Capitolo 28

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L'ultima sera a Mykonos decidemmo di divertirci sul serio: il bagnino che aveva adocchiato Arianna, Alexandres da noi chiamato semplicemente Alex, ci aveva parlato di una festa in un locale ad alta moda che faceva entrare solo se si aveva un invito, cosa che Alex ci procurò con piacere (spinto sicuramente dalla voglia di stare con Arianna).
Io e le ragazze indossammo dei vestiti abbastanza provocanti, mentre i ragazzi si comprarono delle camicie in stile hawaiano abbinate. Avevano detto che lo trovavano divertente.
Per arrivare al locale, che si affacciava sulla spiaggia, andammo a piedi facendoci una passeggiata piacevole "Inizio a pentirmi di questa camicia" mormorò Mario guardando l'abbigliamento delle altre persone.
"Siamo italiani, facciamolo sentire" fu la risposta di Federica che, con fare sicuro, andò davanti al buttafuori porgendogli l'invito. Io e Sam, che camminavamo a braccetto, fummo gli ultimi ad entrare nel locale.
Se avessi dovuto usare solo una parola per descrivere quel posto, avrei usato colorato. Perchè le luci, i mobili, i vestiti delle persone e persino gli infissi formavano un insieme vastissimo di colori.
Sapevamo che almeno uno di noi doveva rimanere lucido per portare tutti gli altri a casa e Mario si offrì con il consenso di tutti. Mi unii a lui sia per fargli compagnia sia perchè il mal di testa la mattina dopo il ballo era ancora impresso nella mia mente.
Era quasi mezzanotte quando Alex offrì un drink ad Arianna, la quale accettò senza esitare "Questa è l'ultima volta che lo vedo, perchè ignorarlo?" ci aveva sussurrato prima di seguirlo sulla pista da ballo.
"Beata lei che si diverte" sospirò Greta "Anche io volevo un'avventura"
"A Capri, baby" Sam le mise la mano su una spalla e le fece un'occhiolino.
Io e Mario stavamo chiacchierando in un punto in cui riuscivamo a sentire le nostri voci senza dover urlare, quando una ragazza si avvicinò a lui proponendogli di ballare.
Gli occhi di Mario rimbalzarono da me a quella ragazza, per poi dirmi "Non voglio lasciarti da sola"
"Me la cavo" gli sorrisi, mentre la ragazza, che non capiva una parola d'italiano, ci guardava confusa "Divertiti"
Lui mi fece un cenno e seguì la ragazza, così io ne approfittai per vedere come stesse andando ad Arianna: lei e Alex stavano ballando davvero appiccicati, potevamo ufficialmente dire che aveva superato la rottura con Edoardo.
Distolsi lo sguardo da quei due e i miei occhi finirono su una coppietta che si stava scambiando effusioni d'affetto. La mia mente andò immediatamente ad Henry.
Mi sarebbe piaciuto averlo lì, ma al tempo stesso ero felice di aver fatto un viaggio solo con i miei amici.
Quando si stava insieme a qualcuno, non bisognava stare sempre attaccati: un po' di spazio faceva sempre bene, anche se io non avevo ancora abbastanza sicurezza per chiamare Henry "Il mio ragazzo".
Non che la cosa mi togliesse il sonno: come avevo detto a Sam, io con lui stavo bene e quello mi bastava, l'esigenza di mettere delle etichette a volte rovinava solo le cose.
Dopo il mio breve momento di riflessione, andai da Greta che aveva già bevuto un paio di drink "Ti diverti?" le chiesi ridendo.
"Se mi diverto? Evelyn! Questa festa è fantastica!"
"Oh, sì" annuii "Sono d'accordo e non c'è stata alcuna risa! Io dico che è un traguardo"
Alessio si avvicinò con due bicchieri in mano, porgendomene uno "Sappiamo che un bicchiere non ti farà perdere la testa" l'altro lo diede a Greta.
"Sei un angelo" presi il bicchiere e bevvi il contenuto con tutta la calma del mondo "Cosimo e Sam dove sono?"
"A farsi un tiro in terrazza"
"Federica fa loro compagnia" ci informò Greta.
Tutti e tre finimmo il contenuto dei nostri bicchieri, posandoli su un tavolino lì vicino "Sapete cosa?" feci ai miei amici "Andiamo a ballare!"
Ci muovemmo tutti e tre a ritmo di musica, facendo le mosse più ridicole e divertenti e ridendo a crepapelle.
Più tardi si unirono anche tutti gli altri e il gruppo al completo fece vedere lo spirito italiano sulla pista da ballo.

"Che mal di testa!" si lamentò Sam mentre aspettavamo il nostro aereo nel gate "Qualcuno ha un'aspirina?"
Mario frugò un po' nel suo zaino e poi gliene porse una, assieme ad una bottiglietta d'acqua.
Greta e Arianna si rifiutarono di togliersi gli occhiali da sole, mentre Federica sonnecchiava sulla spalla di Cosimo.
L'aereo arrivò poco dopo e quando arrivammo in Italia, le nostre famiglie erano lì ad aspettarci. Tutti i nostri genitori erano già stati informati riguardo alla vacanza di ferragosto, perciò i miei avevano deciso di partire immediatamente per la Puglia per permettermi di stare il più tempo possibile con la mia famiglia. Da lì sarei ripartita per Verona il giorno prima della partenza e la mattina successiva avrei incontrato i miei amici alla stazione del treno, con il quale saremmo arrivati a Napoli, per poi prendere un traghetto per arrivare a Capri.
Quando tornai a casa scoprii che mia sorella mi aveva già preparato la valigia per la Puglia, così non perdemmo tempo e ci mettemmo immediatamente in macchina. Quella era una giornata interamente dedicata al viaggiare, in pratica, ed io ero già stanca morta.

Le sfumature del tramontoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora