Capitolo 121

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"Travis corri subito qui.. Brook sta succedendo qualcosa a Brook ed è grave" Disse Steve al telefono con voce rauca e spaventato.

Uscì subito dall'agenzia e corsi verso la macchina.

"Cosa ha?" Domandai velocemente e sempre con più ansia.

Misi la macchina in moto "non lo so l'hanno trasferita in un'altra sala dopo che tutti gli apparecchi hanno iniziato a suonare e lei aver le convulsioni."

"Arrivo subito" gli dissi riattaccando e guidando come un pazzo. Non so come feci ma riuscì a passar tutti i rossi senza provocare incidenti, quando arrivai in pochi minuti all'ospedale scesi dalla macchina in affanno e sbattei la portiera iniziando a correre.

Non poteva farmi questo Brook. Non poteva arrendersi proprio ora.

Corsi al reparto dove era Steve e lo vidi contro al muro con la testa appoggiata e le braccia lungo i fianchi.

"Dove è ora?" Gli dissi cercando di sostenere la marea di paura ed emozioni che mi sovrastava.

"In rianimazione." Disse Steve scuotendo la testa mentre sul suo viso gli vidi delle lacrime.

"Che fine ha fatto la tua cazzo di convinzione che ce la facesse eh? Cazzo Steve.. non può mollare quella stronza. Non può andarsene lasciandomi qui.. non ce la posso fare se la perdo. Smettila di piangere cazzo" gli dissi pieno di rabbia e disperazione mentre lo prendevo per le spalle e poi per la maglietta scuotendolo.

Lui era inerme e con gli occhi quasi iniettati di rosso.

Delle porte si spalancarono ed un dottore togliendosi la mascherina e camminando verso di noi con un espressione che avevo visto fin troppe volte in situazioni schifose.

*****
"Te non ti rendi ancora conto Brook che non puoi far un bel nulla. Pensi sia così facile lottare come credi tu? Ciò che viene deciso è quello e non ti puoi ribellare a tale decisione come hai sempre fatto. Te lo dico per esperienza sorella mia." Affermò convinta Lauren mentre le lacrime fiondavano come fiumi dalle mie guance.

"No Lauren. Io voglio vivere con travis. Posso anche firmare qualcosa con il diavolo e andar all'inferno più avanti se ora continuo a vivere non mi importa. Io lo amo e non posso fargli questo, non posso andarmene ora che siamo liberi." Gli dissi mentre mi mancava sempre più fiato.

Lauren aprì bocca ma notai dietro alle sue spalle una specie di porta bianca comparire.

"Quella è.." dissi mentre lei si voltava e sorrideva felice.

"Si è il momento.. finalmente sono in pace, e te devi venire con me Brook. C'è un motivo se è comparsa mentre ci sei anche te qui con me." Rispose lei convinta.

"No Lauren vai tu, per me non è ancora finita." Le dissi decisa mentre facevo sempre più fatica a reggermi in piedi.

"No Brook devi anche tu, sennò non potrai più venire" Disse lei prendendomi la mano e tirandomi verso la porta.

"No Lauren lasciami.. io non ci vengo cazzo. Vai e non voltarti, se non posso star con travis non mi merito la pace. Tu si invece quindi vai e non mi aspettare." Dissi togliendo la mano dalla sua e perdendo quasi l'equilibrio.

Lei scosse il capo e disse " non sai in ciò che ti stai cacciando Brook. Non troverai pace se vivrai dopo aver rifiutato qui di trovarla e neanche quando morirai. Io ti ho avvisata, sappi che ti vorrò sempre bene.. io devo andare buona fortuna sorellina." Disse lei abbracciandomi e correndo subito dopo verso la porta aprendola e scomparendo insieme alla porta.

Indietreggiai verso il bancone ed il dolore quasi mi lacerava ogni parte del corpo.

Iniziai ad urlare per il dolore e accasciarmi per terra.

Nella mia testa ci fu un vortice di ricordi che mi colpirono uno dietro l'altro.
Il funerale di mio padre, le sospensioni a scuola per gli atti vandalici, i primi vizi e le brutte compagnie, quando fui trovata da Steve e fui accolta da Lucas e Rey nel clan, la prima uccisione e le torture fatte per conto del clan, l'incontro con nick e tutta quella merda di droga che mi prendevo e mi faceva prendere, la disintossicazione con Steve che mi aveva ammanettata in bagno dal cesso per farmi disintossicare e non farmi andar a cercare la droga, Steve che mi era sempre stato affianco in tutto e per tutto, l'incontro con travis, i baci, quando mi aveva salvato, ogni attimo puro e vivo vissuto con lui.. mi mancava l'aria sempre di più e tutto diventava nero e buio, e l'unico suono in tutto questo silenzio era il mio battito che quasi prendeva il volo per la velocità.
Stavo davvero morendo?

Davvero mi stavo arrendendo? Perché a me sembrava di lottare invece e con tutte le mie forze?

"La ragazza purtroppo.." fece per dire il medico ed io scossi il capo.

No non volevo sentirlo.

Prima ancora che potesse continuare le porte infondo al corridoio si spalancarono ed una infermiera urlò il nome del dottore.

Il dottore si voltò incredulo ed iniziò a correre verso l'infermiera.

Io feci lo stesso.
Non volevo sentir nulla dalla sua bocca, volevo vederla con i miei occhi.

Steve fece lo stesso e mi seguì.

Entrammo subito dopo il dottore e vedemmo Brook pallidissima ed il suo battito cardiaco sul monitor.

"Non posso crederci.." Disse il dottore toccandosi la fronte.

"Nemmeno noi.. aveva smetto di battere da più da quasi 10 minuti." Disse un'altro dottore guardando l'orologio sul muro.

"Cosa succede ora? Come sta?" Domandò Steve con voce nasale.

"Voi non potete star qui." Disse il dottore che prima ci stava per comunicare l'inevitabile.

"Non ci importa.. ci dica ora che succede" continuo Steve deciso.

Io non avevo parole. Quasi era un miracolo se capivo ogni singola parola dicessero.

Il dottore ci diede le spalle e domandò " i parametri vitali come sono ed il battito?"

"Tutto stabile il battito regolare.. è incredibile" Disse l'infermiera sorridendo e guardando i monitor.

"Bene. La teniamo in rianimazione sotto osservazione. Dobbiamo capire bene e farle dei controlli." Rispose il medico dando le direttive.

"Quindi tutto bene?" Disse Steve in ansia anche per me.

"Per ora si, siamo stupefatti tutti quanti, può capitare un caso del genere ma sono davvero rari quasi unici questi momenti." Rispose accompagnandoci fuori da lì.

" ora procediamo velocemente con i controlli e a breve sapremo meglio, voi intanto rimarrete in attesa qui in sala, e non voglio più che entriate nei reparti in cui non avere accesso" Disse seriamente.

Noi annuimmo falsamente d'accordo e guardammo il dottore andarsene via un attimo dopo.

"Sta lottando steve. Lei sa che non vogliamo che ci lasci." Gli dissi guardandolo in viso più sicuro che mai.

Bad for love #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora