Capitolo 68

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Pov's Brook
Ero davanti al letto di travis e lo guardavo come ogni giorno e gli parlavo, gli spiegavo come stava andando in generale senza parlare di Rey.

"Sai, stavo pensando che una volta finito tutto questo e che ti sarai svegliato, io e te potremmo andarcene a vivere lontano da qui, in un qualunque posto in cui potremmo essere chiunque noi vogliamo e fare tutto ciò che vogliamo fare.
Mi manchi tanto travis, e ogni giorno che passa odio sempre di più vederti stare qui..."

Dissi sospirando e alzandomi dal suo letto.
Mi avvicinai al suo viso e gli diedi un bacio sulla fronte.

Guardandolo ancora qualche secondo prima di andarmene via, sperai che durante la mia assenza lui si sarebbe svegliato.

*****
Pov's Steve
"Cosa hai detto che fai? Non posso credere a ciò che ho appena sentito.." Dissi deciso scuotendo la testa e più che incredulo.

"Hai sentito bene Steve. Parto qualche giorno per una questione prima di ritornare e risolvere la faccenda con Rey. Partirò appena avrò le informazioni del pc ed il telefono. Tu dovrai coprirmi con Lauren, hai capito?" Disse guardandomi senza voler sentire altro uscire dalla mia bocca, se non "va bene Brook." Le risposi poco dopo.

Lei annuì e mettendosi una ciocca dietro i capelli, guardò subito dopo l'orologio sul polso.

"Ora devo andare, faccio dei giri e poi vado a ritirare tutto e parto, stai attento.. e tieni la situazione sotto controllo." Mi disse prima di avvicinarsi e con esitazione subito dopo mi abbracciò.

La strinsi forte a me e sperai che qualunque cosa dovesse fare sarebbe tornata qui per risolvere tutto questo schifo.

"Va bene stai attenta e per qualunque cosa chiamami e arrivo." Dissi sicuro accarezzandole la guancia.

Lei annuì e prendendo due borsoni mi sorrise leggermente prima di uscire dal salone.

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(Vi consiglio di ascoltare questa canzone mentre leggete : ) POISON LIPS- VITALIC

Pov's Brook
Ero appena salita in macchina dopo aver salutato Steve..
La mia decisione era molto rischiosa, ma se fosse filato tutto liscio come pensavo tutto si sarebbe risolto per il meglio.

Guidai verso la villa, la casa di Lucas. Mi servivano molti contanti che io non potevo avere abbastanza e che ovviamente non potevo prelevare senza dar sospetti.

Quando parcheggiai fuori, sapevo che quella casa non era in vendita e che era rimasta intatta a come era da quando era morto Lucas.

Scesi dall'auto e camminai verso il cancello, che aprì tranquillamente digitando il codice che ancora non era cambiato.

Erano le 16:00 del pomeriggio ed il sole era ancora bello caldo.

Camminai verso l'entrata ed aprì la porta con le chiavi che possedevo ancora.
Era rimasta identica e uguale all'ultima volta.
Mi veniva la pelle d'oca e non per via dell'aria fredda che c'era in casa, ma per ciò che la mia testa ancora ricordava.

Scossi il capo cercando di non pensarci ed andai dritta verso il vecchio studio di Lucas.

Sapevo tutto di lui e sapevo ciò che mi aveva detto, semmai mi fossero serviti soldi sarei dovuta andare nel suo studio.
Composi la password della cassaforte e poco dopo la porta che vi era in un finto armadio si aprì automaticamente.

Bad for love #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora