I primi due giorni in Grecia furono una meraviglia: i nostri vicini di casa erano simpatici (o per lo meno non sembravano serial killer) e i paesaggi erano meravigliosi. La casa era spaziosa e l'acqua del mare cristallina. Mi ero rilassata fin dal primo momento in cui avevamo messo piede in spiaggia.
Il terzo giorno ci eravamo già completamente ambientati, quella sera avevamo intenzione di uscire e di spassarcela.
Io e Sam eravamo sempre i primi a buttarci in acqua e gli ultimi ad uscire, mentre i nostri amici se la prendevano con più calma. Avevamo comprato quattro sdraio per risparmiare, sedendoci a rotazione.
Quando tutti ci trovammo insieme in acqua, iniziammo a giocare a pallavolo con una palla vecchia e un po' logora che avevamo trovato in casa, però era sempre meglio di niente.
Arianna era piuttosto brava e aveva attirato l'attenzione di un bagnino che si ostinava a lanciarle occhiatine. Era un bel ragazzo: abbronzato, coi denti bianchi e gli occhi celeste chiaro. Fortunatamente parlava bene l'inglese, altrimenti non avremmo saputo come comunicare.
Dopo alcuni tiri, un palla mi finì sul viso facendo ridere tutti i miei amici.
"Eve e lo sport" commentò Alessio prendendo la palla che era finita nella sua zona "Una cosa sola"
"Ma per piacere" mi massaggiai il naso dolorante "Fate dei tiri troppo forti"
"Oppure sei troppo debole" Federica, la quale aveva appena preso possesso della palla, fece un palleggio e me la passò.
Questa volta riuscii a prenderla e a passarla a Greta.
"Vedi?" mi sfotté Cosimo "È già un miglioramento"
Continuammo a giocare per un po' prima di andare a prenderci qualcosa al bar. Trovammo per fortuna un tavolino che aveva solo sei sedie, ma non fu un problema perchè Arianna si sedette in braccio a Sam e Greta fece sedere sulle sue gambe Federica.
Facemmo colazione prendendoci alcuni un cornetto mentre altri una ciambella, ma tutti noi prendemmo del caffè.
"Che buono" mormorò Cosimo mentre addentava la sua ciambella con la cioccolata "Posso rubare questo bar e portarlo a Verona?"
Federica addentò il suo cornetto "Portatelo a Trento, dato che devi andare lì all'università" il nostro amico avrebbe studiato matematica e fisica all'università di Trento, aveva sempre voluto andare a studiare lì.
"Ed io lo porto a Torino" disse Marco "Un futuro ingegnere meccanico ha bisogno di energia!"
"Ma ci pensate che tra poco andremo all'università? Io ancora no" Arianna stava fissando il vuoto.
Accennai un sorriso "Promettiamoci che non perderemo i contatti, è la cosa che più temo" non mi stavo riferendo alle ragazze, perchè noi saremmo andate a Cambridge tutte insieme: mi riferivo ai quattro ragazzi davanti a noi.
"Io ve lo dico!" fece Alessio con entusiasmo "Il trenta dicembre vi voglio tutti a Verona per il mio compleanno"
Tutti eravamo d'accordo, poi Sam aggiunse "E capodanno lo passiamo insieme, perciò non prendete altri impegni. Promesso?"
Alzammo tutti le nostre tazzine di caffè, come se il tintinnare della ceramica che si scontrava rendesse ufficiale e sacra la nostra promessa.
Dopo un'oretta, ritornammo sotto i nostri ombrelloni e quattro di noi, inclusa me, si sedettero sulle sdraio.
Indossai gli occhiali da sole e presi il telefono dallo zaino, cercando in rubrica un numero specifico.
Io ed Henry non avevamo parlato dal mio ultimo giorno di scuola e, anche se non lo avrei mai ammesso ad alta voce, mi mancava il suono della sua voce. Io ero stata impegnata con la maturità e lui con il lavoro, sperai solo che in quel momento fosse libero.
Rispose dopo svariati squilli "Ma che onore!"
"Ti chiamo dal suolo greco"
"Tu in spiaggia ed io a lavoro, non mi sembra molto giusto" stava scherzando, ma ebbi il presentimento di averlo interrotto mentre faceva qualcosa di importante.
"Ah" diventai momentaneamente seria "Scusa, non volevo disturbarti"
"Non mi disturbi, kitten" Sam stava cercando di farmi ridere con delle strambe espressioni "Vi state divertendo?"
"Oh, moltissimo! Soprattutto Arianna" le lanciai un'occhiata con un sorrisetto "Ha catturato l'attenzione di un bagnino" feci una pausa "In effetti ci sono molti bei bagnini"
"Non avrai problemi ad attirare la loro attenzione" stette allo scherzo, poi udii una voce femminile che gli annunciava qualcosa e lui che le rispondeva in inglese "Ho una riunione, devo andare"
"Ah, certo" arricciai le labbra "Ci sentiamo"
"Ciao" fu lui a chiudere la telefonata ed io rimasi a fissare per qualche secondo in più il telefono.
"Ah, certo... Ci sentiamo" Alessio mi imitò facendo ridere tutti.
Mario mi guardò curioso "Ora state ufficialmente insieme?"
"Penso proprio di sì!" rispose Greta al mio posto "Hanno amoreggiato, lui l'ha accompagnata a scuola Questo per me è stare insieme"
Alzai le spalle "Perchè bisogna per forza dare una definizione al nostro rapporto? Quando sto con lui, io sto bene" mi sistemai gli occhiali da sole "Per ora mi basta questo"
Il bel bagnino che aveva adocchiato Arianna, che si era alzata dalle gambe di Sam, si avvicinò a lei e le chiese se volesse una sedia"
Arianna rifiutò educatamente e gli fece il suo sorriso da conquista, che non la deludeva mai.
Parlarono un po' in disparte, a quanto pare il bagnino aveva finito il suo turno, e dopo una mezz'oretta entrambi si allontanarono un attimo con la scusa di andare a prendere qualcosa al bar, ma quando ci affacciammo non c'era traccia di loro due.
"Hai capito Arianna!" esclamò Greta ridendo.
"Ha ascoltato le nostre parole" intervenne Sam "Una sveltina non si rifiuta mai"
"Com'è che avete detto?" feci io "Una frittata è sempre una frittata"
"Esattamente!" Alessio mi indicò col dito con approvazione "E quando è inaspettata, è ancora più buona"
Federica ed io eravamo quelle senza esperienza in quel campo, ma partecipammo comunque alla conversazione facendo delle battute.
Arianna ritornò da noi dopo una mezz'oretta e con un espressione beata.
"Questo caffè al bar è durato tanto" commentò Cosimo.
"Ne valeva la pena?" chiese Mario ridendo.
Arianna sorrise e annuì "Oh, certo che ne valeva la pena! Domani lo rivedo"
"Te l'ha detto lui?" domandò Federica e Arianna fece di sì con la testa.
"Ah... i bagnini" dicemmo contemporaneamente io e Sam, poi quest'ultimo sorrise come se sapesse qualcosa a noi ignota "Ora che ci siamo tutti, vi devo fare un annuncio"
"Ti sei fidanzato?" fece Greta scherzando.
"No, idiota!" Sam sbuffò "Sappiate che questo non sarà il nostro unico viaggio dell'estate"
Aggrottammo tutti la fronte, ma fu Mario a parlare per tutti "In che senso?"
"Mio padre ha affittato una casa a Capri per ferragosto, doveva andarci per qualche giorno con la sua nuova fidanzata e degli amici, ma sono saltati degli impegni e..."
"Vai al dunque!" lo incitò con forza Greta.
"E quindi ha detto che possiamo andarci noi! Partenza il dieci agosto e ritorno il sedici!"
Per qualche attimo nessuno parlò "Stai scherzando?" fu quello che dicemmo un po' tutti.
"No che non sto scherzando! Perciò preparatevi, a ferragosto si va a Capri!"
Ci furono degli urletti, delle esultazioni e tanti abbracci, poi Mario interruppe il momento pieno di allegria schiarendosi la voce "Sam, mi dispiace tanto ma avevo promesso ai miei cugini che avrei passato con loro il ferragosto in Sicilia"
"Non ti preoccupare" Sam gli diede una pacca sulla spalla "Quello non sarà il nostro ultimo viaggio"
Non riuscii a smettere di sorridere pensando che quella sarebbe stata un'estate da ricordare.
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Le sfumature del tramonto
RomanceHenry ed Evelyn. Lui CEO di una delle società più importanti di Londra. Lei una studentessa italiana prossima ad entrare nella prestigiosa università di Cambridge. Due persone, due vite, due menti e due cuori, che verranno fusi da un sentimento fo...