Arrivato il momento dei saluti, la nonna per poco non si metteva a piangere.
"Nonna!" le dicevo sorridendo "Ci vedremo presto!"
"Fai in modo che il presto sia davvero presto!" avevamo già salutato zio Domenico, zia Sonia e i figli, ma i nonni avevano insistito nell'accompagnarci alle nostre auto.
"Mamma, non diventare pesante" intervenne mio padre "Non appena potremo, ti verremo di nuovo a trovare"
"Anche tu, Henry!" mia nonna puntò l'indice rugoso su di Henry "Anche tu devi ritornare con loro"
Henry fece il suo solito sorriso affabile "Non me lo perderei mai, Michela"
Il nonno incrociò le braccia "Sì, Henry... Non sarebbe male se venissi anche tu"
Da parte di mio nonno, quello era il più grande complimento "Grazie, signore" rispose Henry.
Jenna abbracciò i nonni "Ci sentiamo per telefono quando arriviamo" anche io li abbracciai, così come mia madre e mio padre. Henry abbracciò mia nonna, ma il nonno gli diede solo una stretta di mano.
Il viaggio di ritorno a Verona sembrò più breve rispetto all'andata, io e Henry ascoltammo molta musica canticchiando sopra le voci dei cantanti. Ad un certo punto, il mio telefono iniziò a squillare come se fosse impazzito e vidi che i miei amici avevano provato a videochiamarmi circa cinque volte.
"Ehi!" mi gridò Arianna non appena aprii la chiamata "Stai tornando?"
"Siamo per strada! Voi dove siete?"
"Ai Muretti" sentii Alessio urlare, c'erano tutti "Manchi solo tu praticamente"
"Sarò a Verona tra un paio d'ore, ormai ci siamo quasi"
"Seh" Federica prese il telefono "E secondo te noi aspettiamo un paio d'ore? Qui fa freddo!"
Henry iniziò a ridere e dopo sentimmo Sam dire "Henry è con te? Ciao!"
Rivolsi il telefono verso di lui, che alzò la mano in segno di saluto mentre continuava a guardare la strada "Ciao ragazzi"
"E i tuoi genitori?" mi chiese Greta.
"Nell'auto davanti a noi"
"Domani mattina veniamo a prenderti da casa" intervenne Cosimo.
Mario finì la frase per lui "E andiamo a fare colazione insieme"
Mi misi una mano sul cuore "Mi fate sciogliere così"
"Non montarti!" disse Arianna "E di' a Henry di guidare più veloce"
"Sto già andando a 120 chilometri orari!" protestò il mio fidanzato "Andrei pure più veloce, ma Evelyn me lo ha proibito"
Roteai gli occhi "Il limite è novanta"
"È cento" mi contraddisse Henry.
"Ti dico che è novanta"
"E io ti dico che è cento"
I miei amici ridacchiarono e poi Federica disse "Non litigate, piccioncini"
"Mi si sta scaricando il telefono" dissi leggendo il pop-up che occupò mezzo schermo "Vi mando un messaggio quando arrivo"
Salutai tutti e poi chiusi la chiamata, nello stesso momento in cui il telefono di Henry squillò "Pronto?" rispose mettendo subito il vivavoce.
"Ehi" era Dylan a parlare, ma la sua voce era molto meno pimpante e allegra rispetto al solito "Quando sarai di nuovo a Londra?"
"Verso le undici di sera" Henry aggrottò la fronte, preoccupato "Tutto bene?"
"Bene un cazzo, Henry" d'un tratto pensai che forse non avrei dovuto ascoltare "Non faccio altro che pensare a Greta"
Henry mi lanciò un'occhiata veloce "Dylan..."
Dylan aveva bisogno di parlare con il suo migliore amico ed io non volevo privarglielo, perciò presi il mio iPod e mi misi gli auricolari nelle orecchie, alzando il volume al massimo. Feci un pollice in su a Henry per fargli capire che non riuscivo a sentire né lui né Dylan.
Più tardi, una volta arrivati a Verona, arrivò il momento di salutare Henry davanti al portone del mio palazzo e lui mi ringraziò per non aver ascoltato la conversazione di Dylan.
"È a pezzi" mi stava dicendo prima di entrare nella sua auto e dirigersi verso l'aeroporto "Andrò direttamente da lui, una volta arrivato"
"Fai bene" ormai era fatto buio e le luci della strada gli tingevano il viso di giallastro "Mi dispiace che stia così male"
Mi sarebbe mancato, ma era anche giusto che passassimo un po' di tempo con i nostri amici.
"Ci vediamo ad anno nuovo, allora" la sua voce era un po' roca e quando mi baciò, pressò le sue labbra contro le mie come se volesse imprimerci un marchio "E se proprio devi baciare qualcuno a mezzanotte, che sia uno dei tuoi amici" scherzò.
Mi misi a ridere anche io "Stessa cosa per te, Logan sarebbe ben disposto a baciarti, ma secondo me è bavoso quando lo fa"
Fece una smorfia di disgusto "Che schifo, piuttosto bacio Dylan"
"Ma ha il cuore a pezzi, potrebbe innamorarsi di te!"
Premetti di nuovo le mie labbra contro le sue, ma allo stesso tempo stavo sorridendo "Raggiungi il tuo jet privato o ti costringo a restare"
"O potrei costringerti a partire"
Gli diedi una pacca sul sedere per spingerlo verso l'auto "Vienimi a prendere all'aeroporto quando torno in Inghilterra!"
Henry aprì la portiera e, prima di entrare in auto, mi rivolse un ultimo sguardo accompagnato da un sorriso "Sono obbligato?"
"Assolutamente sì!" gridai, poi lui se ne andò portando via un pezzo del mio cuore.Il trentuno sera, io e tutti i miei amici andammo in uno dei night club più famosi di Verona, il compleanno di Alessio doveva essere festeggiato!
Si era aggiunta anche Annalisa, la fidanzata di Alessio che frequentava ancora il nostro vecchio liceo. Era simpatica, anche se un po' silenziosa.
Per quella sera ci eravamo messi tutti in ghingheri, Mario aveva persino rinunciato alle sue amate felpe per mettersi una camicia.
Non mi ero mai resa conto di quanto mi mancasse stare con tutti i miei amici insieme, per tutta la serata mi sentii completa, come se mi fosse stata restituita una parte di me rubata da tempo.
Io e Cosimo dichiarammo di non voler rimanere lucidi, perciò iniziammo a bere insieme e ci scatenammo quasi subito sulla pista da ballo, Sam ci raggiunse poco dopo.
Alessio e Annalisa si sistemarono in un punto più o meno vicino a noi, ma non ci avvicinammo troppo perchè erano intenti nel dirsi dolci parole e a baciarsi.
Cosimo mi prese la mano e mi fece fare una giravolta, poi ci mettemmo uno di fronte l'altro e ondeggiammo alternandoci, lui andava a destra ed io a sinistra. Notai che al dito aveva uno dei suoi anelli stravaganti, quello di quella sera rappresentava un teschio "A Cambridge nessuno ti fa ballare così!" mi urlò, cercando di sovrastare la musica.
"Infatti!" concordai "Dovete venire da noi il prima possibile, chiaro?"
"Per la prima volta, accetto degli ordini con piacere!"
Sam all'improvviso mi sollevò in aria, io lanciai un urlo che nessuno sentì per via della musica e poi iniziai a ridere "Fammi roteare!"
Lui fece come gli dissi, poi mi rimise sul pavimento e fece la stessa cosa con Arianna, che non se lo aspettava e così lei gli diede meccanicamente una gomitata nello stomaco, pensando fosse uno sconosciuto.
Mario ondeggiava sulla pista da ballo, ma in maniera poco energetica, perciò Greta gli affibbiò un drink in mano, ordinandogli di berlo per rilassarsi.
Alessio ci avrebbe riportati tutti a casa, perciò era l'unico che non doveva bere. La sua macchina era un po' piccola, ma stringendoci e mettendoci qualcuno sulle gambe, saremmo entrati tutti.
Cosimo ad un certo punto mi diede la novità che agli altri aveva già detto quando io ero in Puglia "Sto uscendo con una ragazza!"
"No!" esclamai, felice per lui "Sono gelosa! Fammela vedere!"
Lui prese il telefono e aprì Instagram, facendomi vedere la foto di una ragazza con i capelli biondo cenere e gli occhi scuri "Carina!" gli dissi "Ma mai quanto me"
"Nessuno ti supera" Cosimo mi resse il gioco ridendo "Vado a farmi un tiro, ci vediamo dopo!"
"Ti distruggerai i polmoni!" gli gridai dietro mentre lui si allontanava.
Mi avvicinai a Greta e a Sam, che stavano ballando simulando una scena sul ring di Rocky. Erano alquanto buffi, ma si stavano divertendo come dei pazzi. Arianna stava ballando con Mario e Annalisa, mentre Alessio era andato a prendere da bere per noi.
Dopo un po' il sudore mi incollò il vestito di cotone alla pelle e i capelli alla nuca, ma mancava così poco alla mezzanotte!
Le gambe mi facevano male, così come i piedi a causa dei tacchi, ma non mi fermai e continuai a ballare in compagnia dei miei amici.
"Dieci..." la folla iniziò a contare a ritroso e ci unimmo anche noi "Nove... Otto... Sette" le coppiette si stringevano e sentii la mancanza di Henry, ma il pensiero che anche lui si stesse divertendo mi rallegrò "Sei..." tutto il mio gruppo si avvicinò, così saremmo stati l'uno accanto all'altro "Cinque..." Alessio cinse la vita di Annalisa "Quattro..." Mario alzò le braccia in aria "Tre..." Sam cominciò ad urlare assieme a Cosimo "Due..." io e le ragazze ci prendemmo per mano "Uno..."
Ci fu un'esplosione di "Buon anno!"
Io e le ragazze ci abbracciammo, includendo poi tutto il nostro gruppo. Sam prese il volto di Greta e le scoccò un bacio sulle labbra per l'entusiasmo, mentre io e Arianna, trovandoci vicino a Mario, gli demmo contemporaneamente un bacio sulla guancia. Federica ne diede uno a Cosimo, sempre sulla guancia, mentre Alessio e Annalisa si scambiarono un bacio appassionato.
E poi ballammo.
Ballammo come se il mondo stesse per finire.
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Le sfumature del tramonto
RomanceHenry ed Evelyn. Lui CEO di una delle società più importanti di Londra. Lei una studentessa italiana prossima ad entrare nella prestigiosa università di Cambridge. Due persone, due vite, due menti e due cuori, che verranno fusi da un sentimento fo...