Quella mattina volevo continuare a dormire: la sera precedente avevo avuto difficoltà ad addormentarmi a causa del mio ripensare all'incontro con Henry Cooper all'Hard Rock. Quando la sveglia suonò, fui tentata dal lanciare il telefono contro il muro, ma mi limitai a spegnerla.
Le ragazze si lavarono e vestirono prima di me, lasciandomi crogiolare nel letto ancora un po', poi però iniziò a farsi tardi e mi dissero di sbrigarmi.
In venti minuti fui pronta anche io e non appena uscii dal bagno mi ritrovai Arianna, Greta e Federica che mi fissavano con le braccia incrociate sul petto "Non avevate detto che eravamo in ritardo?" chiesi a tutte loro.
"Abbiamo ancora dieci minuti" mi disse Federica.
"Ah, bene" rimisi lo zaino sul pavimento e mi sedetti sul letto di Greta "Entusiaste per oggi?"
"Sì, dai" rispose Arianna, tutte continuavano a fissarmi con un sorrisino in faccia.
"Che c'è, ragazze?" domandai alla fine.
"Non abbiamo ancora parlato di ieri sera!" fece Federica "C'eravamo anche noi, eh! E vi abbiamo visti"
"Ma non è successo niente, probabilmente ha pensato che fossi un'idiota"
A quel punto intervenne Greta "Ci stai dicendo che non hai notato il modo in cui ti guardava?"
Il mio telefono mi salvò mettendosi a squillare e ne approfittai subito "Sam! Dimmi"
"La Palumbo si è svegliata col piede storto, muovete il culo e venite"
"Ricevuto" chiusi la telefonata e guardai le mie amiche "Dobbiamo andare"
"Non finisce qui" mi avvertì Federica, poi prendemmo in nostri zaini e raggiungemmo gli altri.
La Palumbo stava parlando con Michelle, mentre la mia classe si era messa in un angolo lontano dagli altri studenti internazionali che avrebbero partecipato alla visita al British Museum.
Le francesine, stavano parlando con la ragazza turca della mia classe, mentre lo svedese che andava in classe con Sam parlava con il ragazzo russo che ci aveva fatto vedere le foto dei suoi ex.
Raffaele e Fabrizio continuavano a fissare spudoratamente le ragazze spagnole, Nicolas provava a fare il leccapiedi con uno degli insegnanti con Giulio accanto a lui, Angelo e Filippo parlavano con Alessio, Mario e Cosimo. Sam invece era l'unico che provava ad avere una conversazione in inglese con un ragazzo tedesco.
Non appena arrivammo, il ragazzo svedese, Isak, si avvicinò a noi e ci salutò, chiedendoci come stessimo. Era un ragazzo gentile, così iniziammo a parlare con lui fino a quando Michelle non attirò la nostra attenzione battendo le mani "Buongiorno a tutti! Voglio dirvi che abbiamo apprezzato il vostro comportamento decoroso e rispettoso di questa prima settimana, perciò abbiamo deciso che potrete partecipare al Gala di beneficienza di venerdì prossimo, al quale parteciperanno le personalità più importanti di Londra!" ci furono degli esulti e delle occhiate da parte di Sam che mi dicevano Te l'avevo detto.
Federica fece un sorriso a trentadue denti, consapevole che a quel Gala avrebbe potuto vedere Luke Williams. Non mi scoprii molto entusiasta: andare a quell'evento significava incontrare Henry Cooper e non ero convinta di volerlo.
"Tanto lo vedremo quando andremo a visitare la sua società" mi sussurrò Arianna nell'orecchio come se mi avesse letto nel pensiero.
"Non è sicuro che lo vedremo" replicai io prima che Michelle continuasse a parlare.
"Inoltre!" disse la direttrice "Abbiamo notato che alcuni di voi potrebbero passare nella classe del livello più alto!"
Nicolas si gonfiò il petto, credendo di essere il prescelto.
"Samuel Caruso e Isak Nilsson, voi potete passare nella classe del C1!"
Sam si voltò di scatto, con la bocca piena di una merendina che aveva appena aperto. Di certo non si aspettava di sentire il suo nome.
Io e le ragazze lo guardammo contente: saremmo stati in classe insieme e, inoltre, eravamo fiere di lui; Nicolas lo guardò male ed incrociò le braccia contrariato.
Patetico pensai.
Dopo che Michelle ebbe finito di parlare, Vickie ci consegnò la tabella con il programma della settimana prossima e lessi che tutta la mattina del giovedì era occupata dalle visite alle società di Foster e Cooper. Inoltre c'era anche scritto che venerdì alle 21:00 ci saremmo dovuti recare all'Hotel Soleil Froid, uno dei tanti hotel cinque stelle dell'omonima catena di alberghi. La scuola avrebbe fornito delle navette che ci avrebbero accompagnati all'andata e al ritorno. Le comunicazioni finirono e potemmo finalmente andare al British Museum.
Mentre camminavamo verso il museo, Federica iniziò a parlare "Dobbiamo comprarci dei vestiti adatti"
"Io non spendo tanti soldi per un vestito che userò solo per una sera!" si lamentò Greta.
"Samuel aveva parlato di un negozio con i prezzi abbastanza bassi, o per lo meno adatti a noi" disse Arianna "Dopo gli chiediamo dove si trova, magari ci accompagna lui e ci dà un parere maschile"
"Ci sarà anche Cooper" Greta mi guardò con un pizzico di malizia negli occhi "Devi prenderti un vestito sexy"
"Ma smettetela" feci io "Non mi prenderò alcun vestito sexy, quello deve comprarlo Fede! Ci sarà anche Luke Williams"
"Come se mi notasse" Federica alzò gli occhi al cielo "E poi non è che mi importi poi così tanto"
"Ma-" Greta fu interrotta da una delle insegnanti che annunciò il nostro arrivo. Come se non fosse evidente che avessimo davanti il British Museum.
Dopo aver oltrepassato i controlli, entrammo dentro il museo e arrivò subito la guida che ci era stata assegnata, un uomo di trent'anni inglese ma con origini australiane "Ciao a tutti! Io sono Theo e sarò la vostra guida per oggi!"
La prima cosa che ci fece vedere fu la Stele di Rosetta: si mise davanti all'enorme pietra e iniziò a parlare. Io mi misi alla sinistra di Greta, mentre dietro di noi c'erano Arianna e Federica.
"La Stele di Rosetta fu ritrovata nel 1799 nel piccolo villaggio egizio chiamato El Rashid, Rosetta appunto, sul delta del fiume Nilo e a poca distanza dal mar Mediterraneo" spiegò Theo "È scritta in tre diverse grafie, ovvero l'egiziano geroglifico, l'egiziano demotico e il greco. Inoltre..."
Sentii Greta sbuffare e dire "Ma a me che cazzo me ne frega della stele di Ros..." la s sfumò nell'aria, perchè Greta mentre parlava si era girata verso Arianna, che si trovava dietro di me, ma non aveva notato che la nostra amica si era spostata proprio in quel momento per dire una cosa a Samuel e che al suo posto si era messa la Palumbo, probabilmente per vedere e sentire meglio.
Mi morsi le guance per trattenere una risata.
"Cosa dicevi, Greta?" le domandò la Palumbo con uno sguardo di ghiaccio.
"Che la spiegazione è molto interessante" ribatté lei, rossa in faccia e con l'imbarazzo nello sguardo.
Si rigirò verso la guida e questa volta rimase in silenzio, guardando male sia me sia Federica perchè non riuscivamo a smettere di ridacchiare.
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Le sfumature del tramonto
RomanceHenry ed Evelyn. Lui CEO di una delle società più importanti di Londra. Lei una studentessa italiana prossima ad entrare nella prestigiosa università di Cambridge. Due persone, due vite, due menti e due cuori, che verranno fusi da un sentimento fo...