La mattina di quel sabato la dedicai interamente allo studio, chiusa nella mia stanza fino all'ora di pranzo, anche se mangiai solo un panino. Nel pomeriggio Greta andò a studiare in biblioteca con Shawn e Arianna uscì con Michael, perciò in casa c'eravamo solo io e Federica, ognuna nella propria stanza a studiare.
Ad un certo punto, verso le sei di pomeriggio, qualcuno suonò alla porta e sia io che Federica uscimmo dalle nostre stanze per andare ad aprire.
"Vado io" mi rassicurò lei, ma io rimasi per vedere chi fosse.
Quando Federica aprì la porta, si ritrovò davanti Luke, ma non appena lo vide, lui non fece in tempo a parlare che lei gli sbatté la porta in faccia.
Non riuscii a nascondere il mio stupore "Perchè l'hai fatto?"
"Sono ancora arrabbiata con lui" mi spiegò lei, sedendosi sul divano a braccia incrociate "Ma forse non dovevo sbattergli la porta in faccia"
"Se l'è meritato, dopo tutto" non avevo parlato con Federica della mia conversazione con Luke del giorno precedente, ma principalmente perchè, presa dal dire alle ragazze del mio incontro con Henry e della serata che ci aspettava quel sabato, me n'ero completamente dimenticata "Però" aggiunsi "Penso che alla fine abbia capito di aver sbagliato"
"Tu dici?"
"Sì"
Federica sospirò, poi si alzò e andò verso la porta, aprendola. Luke era ancora lì.
"Ciao" lo salutò lei "Che ci fai qui?"
Lui, senza esitazione, poggiò le sue mani dietro la schiena di Federica, attirandola a sé e baciandola. Quello doveva essere il suo modo per scusarsi.
Per lasciare loro un po' di privacy, sgattaiolai nella mia stanza senza far rumore, ma Federica mi raggiunse poco dopo "Eve, sto uscendo con Luke. Mi dispiace, ma stasera non vengo a Londra"
Ci rimasi un po' male, ma aveva una ragione valida "Certo, capisco. Divertitevi, mi raccomando"
Mi sorrise e augurò anche a me di divertirmi, poi se ne andò. Dopo un'oretta anche Arianna rientrò, ma a giudicare dai gemiti sommessi, lei e Michael non volevano essere disturbati e non mi sembrava il caso di interromperli solo per salutarli.
Quando rientrò Greta, le andai incontro sorridente, volevo avere una conversazione con qualcuno "Ehi! Come è andato lo studio con Shawn?"
"Bene" andò dritta verso la sua stanza ed io la seguii "Dov'è Federica?" mi chiese lei.
"È uscita con Luke, stasera non viene a Londra. Arianna è nella sua stanza con Michael"
"Oh, okay"
Aveva un tono di voce strano "Tutto bene?"
"Sì" rispose così bruscamente che non avrei potuto crederle nemmeno se l'avessi voluto.
"Greta? Sei sicura?"
"Ho detto che sto bene" aprì il suo armadio ed iniziò ad esaminare alcuni suoi vestiti.
"Puoi parlarmi, se hai un problema. Hai litigato con Dylan? O con Shawn?"
"Che c'entra Shawn?" si mise sulla difensiva "Non ho litigato con nessuno"
"D'accordo" continuavo a non crederle, ma non avrei ottenuto niente insistendo "Vado a prepararmi"
Impiegai una mezz'oretta per scegliere cosa mettere e vestirmi: indossai dei pantaloni beige aderenti e una blusa nera, infilata dentro i pantaloni. Mentre mi infilavo ai piedi i miei soliti stivaletti neri con il tacco, Henry mi chiamò, dicendomi che lui e Dylan stavano arrivando. Entrambi erano con le loro macchine, ma erano partiti, perciò sarebbero arrivati nello stesso momento.
Mi truccai mettendomi un filo di mascara e un po' di matita nera intorno agli occhi, per poi finire con del lucidalabbra sulle labbra.
Facendomi coraggio, mi avvicinai alla porta di Arianna, bussando. Nessuno mi rispose, così mi coprii gli occhi con una mano e con l'altra, aprii la porta "Non voglio vedere niente!" dissi velocemente "Voglio solo dirti che Henry e Dylan stanno per arrivare"
Sentii la voce di Arianna "Non vengo stasera, Eve. Scusa"
"Ah" mi dispiaceva, ma era giusto che volesse passare del tempo con Michael "Va bene, scusate l'interruzione"
"Interruzione?" la voce di Michael era piena di sarcasmo "Non hai interrotto niente, tranquilla"
Arianna ridacchiò ed io capii che era il momento di lasciarli da soli, così uscii dalla stanza con la stessa velocitò con cui ero entrata.
"EVELYN!" mi urlò dietro Arianna, dato che mi ero dimenticata di chiudere la porta e proprio in quel momento Henry e Dylan entrarono nell'alloggio.
"SCUSA!" gridai, chiudendo la porta.
Dylan era occupato a fissare Greta, che indossava un vestito nero aderente con le maniche lunghe e gli anfibi. Henry, invece, mi guardava cercando di non ridere "Sei un caso perso"
Arricciai il naso "Lo so"
"Pronte ad andare? Dov'è Federica?" fece Dylan, sfregandosi le mani.
"Siamo solo noi due" rispose Greta, prendendo la borsa e la giacca e uscendo in tutta fretta dall'alloggio. Dylan sospirò platealmente, prima di raggiungerla.
Io ed Henry ci scambiammo un'occhiata eloquente, ma non osammo commentare.Eravamo tutti così ubriachi e nessuno di noi riusciva più a stare in piedi. Nate aveva iniziato a cantare una delle canzoni di Chris, facendone una parodia.
Chris iniziò ad accompagnarlo con la chitarra, che si portava ovunque andasse, e ne venne fuori una cosa così orribile che Greta gridò pietà, tappandosi le orecchie ed iniziando a urlare "Lalalala"
Io ero seduta sulle gambe di Henry, reggendomi a lui con un braccio attorno al suo collo, e ridevo così forte che sarei caduta se Henry non mi avesse tenuta così stretta.
Ad un certo punto, mi guardai intorno, notando in un momento di lucidità come fosse grande e all'avanguardia l'appartamento di Logan "Ma tu che lavoro fai?"
La mia domanda fuori luogo ed improvvisa fece ridere tutti, poi Logan spalancò le braccia e iniziò a ridere "Mi licenzio!"
"Ma che cazzo dici?" esclamò Henry, Chris invece suonò un paio di accordi minori.
Dylan abbracciò Greta, baciandole la base del collo "Davvero ti licenzi?" stava scherzando, e Logan rispose con una risata "In questo momento non mi ricordo nemmeno dove lavoro!"
Scoppiammo di nuovo tutti a ridere, tranne Nate che si era accasciato sul divano, addormentandosi profondamente. Non si svegliò nemmeno quando io e Chris iniziammo a cantare una versione tutta nostra delle canzoni di Dirty Dancing.
Ci eravamo messi in piedi al centro del grande salone e cantavamo, con gli altri che ci applaudivano.
Dopo un po', Greta si unì a noi, sovrapponendo le parole di Bad Romance di Lady Gaga con quelle di Be My Baby delle The Ronettes. Un'accoppiata che non si era mai vista.
Ad un certo punto presi Henry per mano e lo invitai a cantare con noi e, probabilmente perchè era ubriaco, lui lo fece, anche se terribilmente stonato.
Logan, invece, era intento a riprendere tutto, anche se alla fine si mise a cantare pure lui. Nate si riprese e, non capendo cosa stesse succedendo, si guardò intorno spaesato, per poi dire "Ma devo operare qualcuno?" per qualche secondo si trasformò nel Nate chirurgo, ma una volta ricordato che non era a lavoro, scoppiò a ridere e iniziò a ballare la Macarena, anche se stavamo cantando tutt'altra canzone.
Quella serata fu così divertente e piacevole, ma giurammo di non far parola ad anima viva del nostro concerto improvvisato. Tuttavia, ciò non avrebbe impedito a Logan di tirare fuori i video fatti, di tanto in tanto, per ricattarci. In tutto questo, io non avevo ancora capito che lavoro facesse Logan, ma ero troppo presa da Henry e Nate che ballavano la Macarena per chiederlo.
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Le sfumature del tramonto
RomanceHenry ed Evelyn. Lui CEO di una delle società più importanti di Londra. Lei una studentessa italiana prossima ad entrare nella prestigiosa università di Cambridge. Due persone, due vite, due menti e due cuori, che verranno fusi da un sentimento fo...