Capitolo 58

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"È andata bene la deposizione?" Mi domandò travis, accarezzandomi un fianco e appoggiando la sua mano li.

Annuì ed ero frustrata per l'intera situazione, mio padre, il nuovo club in cui ero entrata, Rey e ora Lucas.

Ciò che mi preoccupava di più era che ora c'era Steve al comando del clan e non volevo fosse la prossima vittima.

"Dobbiamo andare a parlare con gli uomini di Lucas e.." Dissi appoggiando una mano sul suo petto.

Ero grata che tra noi le cose sembravano ciò che erano prima ancora che scoppiasse l'intero casino ed il mio ricovero all'ospedale. Sapevo che non si potevano cancellare questi mesi e che finito tutto quanto avremmo lavorato su di noi e avremmo fatto chiarezza, ma ora eravamo necessari l'uno per l'altra.

"Tranquilla ci sta pensando Steve, deve parlare con tutti quelli del clan e aggiornarli.. ora te devi spiegarmi tutto, se vuoi che ne usciamo fuori devo esserne al corrente." Disse lui seriamente con sguardo freddo.

Annuì " Va bene.. andiamo ti porto in un posto." Dissi tirando fuori le chiavi della macchina.

Salimmo sulla mia auto e misi in moto.

Dopo qualche minuto spezzai il silenzio che sembrava teso, ero nervosa e sentivo tutta la stanchezza residua degli ultimi giorni.

Travis aveva ragione, doveva sapere la verità su tutti questi mesi in cui avevo lavorato per conto mio.

"Penso di sapere chi sia stato ad uccidere Lucas.." Dissi insicura.
Non ne avevo la certezza ma sembrava quasi spontaneo pensarlo.

Sentivo lo sguardo di lui su di me.

Mi fermai al semaforo che era diventato rosso.

Mi voltai e lo guardai " Rey.." Il suo nome mi uscì quasi con rabbia.

Travis non ne rimase sorpreso "perché pensi sia stato lui? Per via degli affari?" Domandò corrugando la fronte pensieroso.

Il verde scattò ed io guidai.

"Non credo. Forse sapeva qualcosa che non doveva.. ultimamente lo vedevo fin troppo spesso in casa da Lucas a confabulare su alcune questioni in privato, e per quanto ne fossi in mezzo pure io su alcuni affari, Rey mi trattava in un modo che mi ha sempre fatto pensare. Era strano verso i miei confronti. Sembrava quasi tenerci per assurdo che sia." Confessai pensierosa.

"Gli piacevi?" Domandò lui quasi con voce contrita. Immaginavo quanto stesse tollerando appena questa confessione.

"No nel senso in cui pensi tu.. con Rey ho avuto modo di parlare di mio padre, lui sostiene di essere stato un caro amico di mio padre non che socio all'epoca che aveva disertato dall'agenzia. Niente per me quadra ed io voglio scoprire di più su di lui e su ciò che nasconde, e per fortuna ne ho modo per poter agire." Risposi quasi sorridendo.

"Che intendi dire? Io non voglio che tu ti avvicina a lui Brook. Se è vero che ha ucciso Lucas, non si farà scrupoli con te appena avrà scoperto ciò che fai o che sai è diventato troppo rischioso per te." Sentenziò con durezza.

Assottigliai le labbra e svoltai bruscamente e parcheggiai davanti ad un parco.

"Travis pensi che queste stronzate non le sappia già? È già troppo tardi da un bel po di tempo e lo sai bene anche tu questo. Sono nella merda completamente, forse più io che tu." Sbottai guardandolo spaventata e in crisi.

Non potevo crollare. Tutto d'un tratto mi manco l'aria, mi tolsi la cintura e le chiavi dal quadro e scesi dalla macchina.

Travis fece lo stesso subito dopo.
"Cosa hai fatto Brook? Perché ho il presentimento che tu non mi dica qualcosa di importante.." Disse camminando verso di me e piazzandosi a pochi passi da me.

Lo guardai negli occhi e sospirai.

"C'è qualcosa di più grande del clan di Lucas, c'è un'altro clan totalmente diverso da quelli a cui siamo abituati noi, talmente tanto diverso che si chiama club. Le persone che ne fanno parte sono persone importanti sia per il paese che per la criminalità. Come se il bene ed il male lavorassero insieme, travis. Persone che fanno parte del governo, imprenditori altolocati, capi clan come Lucas e Rey e altre persone di potere che mai immagineresti, che collaborano l'uno con l'altro muovendo il commercio e controllando per così dire il paese. Quella sera Seth era il sacrificio per la mia iniziazione." Confessai senza giri di parole.

Il suo sguardo era indecifrabile.
"Tu ne fai parte" Disse senza domandarmelo. Era allibito.

"Si, per questo io non ne posso uscire, devo andare avanti e scoprire il modo per farlo mettere in gabbia." Dissi sicura.

Lui si mise le mani in mezzo ai capelli ed inizio a camminare nervosamente.

"Dovrai avvicinarti a lui senza esporti troppo e cadere in errore. Io cercherò di scoprire tutto ciò che posso su tuo padre ed il loro possibile collegamento." Disse lui fermandosi e guardandomi negli occhi.

Annuì " si.. anche il club dovrà affondare, è quello il fulcro di tutti i clan in circolazione." Dissi sicura e avvicinandomi a lui.

" sarà  tutto più difficile d'ora in poi lo sai vero?"  Mi disse pensieroso mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Lo circondai con le mie braccia stringendo le mani dietro la sua schiena. Lo guardai negli occhi e fu più forte di me.

"Non sai quanto è stato difficile per me travis. Da quel giorno in ospedale è tutto un inferno per me." Confessai mentre sentivo una lacrima calda scendere sulla guancia.

Lui mi scrutò negli occhi e vedevo tutta tensione e la frustrazione sul suo viso. Era stanco quanto me.

Mi asciugò la guancia "anche per me Brook. Ti ho odiata e avrei voluto non averti conosciuto quando ho scoperto di te e Lucas. Ciò che mi succedeva non era niente a confronto a ciò che mi stavi facendo tu.." disse scuotendo il capo.

"Mi dispiace travis, di tutto ciò che ti ho fatto passare.." Gli dissi sinceramente  appoggiando una mano sulla sua guancia.

Lui mi strinse a se e mi baciò la fronte.

Ero perduta, ed ora ne avevo la conferma. Travis era tutto ciò che volevo e tutto ciò per cui avrei combattuto.
Insieme ce l'avremmo fatta.

Bad for love #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora