Capitolo 39

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Alle otto, come promesso, io e le ragazze eravamo fuori dalla società di Henry.
"Hai capito perchè non ti ha detto del suo compleanno?" mi chiese Arianna prima di entrare nell'edificio.
"No, ma non mi interessa più" scrollai le spalle "Ora lo so e lui sembrava felice di vedermi, mi basta questo"
"Ciao, ragazze!" Dylan, che stava uscendo dall'edificio proprio in quel momento, ci guardò sorridente come sempre "Henry mi ha mandato un messaggio dicendomi che vi sareste aggiunte alla festa, è fantastico"
Se c'era una cosa che bisognava riconoscere a Dylan, era quella di far sempre sentire il prossimo come il benvenuto.
"La festa non sarà a casa mia, ma al mio hotel qui a Londra" dopo aver visto le nostre facce confuse, continuò a parlare "Henry non lo sa, ma gli ho organizzato una festa che ricorderà per sempre. Ho invitato tantissime persone e mi sono già accordato con il suo autista"
"Non gli diremo niente" lo tranquillizzò Arianna "Però noi dobbiamo tornare a Cambridge, non potremo restare a lungo"
Dylan ci guardò come se ci sfuggisse qualcosa "Ragazze, la festa si terrà in un hotel, di cui io sono il proprietario. Dormirete lì, gratuitamente"
Federica gli sorrise "Sei gentile"
"Già" l'intervento di Greta sorprese tutti "Grazie"
Dopo qualche secondo di silenzio imbarazzante, Dylan si schiarì la gola "Henry l'anno scorso non ha festeggiato, aveva da fare un viaggio di lavoro" si sistemò la giacca "Ma quest'anno non ha scampo... Ora vi lascio" ci fece un'occhiolino, anche se era rivolto più a Greta "A dopo"
Mentre lui si allontanava, noi entrammo nell'edificio. C'era la stessa segretaria di prima dietro il bancone, ma questa volta quando mi vide, accennò un sorriso "Sta per arrivare" ci informò.
"Grazie" le sorrisi anche io.
"Oh mio Dio" esclamò Federica, facendoci voltare verso di lei.
E poi lo vedemmo tutte: Luke Williams che compariva da dietro l'angolo. Capelli scuri lunghi fin sotto l'orecchio e occhi chiari come il ghiaccio.
Era proprio lui.
Non appena superò il tornello meccanico della sicurezza, si accorse di noi o, meglio, si accorse di Federica. I loro occhi si incastrarono in uno strano gioco di sguardi che nessuno poteva interrompere, Williams fece qualche passo in avanti con la fronte aggrottata, Federica, invece, rimase lì accanto a noi.
Un passo dopo l'altro, Luke Williams fu abbastanza vicino da poter dire qualcosa "Ciao"
Federica deglutii rumorosamente, aveva gli occhi quasi sgranati "Ciao" rispose con la voce mezza tremante. Non osavo immaginare cosa stesse succedendo nella sua testa in questo momento.
L'uomo che aveva catturato l'attenzione della mia amica, dopo questo scambio di saluti, andò via senza guardarsi indietro.
Quando l'aura di Luke Williams scomparve, Federica fece un bel respiro profondo e affannoso, come se non riuscisse a respirare "Ho bisogno..." quasi ringhiò le parole "Devo rompere qualcosa!" strinse gli occhi e corrugò le sopracciglia.
Mi voltai verso la segretaria dietro il bancone e mi avvicinai a lei "Potresti darmi un foglio, per favore?"
Lei non esitò e mi allungò un foglio A4 bianco "Grazie mille" le feci un cenno di gratitudine prima di dare il foglio alla nostra amica.
Federica lo prese e lo strappò con tutta la forza che aveva in corpo, più e più volte fino a quando i pezzettini che aveva in mano non furono troppo piccoli. Fortunatamente non c'era nessuno ad eccezione della segretaria che, nel frattempo, mi disse di chiamarsi Grace.
"Ma che succede?" non mi ero accorta di Henry, che nel frattempo ci aveva raggiunte.
Presi dalle mani di Federica i minuscoli pezzettini di carta e li diedi a Grace che si occupò di buttarli nel cestino sotto il bancone.
"Luke Williams" fece seccamente Greta "Ecco cosa è successo"
Henry inarcò un sopracciglio e mi guardò, ma io divagai "Oh, niente di che. Pronto?"
Mi mise un braccio attorno alle spalle "Spero solo che Dylan da ubriaco non si metta a cantare"
Scoppiai a ridere "Sarebbe un bello spettacolo"
"Più che altro ridicolo" intervenne Arianna.
Federica continuava a rimanere in silenzio.
Iniziammo ad andare, ma prima mi voltai verso la segretaria "Buona serata, Grace"
Lei alzò la testa sorpresa e sorrise "Anche voi. E buon compleanno, signor Cooper"
"Grazie" fece Henry lanciandomi un'occhiata, poi uscimmo dall'edificio.
L'auto di Henry ci aspettava con cinque posti liberi.
Le ragazze entrarono nell'auto, Federica si sedette sul sedile accanto al guidatore mentre Arianna e Greta su due dei quattro sedili posteriori.
Prima di entrare, notai che Henry mi stava guardando come se fosse in trance "Che c'è?" gli chiesi con un mezzo sorriso "Perchè mi guardi così?"
Appoggiò le mani sulla portiera già aperta, aspettando che io entrassi "Niente" scosse lievemente la testa, continuando a guardarmi "È perchè sei tu"
Inarcai un sopracciglio "Dovrebbe essere un complimento?"
"Sì, lo è"
Non seppi cosa replicare, così feci un passo avanti e, mettendogli una mano sulla guancia, lo baciai delicatamente.
Quando entrambi entrammo nell'auto, iniziai a fantasticare sul prolungare quel bacio, ma c'erano anche le mie amiche presenti e non mi sembrava molto appropriato.
"Auguri, comunque" fece Arianna, imitata poi da Greta e Federica.
"Grazie" c'era qualcosa nel suo modo di rispondere che mi suggeriva una mancanza di entusiasmo nel sentirsi augurare un buon compleanno "Com'è Cambridge?"
"Bella" Arianna aveva riassunto il suo sguardo da contemplazione "Il Saint John è bellissimo"
"Oh, lo so" guardò fuori dal finestrino "Arthur, questa non è la strada per la casa di Dylan"
"Infatti, signore" rispose l'autista che doveva avere almeno trent'anni.
Henry, facendosi due calcoli, chiuse gli occhi e appoggiò la testa allo schienale del sedile "Non è possibile... Arthur?"
"Sì, signore?"
"Dylan ha organizzato una festa, vero?"
"Vi sto portando al suo hotel"
Strinsi le labbra, cercando di non sembrare troppo colpevole, ma Henry lo notò "Tu lo sapevi?"
"Ehm" alzai lo sguardo su di lui "Lo abbiamo incontrato fuori dalla tua società, ci ha detto tutto"
Henry sbuffò e si strofinò il viso con le mani, non sembrava molto felice.
Lanciai un'occhiata confusa ad Arianna e Greta, sedute accanto a me "Scusa se non te l'ho detto"
Henry mise una mano dietro la mia nuca e avvicinò la mia testa a lui, baciandomi velocemente la fronte "Lascia stare, tu non c'entri niente"
Iniziai seriamente a chiedermi cosa avesse contro il suo compleanno, ma non mi sembrava il momento adatto per domandarglielo.
Quando Arthur fermò la macchina, Henry si precipitò fuori controvoglia con un espressione sofferente. Entrammo nella hall dell'hotel, dove un'elegante signora ci disse di proseguire verso l'ascensore e andare sulla terrazza, prima però prese i nostri cappotti.
Nessuno di noi parlava mentre l'ascensore saliva, io continuavo a guardare Henry di sottecchi. Sembrava frustrato.
Non appena le porte dell'ascensore si aprirono, la musica ad alto volume ci investì.
"Wow" esclamò Greta sussurrando.
E aveva ragione. Wow.
La terrazza era enorme, ma il numero di persone presenti la faceva sembrare piccola. Le luci di Londra illuminavano tutto, assieme a delle luci dei più svariati colori (dal blu al rosso) che non si capiva da dove venissero.
In un angolo lontano riuscivo ad intravedere una postazione bar, dietro alla quale un uomo stava armeggiando con delle bottiglie con fare molto professionale.
"Amico mio!" Dylan ci venne incontro con un Metropolitan mezzo bevuto in mano "Buon compleanno"
Henry si trasformò immediatamente: si tolse dal viso quell'espressione frustrata e sorrise al suo amico, avvicinandosi a lui e facendosi abbracciare con una pacca sulla spalla "Dovevo sospettarlo che avresti organizzato qualcosa"
"Sei uno stronzo che merita una festa!" Dylan gli diede il bicchiere che aveva nell'altra mano "Per iniziare come si deve, ecco un Long Island solo per te!"
Henry prese il bicchiere e bevve il contenuto velocemente, scuotendo poi la testa altrettanto velocemente "È forte"
Dylan fece guizzare le sopracciglia in alto "Lo so, ti servirà. Mi sono lasciato andare con gli invitati e..."
"Non è possibile!" fece Federica, scorgendo Luke Williams che filtrava con una ragazza.
"Appunto" Dylan fece un cenno a Federica prima di prendere dalla tasca quattro chiavi "Queste sono delle vostre stanze. Ora vi ordino di divertirvi... Greta? Posso offrirti da bere?"
La nostra amica alzò lo sguardo su di lui e, dopo qualche secondo di esitazione, scrollò le spalle "Purché sia forte"
Dylan, improvvisamente entusiasta, si avviò con Greta verso il bartender, urlandogli di preparare un Margarita.
Henry era già pronto a prendere un altro cocktail, ma i suoi amici lo placcarono "Ventisei anni, sei sempre più vicino ai trenta!" gli disse Logan tirandogli un pugno amichevole.
Nate bevve un sorso dal suo bicchiere "Pensavi di passarla liscia quest'anno?"
"Questa sera il cantante sarà Dylan" intervenne Chris "Ragazze! Che piacere vedervi"
"Dov'è la tua ragazza?" chiese Henry a Nate, che finì completamente il contenuto del suo bicchiere.
"Andata! L'ho mandata a fanculo dopo l'ennesima pretesa impossibile. Non era quella giusta"
Poco dopo Chris raggiunse una ragazza con la quale iniziò a ballare, mentre Nate andò a farsi un altro drink.
Iniziai a guardarmi intorno, ma non vidi nessun altro che conoscevo. Dylan tornò assieme a Greta, tutti e due con in mano un drink "Ah, ho invitato anche Erika"
Henry per poco non si strozzò con il drink che stava bevendo "Ma sei coglione? Me la sono scopata a capodanno e non l'ho più chiamata!"
Dylan scoppiò a ridere "Non è vero, volevo solo vedere la tua reazione"
"Sei una merda, Henry" Logan gli diede una pacca sulla spalla.
Henry iniziò a ridere "Tu hai fatto cose peggiori"
Mentre i ragazzi parlavano, Federica iniziò a fissare in maniera ossessiva Luke, così la presi per mano e la portai nel mezzo della gente che ballava. Arianna e Greta, invece, si fermarono a parlare con dei ragazzi.
"Divertiti!" sembrava quasi un ordine "E smettila di guardarlo!"
"Non so perchè mi fa così arrabbiare!" iniziò a saltare a ritmo di musica "Vorrei spaccargli la faccia anche se non mi ha fatto niente!"
"Fallo, allora!" scherzai io, ma iniziai a temere che mi prendesse sul serio.
"Sarebbe un peccato, però. Ha una bella faccia"
Una terza voce si unì alla conversazione "Grazie"
Riuscii a vedere Federica impallidire anche in mancanza di luce.
"Nessuno ti ha interpellato" la mia amica si sforzò di assumere un tono deciso mentre si girava verso Luke Williams.
Iniziai a valutare se lasciargli da soli o rimanere con Federica, ma lei decise per entrambe: mi afferrò un braccio e mi portò verso il bar "Ho bisogno di alcol" si giustificò lei bevendo un Margarita.
Io presi un Sex on the beach "Forse esageri" le dissi cauta "Non ti ha fatto nulla di male"
"Non è per lui" scosse la testa "È per come mi sento io in sua presenza"
"E come ti senti?"
"Carica di adrenalina"
Non volevo deconcentrarmi da lei, ma non riuscii a non notare Henry che, mentre parlava con un suo amico, sembrava perso, però provava a fingere di divertirsi. Mi chiesi se per gli altri fosse così evidente così come lo era per me.
"Ragazze!" Arianna e Greta si avvicinarono a noi "Abbiamo visto Luke Williams che vi parlava"
"Che ha detto?" ci chiese Greta con gli occhi pieni di curiosità "Federica? Tutto bene?"
"Sì, tutto bene" continuava a fissare Williams.
"Dylan è stato gentile a permetterci di dormire qui" fece Greta ordinando un altro Margarita.
Tutte la guardammo sorpresa "Stai parlando davvero di Dylan?" domandai divertita "Pensavo non lo sopportassi"
"Infatti, non lo sopporto" si affrettò a rispondere lei "Ma riconosco che ha fatto un bel gesto"
Arianna roteò gli occhi "Se lo dici tu..." lei tifava per Dylan, perciò aspettava con ansia il giorno in cui Greta ci avrebbe detto che le piaceva.
Continuando ad osservare Henry, vidi Luke Williams fargli gli auguri di buon compleanno, limitandosi ad una stretta di mano. Poco dopo venne verso Federica con passo sicuro.
"Hai due opzioni" ci disse in inglese "Puoi continuare a fissarmi oppure puoi venire a ballare con me" tese la mano verso di lei "Scegli"
Federica strinse gli occhi e gli afferrò la mano, rendendo chiaro ciò che voleva.

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