Capitolo 39

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Dei tizi armati appena mi video mi puntarono le loro armi addosso ed io alzai le mani in alto.

"Sono disarmata" Dissi mentre mi seguivano verso l'entrata e puntandomi le loro armi.

Entrai in casa e dei tizi mi presero per le braccia.

"So camminare idioti, potete lasciarmi." Dissi strattonandomi via dalla loro presa.

Camminai spedita verso la grande sala ed è lì che vidi Steve con il viso tumefatto e legato ad una sedia.

"Eccola..." Disse John come se fosse davvero felice di vedermi.

"Ti avevo detto di lasciarlo stare" Dissi a denti stretti e sempre più incazzata.

"Ah si? Me lo sarò di sicuro scordato allora.." Disse lui tranquillamente e camminando verso di me.

"Avete controllato che non abbia nessuna arma addosso?" Domandò ai tizi dietro di me.

"No signore.." disse uno di loro poco dopo.

John chiuse gli occhi e respiro lentamente e rumorosamente.

"Che incapaci siete?" Disse lui riaprendo gli occhi e guardandoli minacciosamente ed infine sparò a due di loro.

Non rimasi spiazzata da quella scena. La gente che faceva la nostra vita era imprevedibile e più che istintiva oltre che pericolosa.

"Bene.. vorrà dire che dovrò controllare io che tu sia disarmata." Disse lui leccandosi il labbro inferiore.

Addosso avevo un vestito corto e leggero e mi saliva lo schifo, al solo pensiero delle sue mani sudicie su di me.

"Lasciala stare.." Disse a fil di voce Steve.
Dalla sua bocca uscì del sangue ed io avevo una voglia di spaccare la faccia a John.

"Sono disarmata bastardo. Toccami e ti spacco la faccia." Dissi guardandolo furibonda e glaciale.

Lui rise ed alzò le mani in segno di resa e poi fece un cenno.

Uno di loro mi tasto il busto e i fianchi per sentire e vedere che io fossi davvero disarmata, poi mi lasciò in pace.

"Allora iniziamo a patteggiare?" Scherzò John accedendosi una sigaretta.

"Cosa vuoi John?" Chiesi iniziando.

Lui sorrise e mi guardò schifosamente e languidamente per alludere al mio corpo.

Feci una faccia disgustata e lui rise.

"Voglio che te vieni a lavorare per me." Disse lui sbuffando del fumo.

Lo guardai incredula e poi scoppiai a ridere fragorosamente.

"Ti sei bevuto il cervello? Mai e poi mai verrei a lavorare per te." Dissi più che ovvia e sul suo viso non vi fu più aria di divertimento, ma serietà e freddezza.

"Io penso che tu invece verrai a lavorare per me , visto che sennò al tuo amico salterà il cervello." Continuò lui seriamente.

Uno dei suoi scagnozzi levò via la sicura e la puntò alla tempia di Steve.

"È solo questa la richiesta? Non ne hai altre?" Gli domandai subito dopo.

Cazzo ma dove era finito travis?

John finì la sigaretta e mi guardò pensieroso e attentamente.

"Una cosa c'è. O vieni a lavorare per me o mi porti la testa di Lucas."Disse lui sorridendomi in modo vile.

Alzai un sopracciglio e dissi "va bene lavoro per te ma ad una condizione."

Il tizio che puntava la pistola a Steve rimise la sicura e non gliela puntò più.

Bad for love #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora