva preso dalla villa di Lucas..

"Okey vedrò che fare se vi chiama fatemi sapere.." dissi a loro per poi riattaccare e concentrarmi sulla scatola di cartone socchiusa.

***
Pov's Brooklyn

"Sono Brooklyn Davidson dissi alla banca, vorrei accedere al mio deposito, n°5348765" dissi al commesso del bancone dietro lo sportello di sicurezza.

"Certamente, le chiamo subito il mio responsabile." Rispose gentilmente congedandosi.

Dopo qualche minuto comparve un uomo di mezza età con un completo elegantissimo e l' espressione seriosa.

Mi segua gentilmente.
Lo seguì verso ad una sorta di ufficio, molto probabilmente il suo.

Sì accomodi pure.. disse lui per poi andare a chiudere la porta mentre mi sedevo sulla poltrona davanti alla scrivania.

"Può darmi il nome del suo deposito e la cifra?" Disse lui sedendosi davanti alla scrivania e digitando dei numeri sul pc.

Glieli ripetei e poi mi guardò di sfuggita prima di ritornare a scrivere.

"Mi scuso se le sembro scortese ma può portarmi dal mio deposito? Sono di fretta." Gli dissi impaziente e sospettosa.

"Sì una attimo che devo farle firmare su questo tablet. Se la firma corrisponde l'accompagnerò nel cavò" rispose diligentemente.

Un attimo dopo il tablet davanti a me sopra la scrivania si illuminò ed io andai in panico.

Se la firma non corrispondeva o non era quella mia quella che serviva?

Presi la penna per il touch di quel tablet e firmai con la mia solita firma.

Dopo di che gli ridiedi il tablet e lui scrutò il PC aspettando.

"Provi a rifarla non corrisponde.." disse lui guardandomi più serio di prima.

Annuì fintamente tranquilla e ripresi il tablet per poi rifare la firma meglio che potessi.

Aspettai e questa volta incrociai le dita.
Non avrei voluto ricorrere ai vecchi modi per risolvere la questione.

"Perfetto venga pure." Disse lui accennando un sorriso.

Mi alzai dalla poltrona e lo seguì fuori da quell'ufficio.

Bad for love #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora