Capitolo 26

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Affrontare la maturità non fu semplice: più che la difficoltà effettiva delle prove, dovemmo combattere contro l'ansia nostra e dei professori.
L'ultimo della nostra classe a fare gli orali fu Sam: io, le ragazze, Mario, Cosimo e Alessio facemmo da testimoni al suo esame e cercammo di fornirgli supporto morale con la nostra presenza.
Ormai aveva quasi finito e aveva iniziato a parlare di storia, rispondendo con sicurezza a tutte le domande che l'insegnante gli faceva. Storia era la sua materia forte e voleva concludere in bellezza.
Ero felice che fosse tutto finito: ora potevamo rilassarci e goderci l'estate, non vedevo l'ora di partire per Mykonos.
Sam finì l'esame e tutti noi uscimmo con decoro e compostezza dalla scuola, aspettando di varcare il cancello principale per iniziare a saltare e ad esultare come dei pazzi.
"Siamo maturi! Abbiamo finito, cazzo!" disse Sam ad alta voce.
Cosimo sospirò rumorosamente "Non credevo che avrei mai visto arrivare questo momento"
"Un po' mi mancherà questa scuola" fece Mario guardando il grande edificio.
"Ma vaffanculo va" Greta agitò una mano nell'aria, mentre io presi il telefono dalla borsa e lo mostrai ai miei amici simbolicamente "Ho fatto un sacco di foto di nascosto, nel caso abbiate nostalgia"
"Non avremo nostalgia per un bel po'" commentò Federica ridendo.
"Basta parlare di scuola!" si intromise Arianna "Ho una fame da lupi, vogliamo andare a festeggiare?"
Alessio aggrottò la fronte "Non mi basterà una pizza per festeggiare"
Gli sorrisi mettendo il telefono in tasca "Si festeggia a pranzo, festeggeremo stasera e festeggeremo in Grecia!"
"Ben detto, Eve" Sam mi cinse le spalle con un braccio "E ora, a mangiare!"

Andammo a pranzare in una pizzeria in centro, trovando non si sa per quale miracolo un tavolo per otto persone libero.
"Parliamo di cose serie!" fece Greta quando arrivarono le pizze "A Mykonos io mi voglio divertire. Quindi scordatevi di tornare a casa prima delle undici"
Federica addentò un pezzo di pizza "Prima delle undici? Prima di mezzanotte!"
"A me va bene tutto" dissi "A me basta farmi più bagni possibili, non sopporto il caldo"
"Appena arriveremo ci butteremo in acqua, tranquilla" Cosimo mi fece un cenno e poi si rivolse ad Alessio "E alla fine con quella ragazza di quarto?"
"Ci siamo scambiati i numeri, siamo usciti un paio di volte ... Annalisa è molto simpatica"
"Ah!" esclamò Sam "Si chiama Annalisa quindi"
Arianna gli lanciò uno sguardo "Ma è successo qualcosa? Oppure è solo amicizia?"
"È successo, è successo"
Mario gli diede una gomitata "E ci tieni all'oscuro di tutto? Raccontaci!"
"Niente di che siamo usciti, ci siamo baciati e baciati"
"E?" insistetti io "Non tenerci sulle spine"
"Io?" Alessio mi guardò fingendosi offeso, ma stava ridendo "Tu non ci hai raccontato niente delle tue uscite con Henry Cooper!"
"Io... beh" iniziai a balbettare "Non ero io l'argomento della conversazione!"
Alessio sbuffò, poi continuò a raccontare "Ci siamo solo baciati, di certo non la porto a letto alla prima uscita"
"Che bravo ragazzo" cantilenò Federica "Ma ora che tu parti per l'università?"
"Milano non è tanto lontana!"
Sam diede una pacca sulla spalla ad Alessio "Ben detto!"
Sia Sam sia Alessio sarebbero partiti a Milano per studiare storia, una materia che entrambi amavano. Inoltre avevo già scelto la casa, erano entusiasti di essere coinquilini e ci avevano detto più volte che eravamo obbligati ad andare a farli visita.
"Inoltre, di certo è più vicina di Londra" aggiunse Sam facendomi l'occhiolino.
Alzai un sopracciglio "Ma Cambridge e Londra sono molto vicine"
"E anche voi dovete venirci a trovare!" specificò Federica.

Il ventotto luglio arrivò in un attimo e quindi anche la partenza per la Grecia. I miei genitori e mia sorella mi accompagnarono all'aeroporto, così come le famiglie dei miei amici.
Era la prima volta che rivedevo, dopo non so quanti mesi, i fratelli di Arianna e Federica, Carlo e Mattia, rispettivamente di ventiquattro e vent'anni. Erano tornati per qualche giorno a casa facendo una pausa dall'università.
Tutti i nostri genitori iniziarono a parlare mentre noi andavamo a fare il check-in. Sam quasi tremava per l'entusiasmo, mentre Mario iniziò a chiedersi se avesse dimenticato qualcosa.
Cosimo e Alessio erano forse i più rilassati dei ragazzi, mentre io e le ragazze eravamo troppo impegnate a chiacchierare.
Quando arrivò il momento di separarci dai nostri genitori, abbracciai sia mia madre sia mio padre, però riservai per mia sorella l'abbraccio più lungo. Papà mi ricordò che una volta tornata dalla Grecia saremmo subito partiti per la Puglia.
Man mano che ci avvicinavamo all'aereo, l'entusiasmo cresceva sempre di più e, una volta atterrati, dichiarammo che le nostre vacanze erano iniziate.

Le sfumature del tramontoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora