Capitolo 132

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Mi svegliai di colpo mentre Travis si spostava da me e si alzava dal letto.

Lo guardai scocciata e gli domandai
"Dove vai?" Con aria stralunata.

"Devo fare dei giri.." disse semplicemente lui mentre si infilava le scarpe.

"Che ore sono?" Gli chiesi poco dopo e cercando di riprendermi.. ero intontita più che mai.

"Le 10:00.." disse freddamente.

Era ancora presto per iniziare la giornata ancora, soprattutto perché iniziai a ricordare la notte scorsa ciò che c'eravamo detti.

"Trav?" Lo chiamai mentre lo guardavo che mi dava ancora le spalle.

"Dimmi" disse alzandosi dal letto e guardandomi dall'alto con tutta la sua serietà.

"Scusami per sta notte.. immagino che non dovremo riparlarne" gli dissi in imbarazzo.

"Immagino di si. Spero che tu sia sobria sta volta" rispose lui freddamente e facendo per andarsene.

Non gli risposi e mi coricai nuovamente chiudendo gli occhi.

"Cazzo" imprecai mettendomi il cuscino in faccia.

*****
Mi svegliai con un mal di testa assurdo, scesi dal letto e andai a farmi una doccia.

Quando uscì dal bagno pulita e un po' più sveglia andai verso il corridoio per scendere le scale.

Dovevo sistemare e pulire tutta la merda che in questi giorni avevo seminato per casa, mi sarei distratta così.

Presi un sacco del pattume e le cose per pulire e ci diedi dentro per bene.

****
Pov's Steve
"Perché non risponde a quel stupido telefono?" Dissi ad alta voce mentre deviavo strada e andavo verso casa di Brook.

Dopo 10 minuti arrivai e vidi che c'era la sua macchina davanti casa.
Scesi dall'auto e salì gli scalini velocemente per poi bussare e suonare.

E niente nessuna risposta.. ascoltando attentamente senti della musica alta provenire da dentro.

Sbuffai e tirando fuori le chiavi apri la porta ed entrai.

"Brook?" La chiamai ma non riuscì a sovrastare la musica che proveniva dal piano superiore.

Salì le scale e vidi dei sacchetti dell'immondizia pieni e aperti.
La cercai per le stanze finché non la vidi darmi le spalle in una stanza in cui non ero mai entrato.

Svuotava i cassetti e metteva le cose nelle scatole.

Prima che potessi dirle qualcosa lei si voltò e quando mi vide urlò prendendo paura.

"Che diavolo ci fai qui Steve." Disse lei infastidita mentre si teneva una mano sul petto.

Era tutta spettinata e un po' sudata.

"Non rispondevi al telefono, neanche alla porta quando ho suonato e niente sono entrato.. prima ti ho chiamata ma non mi hai sentito con la musica alta.." dissi cercando di sovrastare la musica.

"Ah scusa.. sto sistemando casa.." rispose determinata.

"Vedo.. questa stanza non l'avevo mai vista.." le dissi sempre a voce alta finché non si spostò verso il corridoio ed abbassare con il telecomando.

"Era la stanza dei miei.. per quello. Ma ora sto mettendo tutte le cose che non avevo mai toccato in scatoloni che andranno in mansarda. Mi dai una mano? Preparo gli ultimi e poi li portiamo su." Disse lei tranquillamente.

"Sì certo.." le risposi tranquillamente.

"Perché mi cercavi?" Domandò perplessa.

"Beh sai.. ultimamente non è che ti comporti molto normalmente. Volevo parlarti e farti ragionare." Le spiegai mentre portavo in corridoio gli scatoloni già chiusi.

"Su cosa vorresti farmi ragionare Steve? Io non cambio idea su ciò che penso" rispose lei sicura mentre passava con lo scotch sull' ultimo scatolone da chiudere.

"Tu credi sia così ma ascoltami un attimo Brooklyn." Dissi determinato.

Lei mi guardò quasi esasperata ed annuì.

"Bene. Hai trovato un ragazzo d'amare e senza cui non puoi stare, perché non ti immagini e non vuoi nessun'altro. Avete affrontato non so quante disgrazie insieme per non parlare di varie scrociate con la morte.. e tu solo perché ti caghi addosso nelle mutandine o pensi che non sia per te rinunci a sposarlo e a crearti un nuovo inizio? Sai che ti direbbe Lauren?" Dissi con un nodo in gola appena pronunciai il suo nome.

Era la prima volta dopo mesi che non lo dicevo e come sempre mi dava lo stesso effetto..

Lei mi guardò con espressione decifrabile ed ascoltandomi più attenta che mai.

"Che devi essere coraggiosa Brook. Lauren stessa vorrebbe che ti sposassi e creassi una famiglia con Travis.
Ormai tutto ciò che è accaduto è passato e da ora in avanti avremo tutt'altra vita davanti a noi da vivere. Sei in pace ora Brook, smettila di star sempre con il fiato sospeso e aspettandoti che ci sia sempre un problema perché ora non ce ne sono più di quel tipo. Rischi di mandare veramente a puttane la tua vita, te ne rendi conto?" Dissi tutto d'un fiato e libero.
Era la mia migliore amica, una sorella non potevo guardarla mentre mandava tutto a puttane.

Lei iniziò a piangere.
Ed io mi avvicinai a lei ad abbracciarla.

"Lo so che sto mandando tutto a puttane ma ho paura Steve. Paura che appena tutto va perfettamente perdo o mi sento minacciata della vita che ho. Non è facile per me, non posso fare finta di dimenticarmi o lasciarmi il passato alle mie spalle perché per me è un trauma continuo e Travis già soffre per ciò e non voglio farlo soffrire di più." Disse tra le laceime mentre l'abbracciavo.

"Brook, lui sta già soffrendo molto ora, con te che non sa se tu lo ami davvero o se vuoi mandare a puttane tutto. Diglielo che tu hai questo problema lo affronterete come avete sempre fatto con tutto. Passo dopo passo e superato ciò potete andare avanti e realizzare ciò che volete, ma parlargli sul serio Brook." Le dissi accarezzandole la schiena per tranquillizzarla.

"Sì lo farò.." disse lei asciugandosi le lacrime e staccandosi da me.

" Bene.. finiamo qua con le scatole allora che dopo ti dai una lavata che vieni a mangiare da noi così vedi la bimba." Dissi dandole una pacca sulle spalle.

"Sì va bene." Confermò sorridendo.

***
Pov's Brook

Mi ero finita di preparare mentre Steve mi aspettava giù nell'atrio per andare da lui, ma in un lampo cambiai idea.

Presi la borsa e le chiavi e scesi le scale velocemente.

"Steve possiamo rimandare a domani sera?? Voglio andare da Travis, ho bisogno di parlargli." Dissi a Steve nervosamente.

Lui sorrise e annuì tranquillamente.

Uscimmo da casa e lo abbracciai forte dandogli un bacio sulla guancia.

"Grazie Steve, fin dalla prima volta mi hai sempre salvata." Gli dissi grata.

"Inizia a ripagarmi allora stronza" scherzò lui come era solito.

Gli feci una linguaccia e andai verso la mia macchina, sali su e facendo retromarcia sulla ghiaia alla svelta sfreccia via dal cortile per immettermi in strada.

Bad for love #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora