"Non ci credo che ti sei messo il papillon!" presi in giro Henry mentre camminavamo verso l'imponente edificio dove si sarebbe tenuto l'evento di Natale.
Lui scrollò le spallo e scosse la testa "Nemmeno io, ma Evelyn ha insistito e..."
"E tu vuoi accontentarla sempre e comunque, ormai mi è chiaro" gli diedi una pacca sulla spalla, il mio amico era completamente perso per quella ragazza "Ora andiamo, siamo già abbastanza in ritardo"
Io e Henry continuammo a prenderci in giro, finché non mi bloccai vedendo un ragazzo camminare verso l'ingresso assieme ad un suo amico.
Allungai un braccio davanti a Henry per stopparlo, non volevo incontrarlo e vedere l'espressione di Greta dopo averlo visto.
"Che ti prende?" mi domandò Henry, non comprendendo il motivo per cui io mi fossi fermato.
Feci un cenno nella direzione dei due ragazzi che entravano nel palazzo, intravidi Arianna che andava incontro ad uno di loro per abbracciarlo "Là"
Henry seguì il mio sguardo "Sono degli amici delle ragazze, che c'è di strano?"
Deglutii a fatica e diedi le spalle all'ingresso, guardando un punto in lontananza "Non ce la faccio" mormorai "Non ce la posso fare"
"Ma di cosa parli?" Henry aveva iniziato ad usare il suo tono preoccupato "Dylan, stai bene?"
"No!" sbottai "Non sto bene"
Henry lanciò uno sguardo dietro le mie spalle, ma non vide niente "Ora" mi mise una mano sulla spalla "Dimmi cosa succede"
"C'è quel ragazzo Quel giocatore di basket... Lui è innamorato di Greta, persino un cieco se ne accorgerebbe"
Henry mi fissò in silenzio per qualche secondo, poi aggrottò le sopracciglia "E allora? Greta sta con te, Dylan"
Scossi con veemenza la testa "Ma è innamorata di lui"
Henry tolse la mano dalla mia spalla e si strofinò la fronte "Okay..." fece un sospiro "Dylan, non credi di star esagerando?"
Mi veniva da piangere, probabilmente avevo gli occhi lucidi.
Ero consapevole di non star esagerando, perchè conoscevo l'amore e quello di Greta era diretto verso quel ragazzo. La prima volta che l'avevo notato, egoisticamente avevo pensato che il mio amore sarebbe bastato per tutti e due, ma non avrei mai potuto avere più torto.
"Sai cosa vedo quando osservo Evelyn?"
Non si mise sulla difensiva, ma dal suo tono avevo capito che non gli piaceva che la sua fidanzata venisse messa in campo "Che cosa c'entra lei ora?"
"Ogni volta che ti vede, il suo viso si illumina e ti guarda con una tenerezza che fa quasi venire la nausea" dissi "Persino uno sconosciuto saprebbe dire che lei ti ama... Quando Greta vede me, invece, mi sorrise e mi dà un bacio, ma non c'è vero trasporto"
Henry mi guardò triste "Dylan, lei ti ama a modo suo"
"Sono convinto che provi affetto per me, ma non si avvicina minimamente all'amore che io provo per lei"
"Quindi il problema è che lei non ti ama quanto l'ami tu? Dylan, mi sem-"
"Lei non mi ama!" lo interruppi bruscamente "È questo il problema!" sbuffai frustrato "Cosa devo fare, Henry?"
Il mio amico non sapeva cosa rispondermi "Devi decidere tu, Dylan"
Chinai la testa e chiusi gli occhi, terribilmente afflitto, ma Henry mi afferrò per le spalle e mi raddrizzò "Ascoltami" fece "Io non sono un'esperto di sentimenti, probabilmente Nate o Chris saprebbero darti dei consigli migliori, ma posso dirti che..."
"Chris ci canterebbe una canzone" la mia battuta non riscosse successo, perchè Henry non rise "Se la lasciassi, soffrirei terribilmente, ma soffrirei anche se rimanessi con lei... Tu cosa ne pensi?" Henry mi conosceva meglio di chiunque altro, avevo bisogno che lui mi guidasse nel prendere la decisione giusta.
"Dylan" lasciò le mie spalle, ma non interruppe il contatto visivo "Tu meriti di stare con una persona che ti ama" la sua voce era dura come la pietra "Ecco quello che penso"
"E lei merita di stare con una persona che ama" aggiunsi io.
Lui aprì la bocca per parlare, ma esitò e la richiuse "Cosa volevi dire?" insistetti "Sai che con me non devi farti scrupoli"
"Non mi interessa di Greta o dei suoi sentimenti, ma solo di te" rispose "Ti voglio troppo bene per vederti soffrire in questo modo"
Non ci dicevamo mai ti voglio bene, per cui ascoltai con ancora più serietà le sue parole "Devo lasciarla, allora"
"È quello che vuoi fare?"
"È la cosa migliore per tutti e due" emisi un sospiro e ricominciammo a camminare "Non posso tollerare un'altra serata di sguardi furtivi verso quel giocatore di basket"
"Aspetta" questa volta fu Henry a bloccarmi "Vuoi lasciarla ora?"
"Perchè?"
Henry mi guardò stranito "Le rovinerai la serata!"
"Hai detto che non ti importa dei suoi sentimenti"
"Sì, ma..." si grattò la fronte "Non puoi aspettare domani? Evelyn si arrabbierà con me!"
"Henry, non ce la faccio più" ero disperatamente frustrato e volevo andare via il prima possibile "Sono stanco"
Non era molto convinto della mia decisione, ma non commentò ulteriormente, aveva capito che ormai non c'era più niente da fare.
Varcammo l'ingresso e le quattro ragazze, inseparabili come sempre, erano lì nell'atrio a parlottare tra di loro. Evelyn fu la prima ad accorgersi nella nostra presenza e sorrise mentre veniva incontro ad Henry e gli saltava tra le braccia. Io rimasi accanto a loro, provando del dolore come se mi avessero tirato un pugno dello stomaco. Cercai di evitare di guardare Greta, che per il momento rimase lì dov'era senza avvicinarsi. Evelyn fece un commento sul papillon di Henry e lui le sorrise, rispondendole con un tono altrettanto dolce.
Quando sentii Evelyn chiamarmi, mi svegliai dal mio stato di trance "Ehi Dylan"
Le feci un debole cenno col capo, incapace di muovermi ulteriormente "Ehi, Eve"
Solo allora, con uno sguardo un po' esitante, Greta mi si avvicinò e allungò il collo per baciarmi sulle labbra, ma io voltai la testa per evitare il contatto.
Nel girarmi, vidi Henry lanciarmi uno sguardo di conforto, ma la sua attenzione fu catturata da Evelyn che gli chiese di andare a prendere da bere.
Dopo un brevissimo battibecco, Henry andò via scrollando le spalle mentre mi guardava, scusandosi silenziosamente perchè mi stava lasciando da solo. Una parte di me voleva che Henry mi rimanesse accanto, lui era sempre in grado di darmi la forza necessaria in situazioni difficili, ma quella era una cosa che dovevo fare da solo.
Cercai di sorridere a colei che sarebbe stata la mia fidanzata ancora per poco, che mi guardava accigliata. Le presi le mani, calde come al solito, e le chiesi "Vieni un attimo?" lei annuì appena mentre la conducevo alla soglia dell'ingresso, ogni passo che facevo mi strappava un pezzo di cuore.
Sarebbe stato più difficile di quanto pensassi.
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Le sfumature del tramonto
RomanceHenry ed Evelyn. Lui CEO di una delle società più importanti di Londra. Lei una studentessa italiana prossima ad entrare nella prestigiosa università di Cambridge. Due persone, due vite, due menti e due cuori, che verranno fusi da un sentimento fo...