Capitolo 106

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Pov's travis
In due giorni quasi e zero ore di sonno, io e gli altri avevamo studiato per bene il piano ed ora ero infiltrato insieme a Steve nell'ospedale ed insieme ad alcuni dei nostri uomini che avrebbero pensato ai militari.

Io e Steve avevamo camuffato il nostro aspetto e con dei camici addosso nonostante la maschera di lattice, incredibilmente realistica che mi dava fastidio, riuscimmo a passare tranquillamente per persone normali.

Nessuno ci scrutava stranamente ed era già un buon segno, ci muovemmo circospetti e senza destare sospetti come dei medici.

Mentre Steve distrasse l'infermiera al bancone, mi mossi ad andare dietro la sua postazione e cercare nel suo computer informazioni riguardanti Brooklyn per capir bene dove fosse.

Un pelo prima che l'infermiera se ne accorse uscì dalla postazione e camminai verso l'ascensore.

Steve poco dopo entrò insieme a me.

"Che ore sono?" Domandai a Steve nervosamente.

"Le tre del mattino. Gli uomini di nick dovrebbero fare una pausa a breve." Disse Steve certo.

"Lo spero." Dissi appena le porte si aprirono e sistemandomi il camice camminai verso il reparto in cui si trovava brook.

"Ragazzi tra dieci minuti arriverà un elicottero sul tetto, siate pronti." Disse martin dall'auricolare che avevamo entrambi io e Steve.

Mi affaccia leggermente appena arrivammo al corridoio in cui si doveva trovare la stanza di Brook, e vi erano quattro uomini armati e attrezzati di auricolari.

Mi voltai verso Steve e gli feci cenno con il capo.

Con le nostre cartelline tra le mani Steve camminava facendo finta di tenere la sua e leggerla mentre nascondeva in mezzo ad essa una pistola con il silenziatore, ed io camminavo guardando davanti a me tranquillamente.

Alcuni di loro si accorsero di noi appena fummo vicini abbastanza, Steve immediatamente sparo velocemente a due di quelli mentre gli altri due tiravano fuori le loro armi.

Con una mossa veloce io disarmai uno di loro mentre Steve sparava al terzo velocemente.

Con un scricchiolio del collo che avevo rotto, anche il quarto cadde a terra.

"Muoviamoci.." Disse Steve mentre prese uno dei quattro ed inziò a trascinarlo verso la stanza di Brook.

Io l'aprì e la trovai lì nel letto collegata da tremila flebo e monitor.

Mi avvicinai a lei quasi pietrificato e con occhi lucidi.. quanto mi era mancata.. era magrissima e pallida, solo i lividi che aveva le davano colore alla pelle.

Steve portava gli uomini dentro la stanza, "muoviti travis.." Disse con fatica.

"Si.." risposi riprendendomi poco dopo.

Le sfilai con delicatezza le flebo e tutti i fili che erano collegati al suo corpo ed infine con la coperta la presi tra le braccia come se fosse la mia sposa. Dopo tutto questo lo sarebbe di sicuro diventata e mai avrei più permesso a qualcuno di portarmela via.

"Cazzo.." Dissi appena uscì dalla stanza ed infondo al corridoio vi erano degli uomini di nick che ci videro.

"Me ne occupo io, te vai.." Disse Steve tirando fuori le pistole ed iniziando a sparare come un forsennato seguendomi.

Prendemmo le scale che erano le più veloci ed iniziammo a salirle velocemente più che potevamo.

Gli uomini di nick continuavano a seguirci mentre sparavano.

"Sono a secco merda.." Disse Steve gettando le pistole addosso alle facce di alcune di loro.

"Cazzo.. ci mancano ancora diverse rampe.. quanti sono?" Dissi con il fiato corto mentre correvamo per le scale ed io con Brook tra le braccia.

"Tre." Rispose Steve.

"Una volta saliti ti passo Brook e te corri verso l'elicottero. Ci penso io a loro." Dissi sicuro.

"Va bene." Rispose Steve mentre correvamo con loro alle calcagna.

Appena arrivammo alla porta che dava sul tetto due dei nostri uomini erano lì insieme all'elicottero pronto per decollare.

"Tieni.." gli dissi appena fummo sul tetto.
Lui afferrò Brook e corse verso l'elicottero.
Con velocità tirai fuori due delle mie pistole e mentre indietreggiavo velocemente verso l'elicottero sparai come non mai verso gli uomini che ci seguivano.

Mentre ero sull'elicottero con Steve e Brook finalmente, decollammo velocemente e mentre ci alzammo sempre di più in alto, notai altri uomini uscire e correre verso il tetto, continui a sparare finché non fummo abbastanza lontani.

"Travis sei ferito.." Disse Steve con voce roca.

Corrugai la fronte e mi guardai il corpo e vidi che ero ferito su un braccio.
"Tranquillo niente di grave.." Dissi mentre perdevo sangue.

"Appena arriviamo dal jet ti tolgo la pallottola.. ci credi che abbiamo Brook?" Disse lui sorridendo e guardandola tra le braccia.

"Si.. finalmente" Dissi contento per la prima volta dopo tanto.

Presi il telefono e chiamai martin " l'avete presa?" Domandò lui velocemente.

"Si stiamo andando con l'elicottero verso il jet. Hai perso molti uomini?" Domandai preoccupato.

"Nessuno, molti feriti ma nessun morto fortunatamente.. sai che non è ancora finita vero?" Domandò nick stanco.

"Si amico lo so.. ci vediamo la appena ci raggiungi." Dissi solamente mandando giù il groppo in gola.

"Si.. a presto" Disse lui prima di riattaccare.

"Che ti ha detto?" Disse Steve guardandomi seriamente.

"Tutto apposto, ci raggiunge la e poi procediamo con tutto il resto." Dissi sicuro e guardando Brook che ancora non aveva aperto gli occhi.

"Starà bene finalmente. Vedrai.." Disse Steve guardandomi.

"Lo spero davvero Steve.. abbiamo ancora molto da fare, e lei ci serve non solo nelle nostre vite ma per annientarlo e riprenderci le nostre vite." Dissi premendo contro il braccio che iniziava a bruciare e a far male.

"Lo so bene.." Rispose semplicemente passandomi uno straccio che aveva lì vicino per farmi tamponare il braccio dal sangue.

Dopo qualche decina di minuti arrivammo dove c'era il jet.
Scendemmo e con stanchezza incredibile salimmo sopra e poco dopo fortunatamente arrivò martin con i suoi uomini..

Sopra al jet Steve e gli uomini che avevano un minimo di esperienza iniziarono a dare una mano a chi era ferito o a rimuovere pallottole, in tutto questo avevo Brook davanti a me che dormiva con la coperta addosso.

Chissà se aveva sentito tutto ciò che stava succedendo.

"Tocca te ora.." Disse martin indicandomi il braccio.

Io annuì e mentre si sentivano alcune turbolenze durante il volo, martin mi rimosse dal braccio la pallottola per poi ricucirmi.

Che male assurdo.. avrei solo voluto dormire in un letto con Brook al mio fianco e con le nostre vite apposto senza casini..

Bad for love #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora