Capitolo 75

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"Dov'è il regalo?" domandò Greta ad Arianna con nervosismo "Il regalo? Oddio, non ditemi che l'avete perso"
"Calmati!" feci io, prendendo il regalo incartato di Federica "Era nel mio armadio"
"Arriverà tra poco!" ci informò Arianna che aveva appena ricevuto un messaggio da Josie, che si trovava con Federica.
Vicki e Lizzie si sistemarono sul divano, mentre Michael e Shawn si appoggiarono ad un muro, il primo con le braccia conserte e con uno sguardo un po' annoiato.
Anche Henry e Dylan sembravano annoiati, stavano parlottando in inglese molto fittamente.
Spensi le luci e circa dieci secondi dopo Federica e Josie entrarono nella stanza.
Quando Federica accese le luci, le gridammo "Buon compleanno!"
Lei sussultò, poi ci fece un sorriso "Oddio, che spavento!" ridacchiammo "Grazie, ragazzi!"
Andai verso di lei e le misi in testa una coroncina che avevo preso prima di spegnere le luci "Il dieci dicembre di diciannove anni fa è nata una stella!"
"Oh, che tenera"
"Ci abbiamo messo mezz'ora per scegliere questa frase" puntualizzò Arianna, divertita.
Dato che stavamo parlando in italiano, le tre ragazze inglesi, Michael, Shawn e Dylan non stavano capendo niente, perciò per il resto della serata parlammo solo ed esclusivamente in inglese.
A Federica non andava molto di festeggiare, per via della sua rottura con Luke, ma per noi era inaccettabile che lei, costantemente solare, si lasciasse abbattere da un tipo come lui.
"Questo è per te!" Greta le allungò il nostro regalo incartato "È uno zaino"
"Ma aspetta che lo apra!" intervenne Vicki ridendo.
Federica studiò lo zaino che le avevamo comprato: verde smeraldo con dei fiorellini piccoli bianchi. Avevamo scelto quel regalo perchè il suo vecchio zaino era tutto logoro e con qualche buco, minacciava di rompersi da un momento all'altro.
"È bellissimo, grazie a tutti!"
In realtà a sceglierlo eravamo state io, Greta e Arianna. Le tre inglesi avevano solo detto che avevamo scelto bene, mentre l'unico contributo dei ragazzi era stata la loro parte dei soldi, non sapevano nemmeno cosa avessimo comprato.
"E ora si va al Valerie's!" annunciai alzando platealmente le braccia al cielo.
Josie diede una pacca a Federica "E tu, mia cara, ti ubriacherai!"
Con alcuni urletti di entusiasmo, ci avviammo tutti verso il famigerato locale del campus.
Mentre camminavamo, mi avvicinai per un momento a Henry e a Dylan "Grazie di essere venuti, sono sicura che Federica l'ha apprezzato"
"Non entravo qui dentro dai tempi dell'università" commentò Dylan guardandosi attorno "Non è cambiato per niente"
Quella sera, come sempre, era strapieno, ma avevamo prenotato dei divanetti per poterci stare tutti, senza che nessuno rimanesse in piedi.
Fui felice di vedere Federica riassumere la sua espressione spensierata, che nelle ultime settimana aveva perso a causa di Luke.
Tra un drink e l'altro, io, Greta e Arianna iniziammo a raccontare aneddoti di Federica ai tempi del liceo e di tutte le sue figuracce.
"Un giorno, dopo la fine della scuola, stavamo tornando insieme a casa" iniziò a raccontare Arianna, guardando me per passarmi il racconto "E Federica" continuai "Era tutta entusiasta per via di un ragazzo del quinto che le aveva rivolto la parola. Eravamo tutte un po' entusiaste, in realtà"
Greta finì il racconto "E continuavamo a fare battutine, creare ipotetici scenari"
Arianna chiuse il cerchio del racconto "E, dopo ben cinque minuti, ci siamo accorte di avere la nostra professoressa di italiano alle spalle!"
Io e le ragazze scoppiammo a ridere come delle pazze, ancora divertite e vagamente imbarazzate dal ricordo. Henry si limitò ad alzare le sopracciglia, commentando "Stranamente non sono sorpreso"
Michael guardò Arianna mentre rideva, accennando un sorriso, che non era sicuramente per la storia che avevamo raccontato. Anche Shawn guardava Greta un po' in trance, come se fosse la persona più bella del mondo e tutto il resto fosse scomparso. Dylan si accorse di come Shawn guardava la sua ragazza, ignara di tutto, e corrugò il volto, facendo oscillare lo sguardo da lui a Greta, per poi fare un sospiro come se fosse arrivato ad una spiacevole conclusione.
"Vado ad ordinare qualcos'altro da bere!" annunciò Federica, seguita da Arianna.
Vicki, seduta accanto a me, mi diede una gomitata "Ehi!"
"Ehi!" feci io, entusiasta come lei.
"Ho saputo che il ventuno dicembre ti esibirai"
Accennai una risata "Pronta ad assistere alla mia umiliazione?"
"Suonerai la chitarra?"
"Affermativo" annuii con vigore "Potrò usarla per nascondermi il viso!"
"Ho una proposta per te... Ti va di cantare insieme?"
"Davvero?"
"Certo! Ho studiato pianoforte e sono brava a cantare!" aggiunse senza modestia.
Non ci pensai due volte "Sarà divertente!"
Il suo viso si illuminò "Cazzo, sì!"
Iniziai a ridere e Federica e Arianna tornarono con due vassoi con sopra dei bicchierini pieni.
Continuammo a divertirci per un'altra decina di minuti, poi l'atmosfera generale venne ammazzata da un arrivo inaspettato.
Luke Williams era entrato dentro il Valerie's, con un'espressione grave e i capelli bagnati, evidentemente aveva iniziato a piovere.
Federica, che era nel bel mezzo di un discorso, si zittì e i loro occhi si unirono in una danza silenziosa.
"Vuoi che lo mandiamo via?" le domandai sussurrando.
"Posso farlo io" aggiunse Henry "Mandarlo via è una delle mie attività preferite"
Gli diedi una gomitata per zittirlo, attendendo la risposta di Federica, che si alzò dicendo "No, ci penso"
Nel frattempo Luke si era avvicinato, perciò quando Federica lo raggiunse, riuscimmo a sentire ogni loro parola "Cosa ci fai qui?" gli disse lei con un tono di voce duro.
"È il tuo compleanno, no?" lui si mise le mani in tasca e prese una scatoletta di velluto bordeaux "Non ti ho trovata a casa e ho pensato che fossi qui. Ti ho portato un regalo"
"Non lo voglio il tuo regalo"
"Andiamo..."
"Vattene"
"Non puoi tenermi il broncio per sempre"
"Non ti sto tenendo il broncio, la nostra relazione è finita"
Noi altri, seduti sui divanetti, cercavamo di non fissarli, ma non ascoltarli era impossibile. Henry ed io ci scambiammo un'occhiata, pensando entrambi la stessa cosa: Luke Williams portava soltanto guai.
"È finita per quella cazzata che è successa al mio compleanno? Sul serio?"
"Non funzioniamo, Luke" la sua voce si era addolcita un po', lasciando trapelare dell'angoscia "Ci abbiamo provato, ma non siamo fatti per stare insieme" sentendo quest'ultima frase, Dylan lanciò uno sguardo carico di tristezza a Greta, ma distolse gli occhi quando si accorse che io lo stavo guardando.
"Non è vero" replicò Luke.
"Ci facciamo del male a vicenda e io sono stanca di soffrire"
"Non voglio farti soffrire"
"Allora vattene" la sua voce si ruppe, era sul punto di piangere "Ti prego"
L'espressione di Luke mutò, e per la prima volta da quando lo conoscevo, lo vidi triste "Federica..."
"Vattene!"
Luke indietreggiò, quasi avesse ricevuto uno schiaffo "Per quel che vale" iniziò a dire, facendo una pausa per stabilizzare la voce "Ho capito di amarti"
"Non è abbastanza" sentenziò Federica, trattenendo le lacrime.
"Lo so" Luke deglutì "E mi dispiace" continuò ad indietreggiare fino a quando non arrivò alla porta, uscendo definitivamente sia dal locale che dalla vita di Federica.

Le sfumature del tramontoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora