Capitolo 46

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"Sei sicura di quello che fai?" chiesi per l'ennesima volta a Federica, che stringeva la bretella del suo zaino quasi come se fosse la sua unica fonte di vita.
Lei mi guardò decisa e leggermente seccata "È la terza volta che me lo chiedi"
"È che ancora non avete deciso cosa siete e vi vedete da poco, sicura che apprezzerà?"
"Luke è complicato, è vero" ammise lei "Ma è venuto due volte da me a Cambridge, questa volta voglio essere io a sorprenderlo"
Mi morsi la lingua ed evitai di commentare, ma avevo la sensazione che Luke non avrebbe apprezzato.
Arthur ci raggiunse in una elegante BMW nera coi finestrini oscurati, pronto per portare sia me sia la mia amica a Londra.
Quel fine settimana avevo chiesto a Henry di passarlo a Londra, perchè ero curiosa di vedere dove vivesse. E in parte perchè volevo andare a Londra. Federica, sentendo i miei piani, mi aveva chiesto di unirsi al viaggio di andata e di ritorno.
"Buongiorno, signorine" ci salutò Arthur in modo formale.
"Ciao, Arthur!" feci io con un sorriso mentre mi sedevo sui sedili posteriori. Federica si sistemò accanto a me.
"Il signor Cooper si scusa, ma è stato trattenuto a lavoro e non ha potuto venire lui stesso"
Annuii e incrociai gli occhi di Arthur nello specchietto retrovisore "Lo so, mi ha mandato un messaggio"
Io e Federica iniziammo a parlare in italiano ed Arthur smise di comprenderci.
"La tua famiglia quando verrà a trovarti?"
Sorrisi raggiante "La settimana prossima! Sabato è il compleanno di Jenna, passeremo tutta la giornata insieme"
"E staranno in un albergo?"
"Venerdì mia sorella rimarrà a dormire nel nostro alloggio, i miei andranno in albergo. Poi sabato i miei andranno a Liverpool e si fermeranno a dormire a casa di una zia di mia madre che non vedono da tanto. Hanno voluto lasciarci tutta la giornata da sole, sanno che Jenna ci tiene. Torneranno a Cambridge domenica mattina, hanno l'aereo prima di pranzo"
"Ho provato a convincere i miei genitori a venire, ma mia madre è terrorizzata dall'idea di volare" fece Federica "Ma ha promesso che prima o poi riuscirà a combattere questa paura"
"E tuo fratello?"
"Carlo è impegnato a studiare medicina" roteò gli occhi "Come se lui fosse il solo che studia"
"Potresti andare a trovarlo a Padova, di tanto in tanto"
"Se non fosse per i suoi coinquilini" replicò "Sono dei selvaggi"
Scoppiai a ridere e poi calò il silenzio, sicuramente stava pensando a Luke Williams e a come avrebbe reagito alla sua vista.
Forse prima ero stata troppo dura e temevo di aver alimentato dei dubbi, ma non me la sentivo di dirle delle parole dolci che non pensavo davvero: Luke Williams non mi piaceva ed ero convinta che Federica meritasse di meglio.
Non potevo pensare a niente che potessi dirle per toglierle quei pensieri e iniziai a dubitare di essere una brava amica.
"A te non piace Luke" non mi sembrava una domanda "L'ho capito, non sono cieca"
Inclinai leggermente la testa "Io..." sospirai "Non si è comportato benissimo con te"
"Lo so" Federica annuì "Ma da quando è venuto a Cambridge per la prima volta... Insomma, il suo atteggiamento è cambiato"
"Una persona non cambia in pochi giorni" avrei dovuto filtrare meglio le parole, ma non feci in tempo a bloccarmi "E le abitudini sono difficili da abbandonare"
Federica abbassò la testa, ma poi la rialzò più sicura che mai "Eve, lo so che lui non è l'esempio perfetto di un fidanzato modello. Non so nemmeno se chiamarlo fidanzato" sbuffò frustrata "Non sono stupida, so che c'è un alta possibilità di stare male, ma se non rischio, che senso ha? Tu dici sempre che non vuoi avere rimpianti, che non vuoi in futuro chiederti come una cosa sarebbe potuta andare. È esattamente così che mi sento in questo momento: non voglio pensare tra qualche anno a come sarebbe stato stare con lui, perchè può darsi che tutto questo andrà male, ma potrebbe anche andare bene ed io non voglio perdermelo"
Non seppi come replicare, anche perchè mi aveva lasciata senza parole. Mi limitai ad accennarle un sorriso e ad annuire. Era una ragazza grande e a quanto pare sapeva quello che faceva, d'ora in avanti le avrei dato un po' più di fiducia.
Il resto del viaggio lo trascorremmo a parlare di The Vampire Diaries, una serie tv che avevamo finito di vedere anni fa. Federica l'altra sera si era rivista il finale della quinta stagione, nonostante fosse consapevole che l'avrebbe fatta piangere come una bambina.

Le sfumature del tramontoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora