Capitolo 8

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La visita di quel sabato mattina alla National Gallery fu molto interessante, Samuel per poco non si commuoveva: amava essere immerso nell'arte. Quando avevamo visto la Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci, Federica e Greta ricordarono in modo poco gentile Bassi, il nostro professore d'arte, che in terzo le aveva interrogate su quel quadro e siccome nessuna delle due sapeva la data in cui era stato realizzato, abbassò il voto ad entrambe.
Finita la visita ci dissero che eravamo liberi di andare, ricordandoci di presentarci puntuali a lezione lunedì. Io, le ragazze e Sam andammo a pranzare in un fast food della catena Five Guys, ci sedemmo ad un tavolo e mentre aspettavamo le nostre ordinazioni ne approfittammo per chiamare le nostre famiglie.
Mia madre rispose immediatamente "Tesoro!"
"Ehi, mamma" la salutai "Come va?
"Qui tutto bene, tu che fai?"
"Ci siamo appena seduti per mangiare, abbiamo visitato la National Gallery oggi"
"Ti è piaciuta?" mi chiese lei.
"Molto, ma quello più felice era Samuel"
Sam ne approfittò e mi fece ciao con la mano "Ti saluta, tra l'altro" aggiunsi, poi vidi anche le ragazze salutare e mi corressi "Ti salutano anche le altre"
"Ricambia, ovviamente. Oh, aspetta, tuo padre ti vuole parlare"
"Va bene" attesi qualche secondo e poi sentii la voce roca di mio padre.
"Evelyn, come stai?" domandò premuroso.
"Sto bene, papà" risposi "Stiamo per mangiare, in realtà. E no, non siamo al McDonald"
Lui rise "KFC?"
"No, Five Guys" la mia ordinazione era pronta, così mi affrettai a chiudere la chiamata "Papà, il mio hamburger è pronto, devo chiudere"
"Aspetta, tua sorella vuole parlarti" passò il telefono a Jenna, che iniziò a parlare solo cinque secondi dopo, sicuramente era andata in camera sua per parlare "Eve!"
"Ehi!" feci mentre prendevo l'hamburger e ritornavo al mio posto "Come stai?"
"Ho preso dieci all'interrogazione di italiano!" mi disse tutta allegra "Dieci, Eve!"
"Brava, sono fiera di te" ero sincera "Io invece venerdì prossimo parteciperò ad un evento galante!"
"Che evento?"
"Un Gala di beneficienza"
"Fammi un sacco di foto!" urlò lei.
"Sì, certo, ora ti devo lasciare però"
"Aspetta! Di' a Greta che Aurora non può chiamarla perchè le si è rotto il telefono, mi ha detto di dirtelo"
"Va bene. Ciao, ti voglio bene" chiusi la chiamata e mi appoggiai allo schienale della sedia.
"Va tutto bene?" mi chiese Arianna.
"Sì, tutto benissimo" sorrisi, poi guardai Greta "Tua sorella non può chiamarti perchè le si è rotto il cellulare!"
"Di nuovo?! Ma quella rompe cellulari come se fossero uova!" replicò lei, poi iniziammo a parlare del vestito che avremmo comprato per il Gala mentre mangiavamo.

Finito il pranzo, Samuel ci condusse in questo negozio che aveva adocchiato e ci assicurò che lì avremmo trovato quello che cercavamo.
C'erano molti vestiti appesi, un sacco di scarpe e anche molti gioielli che eventualmente avremmo potuto abbinare agli abiti. Samuel aveva detto che lui si era portato il completo verde petrolio che aveva indossato al suo diciottesimo. Arianna borbottò che se lo avesse saputo prima si sarebbe portata anche lei il vestito del suo diciottesimo compleanno, dato che era molto elegante e adatto a quella situazione.
Io continuavo a guardare tutti quei vestiti, ma non ne trovavo nemmeno uno che mi piaceva sul serio: se dovevo comprarlo, volevo che mi piacesse in modo da riutilizzarlo in altre occasioni.
Ad un certo punto vidi un vestito color rosso fuoco e Greta, non appena me lo vide in mano, sgranò gli occhi e mi guardò incerta "Quel vestito lo vuoi tu?" mi chiese.
"No, no" le risposi, porgendoglielo "Lo stavo solo vedendo, ma prendilo tu se vuoi"
"Grazie!" lo prese e andò dritta verso il camerino.
"Forse una di voi l'abbiamo sistemata" commentò Samuel guardando Greta sparire dietro la tenda blu del camerino. Federica concentrò la sua attenzione su un vestito verde, guardandolo da più angolazioni.
"Questo starebbe bene ad Arianna" sentimmo dire da Sam, con un abito bordeaux in mano "Provatelo"
"D'accordo" fece lei, prendendo il vestito, però prima di andare a provarselo mi si avvicinò con un altro abito in mano, color blu notte "Questo ti starebbe benissimo addosso, è della tua taglia"
"Oh" esclamai sorridendo "Grazie"
Proprio mentre io, Arianna e Federica ci avviavamo verso i camerini, Greta uscì con addosso l'abito rosso: era lungo fino ai piedi, la stretta fascia che aveva in vita delimitava la parte della gonna e la parte del busto. La parte che le ricopriva il petto si congiungeva all'altezza del collo, avvolgendoglielo, un po' come il vestito che aveva indossato al mio compleanno.
"Stai benissimo!" esclamò Federica.
Io, Arianna e Sam concordammo e lei ci guardò allegra "Menomale" e poi ritornò dentro al camerino per rivestirsi.
Una volta entrata nel camerino, mi tolsi subito i pantaloni larghi neri e la felpa e indossai con attenzione l'abito blu notte che Arianna aveva trovato per me.
Era soffice al tatto e scendeva morbido sulle gambe con delle pieghe verticali. Aveva uno scollo a V profondo e la parte del busto era aderente, in contrasto con la morbidezza della gonna. Il dettaglio che più mi piaceva, però, era il fatto che  lungo la gonna ci fossero dei piccoli diamantini argentati che si univano sempre di più man mano che i scendeva, la minima distanza tra questi diamantini si aveva nella parte inferiore della gonna.
Guardandomi allo specchio, rimasi senza fiato: Arianna mi aveva trovato davvero un bel vestito. Uscii dal camerino camminando in punta di piedi per non far strisciare il vestito a terra.
La prima che mi vide fu Federica che mi guardò dalla testa ai piedi con la bocca semi aperta "Eve! Ma questo vestito è un incanto!" anche il suo era un bellissimo vestito: color verde smeraldo, con uno scollo a V che le arrivava fino al ventre e la gonna che le scendeva morbida fino ai piedi. Quando si girava la gonna si gonfiava e svolazzava da una parte all'altra. Inoltre il contrasto tra il verde del vestito e i suoi capelli rossi era bellissimo da guardare.
"Tutto merito di Arianna!" feci guardando la mia amica appena uscita dal camerino con addosso il suo abito. Come tutte le altre, anche lei era bellissima: il vestito bordeaux che indossava le arrivava fino alle caviglie e aveva uno spacco che partiva da metà della coscia destra. Il suo scollo a V aveva la stessa profondità del mio, ma la parte del busto era molto più morbida. Le spalline dell'abito si incrociavano sulla schiena in una x molto sottile, che lasciava intravedere praticamente tutta la schiena.
"Ragazze siete bellissime!" esclamai "Sam? Tu che ne pensi?"
"Penso che abbiamo trovato gli abiti giusti, ora però dovete prendere delle scarpe e, se vi va, dei gioielli"
"Mi serviranno dei tacchi alti per non inciampare in questo vestito!" scherzò Federica, andando a vedere le calzature con Greta e Samuel.
Arianna mi si avvicinò in silenzio e sussurrò "Con questo vestito Henry Cooper non ti toglierà gli occhi di dosso"
Volevo dirle che quella era proprio la cosa che volevo evitare, ma rimasi in silenzio.

Le sfumature del tramontoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora