Capitolo 41

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"No Brook. Non fai più parte della gang e non lo fai più neanche della nostra missione, con quello che ti è accaduto è meglio se te non fai più parte della nostra vita. Goditi tutto il tempo libero per viaggiare o iscriverti all'università e conoscere nuove persone. Arriva il momento per tutti di mollare e te hai avuto la fortuna di averlo ancora da giovane." Disse guardandomi negli occhi seriamente mentre mi accarezzava la mano.

Nel mio petto sentivo come una morsa diventare più stretta e dolorosa, e sapevo bene cosa sarebbe successo.

Come pensavo i monitor suonarono ed io con la mano sul petto, cercai di calmarmi sotto lo sguardo impaurito e preoccupato di travis.

"Cosa sta succedendo? Brook.. vado a chiamare qualcuno.." Disse indietreggiando e uscendo dalla stanza.

Merda che male..

Non riuscivo proprio a calmarmi ed il male peggiorava sempre di più.

Entrarono una donna con il camice bianco e l'infermiera di prima.

"Ora ti daremo questo che ti calmerà e non ti farà stare male.." Disse la dottoressa con una siringa e pungendomi nel braccio.

Dopo qualche istante i monitor smisero di suonare ed io mi senti sempre più leggera e tranquilla.

Merda era una favola quello che mi aveva dato..

La vista mi si appannò e crollai con il viso di travis impresso nella mia mente.

******
"Ho sete.." Dissi con voce rauca mentre aprivo assonnata gli occhi.

Davanti a me c'era Steve e non più travis.

Dove cazzo è andato?

"Dove è travis?" Gli Chiesi mentre mi passava un bicchiere d'acqua.

"Ehi.. sono anche io contento di vederti." Disse lui fintamente ferito.

Lo guardai con la mia aria da non voler scherzi e stronzate e lui sospirò.

"Si sente in colpa.. non vuole che tu stia male ancora per colpa sua. Quindi non so quando verrà." Disse semplicemente prendo il bicchiere d'acqua che avevo finito.

"Me ne dai un'altro?" Gli chiesi gentilmente.

Lui annuì e me lo riempi nuovamente d'acqua.
Lo bevvi piano come già sapevo da esperienza ospedaliera e mi senti meglio.

"Che stronzata non è colpa sua se ho un cuore di merda ora. Digli di venire sta sera devo parlargli." Gli dissi incazzata.

Non me le scordo le stronzate che mi ha sparato l'altra volta e può giurare sulla mia tomba che non mollo per un cazzo.

"No. La dottoressa mi ha detto di farti stare calma e di non sottovalutare il quadro clinico." Disse infine con quei due paroloni non da lui.

Alzai un sopracciglio e lui disse " ho chiamato tua sorella."

Spalancai gli occhi e leggermente la bocca sbigottita da ciò che aveva detto.

"Le ho detto che mentre eri per locali con il tuo ragazzo un malintenzionato vi ha sparato e ti ha beccato, sta venendo qui ed è già in aereo." Spiegò lui mentre indietreggiava e mi guardava esitante.

Iniziai a respirare pesantemente e a chiudere gli occhi e a denti stretti dissi " vattene ora."

"Ma Brook ho dovuto, Lucas e travis mi hanno obbligato sennò l'avrebbero chiamata loro, e penso che anche tu non saresti stata d'accordo se non fossi stato io.." Continuò lui ancora senza arrendermi.

"Vattene Steve." Dissi a squarciagola mentre un monitor tentennava per la frequenza cardiaca.

Lui annuì sconsolato e se ne andò ed io cercai di calmarmi più che potevo.

Appena chiuse la porta appoggiai la testa sul cuscino e guardai il soffitto.

Non era la prima volta che mi prendevo una pallottola, questa volta me l'ero vista davvero brutta ma una volta rimessa in forma è più che scontato che voglia ritornare a lavorare.

Oltre all'infamata dei ragazzi mi dovevo pure subire mia sorella.
Non mi avrebbe lasciato stare con i suoi interrogatori, ne ero più che sicura.

Dovevo pensare in che modo cavarmela con tutta questa faccenda..

La porta si aprì e una dottoressa entrò.

Aveva una cartella in mano ed era una bella donna sulla quarantina d'anni.

"Ciao Brooklyn come ti senti? Io sono la dottoressa Taylor." Mi disse sorridendomi mentre si avvicinava e scriveva sulla cartellina guardando i monitor.

"Bene. Quando inizierò la fisioterapia?" Domandai stanca.

Lei sorrise ed alzò le sopracciglia sorpresa.
Finì di scrivere e poi mi guardò.

"Difficile a dirlo prima dovrai rimetterti e finché senti un dolore o un peso sul petto non potremmo iniziare, dovrai restare tranquilla sennò episodi come quello di prima potranno solo rallentare il tuo recupero e peggiorare la situazione.

"Quindi una volta superato il dolore sarò dimessa ed inizierò la fisioterapia?" Domandai speranzosa.

Lei annuì incerta.
"Le vorrei consigliare di seguire la fisioterapia qui una volta superata la fase di recupero, ci terrei a seguirla ed aiutarla al meglio, la fisioterapia sarà difficile da sopportare avrà test fisici che serviranno per rafforzare l'attività cardiaca e avrà costantemente delle visite a cui sottoporsi." Spiegò lei determinata.

"Grazie dottoressa ma preferirei fare la fisioterapia a Los Angeles. Sarò seguita con attenzione anche lì!" Dissi sorridendole gentilmente.

Lei annuì accennando un sorriso e se ne andò.

Bene, dovevo recuperare in fretta se volevo iniziare la fisioterapia. Iniziai a rilassarmi e a rimuginare nuovamente sull'intera situazione.

Una volta finita la fase di recupero sarei ritornata a Los Angeles per la fisioterapia e li avrei pensato bene a come agire dopo.

Il piano e la missione dovevano continuare per forza, ormai ero in ballo e non potevo mollare per nessuna ragione al mondo.

Non avrei mollato mai e poi mai, mio padre meritava giustizia e volevo più che mai la testa di Rey.

Bad for love #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora