Capitolo 5

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Ci fecero entrare in una grandissima aula della scuola, avente circa cinquanta o più posti a sedere, con un grande telo bianco sul muro frontale e un proiettore che pendeva dal soffitto.
Svolgemmo la prima parte del test in circa un'ora e mezza, completando la parte di grammatica e comprensione del testo. In un'altra mezz'ora ci diedero da scrivere un testo su noi stessi e sul perchè volessimo migliorare la conoscenza dell'inglese, poi ci fecero fare una parte d'ascolto e, infine, arrivò l'ora dei colloqui orali a coppia. Non decidemmo noi con chi andare, ma furono loro a dircelo. La sfortuna volle darmi Nicolas come compagno.
L'intervista durò dieci minuti, nei quali ci chiesero da dove venissimo, se avessimo intenzione di andare all'università e il lavoro che avremmo voluto fare. Quando dissi a quell'insegnante che io e le mie amiche eravamo state prese per Cambridge, lei mi fece i complimenti e sentii Nicolas accanto a me irrigidirsi e lo vidi alzare gli occhi al cielo.
Finito il colloquio, ritornai in quell'aula gigante e mi sedetti accanto alle mie amiche, dato che avevano appena finito anche loro "Come è andata?" mi chiese Federica.
"Bene, l'insegnante mi ha detto di riferirvi i suoi complimenti per Cambridge"
"Che carina" fece Arianna "Io ho fatto il colloquio con Giulio... Certe volte è proprio antipatico, spero di non capitare con lui in classe"
Continuammo a parlare delle prove e ci confrontammo su alcuni argomenti, fino a quando non finimmo tutti i colloqui e ci lasciarono andare "Per oggi abbiamo finito" ci disse una delle insegnanti "Domani troverete appeso alla bacheca l'elenco delle classi! Vi auguro una buona giornata"
La mia classe ringraziò e saluto l'insegnante in un coro stranamente coordinato, poi ci avviammo lentamente e senza fretta verso l'uscita accompagnati dalla Palumbo.
Mentre camminavamo alcuni studenti ci passavano accanto nel corridoio ed entravano nelle aule. Era arrivata l'ora di pranzo e si stavano dirigendo alla mensa.
"Ragazzi dove volete mangiare?" ci chiese la Palumbo.
Sam la guardò un po' male, ma non si fece notare "Perchè si vuole unire a noi?" mi sussurrò nell'orecchio.
"Lasciala stare, dai" anche io volevo stare da sola con i miei amici, però mi dispiaceva lasciare la Palumbo da sola per tutta la giornata. Alla fine non era una brutta compagnia, se voleva riusciva ad essere simpatica.
"Non lo so prof" rispose Angelo "Ho visto un ristorante italiano ieri"
"Angelo, mai andare in un ristorante italiano all'estero. Puoi tentare la fortuna e trovarne uno buono, ma la maggior parte delle volte fanno schifo" gli rispose la professoressa "Vi va un hamburger? Siccome questo è il primo pranzo ve lo offro io!"
Dopo gli esulti, andammo in un posto lì vicino la cui specialità era il fritto. Si friggeva di tutto là dentro, ma tutti noi andammo sul sicuro e prendemmo degli hamburger con le patatine fritte.
"Come vi sono sembrati i test, ragazzi?" ci chiese la Palumbo quando ci sedemmo tutti a mangiare.
"Una passeggiata" ovviamene era stato Nicolas a parlare "Mi sorprende che sia quello il livello che chiedono, rispetto ai nostri standard è basso"
"Non ne sarei tanto sicuro, Nick" Samuel lo chiamava in quel modo perchè sapeva che gli dava fastidio "Le domande erano di livello più alto man mano che si andava avanti"
"Allora io sono un inglese madrelingua, perchè non mi sembravano difficili" la sua risata finale volle far capire che stesse scherzando, ma l'unico a ridacchiare fu il migliore amico Giulio.
La Palumbo gli scoccò un'occhiata indecifrabile, poi cambiò argomento "Ho parlato con Michelle, mi ha detto che in programma per la settimana prossima hanno la visita agli uffici di due importanti società con la sede principale a Londra"
"Che società?" chiesi interessata, avrei voluto possedere anche io una società, in futuro, era per quello che avevo deciso di studiare economia aziendale. Volevo che la mia società aiutasse la popolazione del terzo mondo, esportando con bassi prezzi il cibo e volevo anche contribuire alla lotta contro lo spreco. Quando pensavo a quanto cibo i paesi sprecassero in un anno, rabbrividivo per l'orrore.
"La Foster Holding Inc e la Cooper Enterprise Holding Inc. Sono due società rivali" ci spiegò la Palumbo "La Cooper si occupa di sostenere lo sviluppo tecnologico nel mondo, ritraendo da questo mercato un enorme profitto e la Foster ha seguito le sue orme, però non riesce ad arrivare ai suoi livelli"
"Jim Foster è il figlio del CEO" mi disse Samuel all'orecchio.
"Prima di cosa si occupava?" chiese Arianna.
"Accidenti, me l'ha detto ma non ricordo" la Palumbo si premette una mano sulla fronte "Comunque sia, mi raccomando ragazzi, sapete che dovete comportarvi in una certa maniera"
"Incontreremo anche i CEO?" Filippo finì il suo hamburger e si sporse verso la professoressa, interessato.
"Forse, ma non è sicuro" anche la prof finì di mangiare "Sapete che per giovedì pomeriggio ci hanno organizzato un giro sul London Eye? Sono molto più gentili di quanto mi aspettassi"
"Dobbiamo pagare il biglietto?" Greta era più pratica di molti.
"No, hanno fatto tutto loro"
"Che meraviglia!" esclamai prendendo una patatina dalla porzione di Federica, visto che avevo finito le mie "Andremo anche a Buckingham Palace?"
"Solo dall'esterno, purtroppo" rispose la Palumbo "Ma visiteremo tante altre cose! Faremo anche un escursione a Canterbury! Samuel, ricordami perchè è importante"
"Perchè è stato un luogo di pellegrinaggio nel Medioevo" fece lui a cantilena "Chaucer e The Canterbury Tales"
"Anche se l'abbiamo studiato due anni fa non dovete dimenticarlo" la prof era serissima "Datevi una ripassata magari"
"Non abbiamo il libro qui" ribatté Raffaele.
"Su internet, ragazzi"
Trattenni una risata dopo aver visto l'espressione contrariata di Samuel e Greta. Dopo circa venti minuti ci alzammo da quel tavolo e ognuno andò per la sua strada. Io, le mie amiche e Samuel andammo a visitare il Covent Garden, dove avremmo sicuramente trovato qualcosa da mangiare per cena successivamente.
Mentre passeggiavamo davanti al Royal Opera House e dopo esserci fatti delle foto davanti ad esso, notammo un ragazzo giovanissimo che stava suonando la chitarra mentre cantava. Non riconobbi la canzone, però era molto dolce e melodiosa; aveva la custodia della chitarra aperta ai suoi piedi, come un invito a lasciare delle offerte.
La voce di Samuel ci distrasse dal canto di quel ragazzo "Ho visto su Instagram che Giulio, Nicolas, Raffaele e Fabrizio stanno andando all'Hard Rock"
"Ma ci voglio andare anche io!" si lamentò Federica.
"Sì, ma non stasera, ti prego. Non voglio cenare con loro" dissi aggrottando le sopracciglia "Ci andiamo domani! Va bene?"
"Abbiamo promesso a Mario che domani avremmo provato il fish and chips" si intromise Arianna.
"Ah, giusto Possiamo andarci giovedì! Dopodomani ceniamo all'Hard Rock, promesso"
"Perfetto" Federica si voltò soddisfatta e riprese a guardare il musicista.
"Poi passiamo anche dall'Hyde Park, visto che è lì vicino" fece Greta fissando lo schermo del suo cellulare, sul quale aveva aperto l'applicazione delle mappe.
"Dovete comprare anche dei vestiti per il Gala! Ho visto un negozietto con prezzi bassi che potrebbe fare al caso nostro"
"E tu non lo devi comprare?" chiese Arianna.
"Me lo sono portato da casa" Samuel le strizzò l'occhio e continuammo a passeggiare, parlando di questo Gala, ma io ero sempre più convinta che non ci avrebbero permesso di partecipare.

Le sfumature del tramontoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora