Capitolo 32

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Il secondo giorno ci svegliamo prima per andare in spiaggia verso le otto per prendere il posto più vicino alla riva. L'acqua quel giorno era uno spettacolo: si poteva vedere il fondo come se la superficie liquida soprastante non esistesse.
Prima di farci un bagno, prendemmo la colazione al bar e ci rilassammo seduti dietro quei tavolini di ferro.
"Oggi è il dodici" mi ricordò Arianna dandomi una gomitata.
Feci una smorfia "Già"
"Può darsi che oggi lo incontriamo" si aggiunse Greta.
"Non voglio vivere le giornate nella speranza di incontrarlo" risposi io "Se lo incontriamo, bene... Altrimenti pazienza"
Quella era una cosa che dicevo più a me che agli altri, ma per fortuna cambiammo subito argomento parlando di quello che avremmo fatto quel giorno.
Stemmo in spiaggia fino alle due di pomeriggio, poi i ragazzi andarono a prendere dei panini da mangiare e noi ragazze riuscimmo ad avere un po' di tempo per stare da sole.
Mi piaceva stare con tutto il mio gruppo, ma era anche bello stare solo in compagnia delle mie amiche.
"Greta" la voce di Federica era un sussurro "Il bagnino ti fissa"
Lei aggrottò la fronte e alzò lo sguardo "Mah, potrebbe pensare a fare il suo lavoro"
"Non siamo un po' ripetitive?" commentai io "In Grecia Arianna se l'è fatta con un bagnino e ora tu qui"
"Io non me la sto facendo con Daniele!"
"E ora chi è Daniele?" domandò Arianna, ma sapevamo già la risposta.
"Come siete noiose" Greta roteò gli occhi, per poi alzare nuovamente lo sguardo ed osservare il bagnino interessata.
Dopo un attimo di riflessione, la sentimmo di nuovo parlare "Fanculo!" esclamò mentre si alzava e raggiungeva il bagnino. Gli afferrò le guance con entrambe le mani e lo baciò prima di tornare da noi.
Io e le ragazze la fissammo esterrefatte.
"Che c'è?" fece la nostra amica "Così ha ottenuto ciò che voleva e la smette di fissarmi"
Proprio in quel momento i ragazzi tornarono con il nostro pranzo "Che è successo?" chiese Alessio guardando le nostre facce.
"Ho baciato quel bagnino, così la smette di fissarmi" rispose Greta con una scrollata di spalle.
"Beh" fece Sam "Credo che tu abbia ottenuto l'effetto opposto"

La giornata andò avanti molto tranquillamente: pranzammo e giocammo ad Uno senza litigare, poi ci facemmo un altro bagno e restammo in acqua per un paio d'ore, iniziando verso le cinque una partita di pallavolo alla quale si unirono delle ragazze napoletane molto simpatiche.
La sera eravamo distrutti e prendemmo degli hamburger da asporto che portammo a casa per mangiare in tranquillità. Una volta finto di mangiare, facemmo un altra partita a carte prima di andare a letto.
La mattina dopo seguimmo più o meno la stessa routine: ci svegliammo verso le otto, andammo in spiaggia presto e prendemmo il posto accanto alla staccionata e vicino alla riva. Ci facemmo un bagno e dopo io e le ragazze andammo a prendere i panini, dato che il giorno prima li avevano presi i ragazzi. Provavo ad ignorare il fatto che Henry fosse arrivato a Capri ieri, anche se non sapevo in che momento preciso della giornata. Iniziai a domandarmi se avessero affittato una casa vicino alla nostra, se ieri fossero scesi in spiaggia e se lui si ponesse le stesse domande che mi facevo io.
La verità era che sì, amavo passare il tempo con i miei amici, ma volevo incontrarlo. Non lo vedevo da giugno e non è che ci fossimo sentiti così tante volte al telefono: le nostre telefonate si potevano contare sulle dita di una mano, entrambi eravamo stati impegnati e presi da altre cose.
"Facciamo una partita ad Uno?" propose Sam mentre ingoiava l'ultimo boccone del suo panino carico di condimenti.
"Facci finire di mangiare!" rispose Greta con la bocca piena.
Sam iniziò a mischiare le carte mentre noi tutti finivamo di mangiare, gli dicevamo sempre che era troppo veloce quando mangiava, ma non ci ascoltava.
"Mio Dio com'era buono" mormorai mentre appallottolavo la carta unta.
"Ne mangerei un altro" concordò Cosimo, il quale si offrì di andare a buttare nel cestino del bar tutte le carte dei panini. Nel frattempo Arianna mi fece vedere le foto che ci eravamo fatte su degli scogli quella mattina, chiedendomi quale secondo lei fosse quella in cui eravamo venute tutte bene.
"Voglio postare una foto con voi tre" aveva detto mentre sceglievo tra due foto.
Quando Cosimo tornò da noi, Sam stava iniziando a distribuire le carte ed io avevo già scelto la foto più bella.
Alessio si tolse gli occhiali da sole "Iniziamo questa partita"
"Speriamo senza litigare!" aggiunse ridendo Federica.
I primi due giri furono tranquilli: nessuno era in netto vantaggio rispetto agli altri.
In mano avevo tre carte rosse, una blu e una verde. La verde era un +2, ma volevo lasciarmela nel caso mi fossi dovuta difendere.
La prima a vincere fu Greta, la quale alzò le braccia ed esultò tutta allegra. Non riuscimmo a non notare il bagnino Daniele che continuava a lanciarle occhiatine, ed era altrettanto difficile non notare come Greta ricambiasse queste occhiatine.
"Ah, i bagnini" esclamai sospirando mentre buttavo un tre blu.
Tutti si girarono a fissare Greta, che roteò gli occhi e si sistemò sulla sdraio.
Tra una vincita e l'altra, a giocare eravamo rimasti io, Sam, Arianna e Cosimo.
Cosimo buttò ad Arianna un +2, lei rispose con un altro +2 ed io giocai il +2 che mi ero tenuta stretta dall'inizio della partita. Sam era costretto a pescare sei carte, un gran peccato per lui dato che in mano fino a quel momento ne aveva avute solo due.
Sam alzò la testa e mi guardò aggrottando la fronte "E che cazzo!"
Alzai le spalle, divertita "Pesca le carte"
Lui fece di no con la testa "Te la faccio pagare, Greco"
"Ma è Cosimo che ha iniziato!" mi lamentai mentre Sam si alzava venendo verso di me.
Mi alzai a mia volta provando ad allontanarmi, ma Sam era già vicino a me. Io stavo ridendo al punto di avere mal di pancia "Non ti azzardare!" gli gridai mentre mi issava sulla sua spalla, trasportandomi come un sacco di patate. Gli diedi dei deboli pugni sulla schiena, continuando a ridere e ad urlare contemporaneamente "Samuel Caruso! Non ti permettere!"
L'acqua gli arrivava già alla vita ed io riuscii appena in tempo a vedere i nostri amici che ci raggiungevano quando Sam mi lanciò in acqua.
Riemersi immediatamente, tutto il nostro gruppo ci aveva già raggiunti.
Sam mi stava guardando divertito ed io misi le mani sulle sue spalle per fare pressione e buttarlo in acqua, solo che lui era molto più forte di me, così optai per schizzargli dell'acqua.
Greta venne in mio soccorso e attaccò Sam da dietro, buttandosi sulla sua schiena e facendogli perdere l'equilibrio.
Scoppiai a ridere come una pazza, ma la mia gioia fu breve dato che Federica mi ributtò in acqua con una spinta laterale. Riemersi con l'intenzione di trascinarla giù assieme a me, ma lei si era bloccata.
Stava guardando un punto alle mie spalle, in direzione della spiaggia.
"Ehi?" la chiamai "Ti sei già arresa? Non dirmi che hai paura"
Anche gli altri avevano smesso di lottare ed iniziarono a guardare nella stessa direzione di Federica. Non capendo cosa avessero visto di tanto interessante, voltai anche io. E capii.
"Quando sei arrivato?"
Henry, che si trovava dietro di me, mi fece un sorriso sghembo "In tempo per vedere che ti buttavano in acqua. È stato molto divertente"
Ci furono degli attimi di silenzio, in cui entrambi ci guardammo negli occhi immobili. Alla fine feci un passo verso di lui e gli saltai addosso avvolgendogli il collo con le braccia. Lui mi sollevò circondandomi la vita con le braccia ed io desiderai di rimanere in quella posizione il più allungo possibile.
Felice.
Ero felice di vederlo.
Ero felice che lui fosse lì.
Alla fine sciogliemmo quell'abbraccio, ma le nostre braccia rimasero legate: le mie mani, proprio come le sue, erano appoggiate nelle pieghe dei suoi gomiti. E anche i nostri occhi erano ancora legati.
Una cosa che notai fu il suo fisico: prima di quel momento avevo solo potuto immaginarlo, ma vidi con gran piacere che era davvero scultoreo.
Sapevo che anche lui mi stava osservando per bene e glielo lasciai fare: mi piaceva sentire il suo sguardo su di me.
All'improvviso ripensai al suo tono sorpreso e scontento di quando gli avevo detto che anche io sarei andata a Capri, ma scacciai subito quel ricordo e mi concentrai sul momento che stavo vivendo.
Inarcai un sopracciglio e lo guardai a mo' di sfida "Ti piace quel che guardi?"
"Sì, mi piace" fece un ghigno "E scommetto che anche a te piace quel che guardi"
Mentre cercavo una risposta che fosse abbastanza spiritosa ma al tempo stesso un vago tentativo di flirtare, Henry  alzò lo sguardo e guardò i miei amici "Ciao, ragazzi"
"Ciao" lo salutarono tutti più o meno in coro.
"Tutto bene?"
"Sì" rispose Federica "Tu?"
Mi fece l'occhiolino "Alla perfezione"
Inaspettatamente, un ragazzo corvino che sembrava avere più o meno la stessa età di Henry, gli diede una pacca sulla spalla e iniziò a parlare in inglese "Che fai? Non ci presenti?"
"Si vergogna di noi" rispose un altro ragazzo coi capelli castani e gli occhi verdi come i miei.
Un ragazzo pieno di lentiggini, i capelli biondi e gli occhi scuri si unì con un sorriso largo e contagioso, anche lui parlava inglese con un forte accento scozzese "Vieni a parlare con tutte queste belle ragazze e ci escludi?" lo riconobbi dopo come Chris Bisset.
"Piantala" gli rispose Henry, smettendo di parlare italiano.
"Henry, perchè ci disprezzi?" quella voce la conoscevamo tutti, Greta in particolare.
Quest'ultima, infatti, lanciò un'imprecazione non molto elegante quando vide Dylan avvicinarsi al gruppetto che si stava creando. Fortunatamente, a quanto pareva, nessuno dei nuovi arrivati parlava italiano.
"Dai, fai le presentazioni!" lo incitò Arianna guardando di sottecchi Greta che cercava di allontanarsi dallo sguardo di Dylan.
"Loro sono Chris, Logan e Nate" indicò rispettivamente il cantante, il corvino e il moro "Dylan credo che lo conosciate già, dalla sera del Gala"
"Felice di rivedervi, ragazze" Dylan fece un cenno rivolto un po' a tutte, ma si vedeva che cercava gli occhi di Greta.
"E ragazzi" intervenne Cosimo un po' stizzito, era da tanto che non lo sentivo parlare inglese. Era da tanto che ognuno di noi non parlava inglese, in realtà.
Anche i miei amici si presentarono, lasciando me per ultima.
"Oh" Chris non smise di sorridere "Che bello associare una faccia ad un nome!"
"Ed è una bella faccia!" intervenne Logan.
"Grazie" feci un cenno col capo "Anche le vostre facce sono belle"
Henry si voltò verso di me mezzo divertito, poi iniziò a tirare vento e Federica propose di uscire dall'acqua.
"Ma se siamo entrati da poco!" si lamentò Alessio.
"Lo sai che sono freddolose" commentò Cosimo.
Gli amici di Henry, nel frattempo, ci guardavano confusi, così decidemmo per buona educazione di parlare in inglese ogni volta che ci trovavamo davanti a loro.
"Sulla spiaggia ho una chitarra" disse Chris indicando il loro ombrellone con il pollice "Se ci mostrate dov'è il vostro ombrellone, possiamo divertirci"
Nate gli diede una pacca sulla spalla "Avere un amico musicista vuol dire sopportarlo ogni volta che decide di cantare"
"Ma se ti piace la sua musica!" intervenne Henry ridendo.
"Sai suonare le canzoni di Taylor Swift?" gli chiese Greta con tono amichevole.
"Sì! L'ho incontrata a New York e mi ha insegnato alcuni suoi pezzi, così come lei ha voluto imparare alcuni dei miei. È molto simpatica"
"Allora possiamo andare d'accordo" Greta rise, guadagnandosi un'altra occhiata da parte di Dylan. Nel frattempo anche il bagnino che si trovava sulla riva la fissava ostinatamente.
Federica mi mise una mano sulla spalla "Anche Eve sa suonare la chitarra"
Arricciai il naso "Non suono da tanto, però"
"Puoi farci sentire qualcosa! Sarei lieto di prestarti la chitarra" Chris mi guardò pieno di speranza, sembrava un bambino che aspettava di ricevere delle caramelle.
"Se proprio insistete" non avevo intenzione di suonare "Ma vi raggiungo dopo, voglio restare un altro po' in acqua"
"Anche io voglio restare in acqua" disse Alessio, poi però Arianna gli diede un calcio sott'acqua guardandolo male. Alla fine tutto il gruppo si allontanò.
Henry fece per andarsene (ma stava facendo finta), ed io gli presi entrambi le mani e lo trascinai nell'acqua assieme a me.
"Tu non vai da nessuna parte" eravamo immersi fino al collo, le ginocchia ancorate nella sabbia.
"Non puoi trattenermi contro la mia volontà" mi fece sistemare a cavalcioni su di lui.
Misi le braccia sulle sue spalle "Sì che posso"
Henry mi accarezzò la schiena con entrambe le mani "Mi privi della splendida compagnia dei miei e dei tuoi amici"
I capelli bagnati mi si erano appiccicati dietro il collo "Qualcosa là giù mi sta dicendo che non ti dispiace affatto"
Azzerò le distanze tra di noi e mi diede un bacio "No, non mi dispiace affatto" mi baciò ancora e non ero sicura che i brividi fossero per il vento.
Dopo un tempo che mi sembrò infinito, riaprimmo entrambi i nostri occhi e ci guardammo, sorridendo soddisfatti.
Improvvisamente non sentivo più freddo.
Sospirai felice ed entusiasta "Forse dovremmo raggiungere gli altri"
Henry si voltò verso la riva, dove c'erano i nostri ombrelloni "Dall'espressione contrariata di Logan, Chris sta cantando una canzone di Ed Sheeran"
"Come sai che è proprio Ed Sheeran?" io non riuscivo a sentire niente.
"Perché la canta in continuazione, forse più di quanto canti le sue stesse canzoni"
"A me Ed Sheeran non dispiace"
"Lo canterai anche tu?" mi guardò divertito "Non sapevo che suonassi"
"Non suono da tanto" ammisi "E suonerei altre canzoni, non di Ed Sheeran"
Non lo dicevo perchè non mi piacevano, anzi, ma semplicemente preferivo suonare altre canzoni che mi attraevano di più.
"Oh, meno male" Henry scoppiò a ridere e mi diede un altro bacio.
Due fratelli vicino a noi iniziarono a giocare con le pistole ad acqua ed iniziarono ad essere fastidiosi, così io ed Henry ci spostammo e uscimmo dall'acqua.
Il gruppo si era disposto in cerchio sotto i nostri due ombrelloni, Chris stava cantando una canzone di Phil Collins mentre Greta ricambiava le occhiatine del bagnino. Federica le sussurrò di andarci a parlare se le piaceva, altrimenti non avrebbe concluso niente, ma lei non si alzò.
Dopo esserci seduti tra Cosimo e Logan, Henry mise un braccio attorno alle mie spalle ed io appoggiai la testa sulla sua spalla. Le mie amiche ci lanciarono delle occhiate sorridenti.
"Prossima richiesta?" fece Chris dopo aver finito di suonare.
"Una dei Beatles!" suggerì Nate "Penny Lane?"
"Oh!" esclamai raddrizzando la testa "Mi piace Penny Lane!"
Nate mi fece un cenno d'approvazione "Sei una buon intenditrice!"
Chris soddisfò le nostre richieste e dopo circa una decina di canzoni, mi propose di suonare la chitarra.
Declinai l'offerta nel modo più gentile possibile, più che altro perchè mi stavo rilassando ascoltando la musica col braccio di Henry attorno alle mie spalle.
"Voi dove avete l'ombrellone?" gli chiese Sam.
Gli fui grata per aver cambiato argomento, anche se sicuramente non l'aveva fatto intenzionalmente.
"Abbiamo tre ombrelloni alla spiaggia privata" rispose Logan "Perchè?"
Iniziai a chiedermi quale fosse il lavoro di Logan e Nate.
"Domani vi va di passare una giornata all'italiana? State con noi qui alla spiaggia pubblica, domani"
Sia io sia i miei amici ci girammo verso di lui cercando di trattenere una risata: se fosse stato per Sam, avremmo prenotato un'intera fila di ombrelloni alla spiaggia privata, ma avevamo organizzato la vacanza troppo tardi.
Henry e i suoi amici, però, questo non lo sapevano.
Dylan colse subito l'occasione "Certo!" lanciò un'occhiata eloquente a Greta, la quale fece finta di contare i granelli di sabbia per evitarla.
"Sì, dai!" Logan fece di sì con la testa "Mi sembra divertente"
"Però anche voi dovete passare una giornata nel nostro stile!" disse Nate.
A Sam gli si illuminarono gli occhi "Mi sembra giusto"
Figurati.
"Dopodomani passerete la mattina con noi sul nostro yatch" fece Chris "Vi divertirete"
"E come rifiutare?" commentò Federica sorridente.
"Non potete" intervenne Henry "È deciso"

Dopo un po', Cosimo propose di fare un altro bagno e tutti furono d'accordo. Io ed Henry, però, rimanemmo sulla spiaggia promettendo che li avremmo raggiunti subito.
Non appena i nostri amici si furono allontanati, iniziai a sentirmi nervosa per ciò che gli dovevo dire.
"Devo chiederti una cosa" incrociai le gambe e mi voltai verso di lui "Quando mi hai detto per telefono che anche tu saresti andato a Capri... Insomma"
"Sì?"
"Non mi sembravi molto felice che ci fossi anche io" per quanto ci avessi provato, non riuscivo a togliermi dalla testa il suo tono scontento "Lo sai che non mi faccio mai troppi problemi e cerco di non rimuginare, ma..."
"Evelyn" mi interruppe lui "Se pensi che io non voglia passare il mio tempo con te, ti sbagli"
"Mhm" strinsi le labbra e lo guardai dritto negli occhi, attendendo che continuasse.
"Ero solo seccato che la nostra prima vacanza fosse insieme ad altre persone"
Ci misi qualche secondo di più per elaborare la sua risposta "Oh"
"Già" mi sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio "Ma non importa, ci saranno altre occasioni"
Non riuscii a trattenere il sorriso che cresceva sul mio volto "Senza alcun dubbio" replicai.

Le sfumature del tramontoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora