Capitolo 81

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Avevo sempre trovato il viaggio in auto per la Puglia molto noioso, ci impiegavamo sempre dieci ore o di più e trovavamo sempre un incidente o qualcosa del genere.
Tuttavia, fare quel viaggio con Henry lo rese stranamente più entusiasmante. Mio padre era nell'auto davanti a noi, mentre io e Henry lo seguivamo nella nostra macchina.
Eravamo partiti da un'oretta ed io avevo avuto il dominio sulla radio, continuando a riprodurre le canzoni che mi piacevano. Quando arrivò il turno di Staring at the Sun degli U2, sorrisi tra me e me.
"Che c'è?" chiese Henry vedendomi sorridere come una stupida.
Scrollai le spalle "La sera in cui ci incontrammo all'Hard Rock, c'era questa canzone"
Di slancio, mi sporsi verso di lui e gli stampai un bacio sulla guancia "Sono così contenta che tu sia qui!"
Henry mi sorrise sghembo "Lo hai ripetuto almeno sette volte nell'ultima ora"
"Perchè è vero!"
"Evelyn..."
"Sì?"
"Ora che siamo da soli, forse dovresti parlarmi della tua famiglia. Da quel che ho capito, ci sono delle tensioni e vorrei sapere con chi fare il gentile e con chi essere rigido"
"Tu devi essere gentile con tutti!" lo rimproverai, poi sospirai e provai a raccontargli l'essenziale.
Gli dissi che mio padre aveva due fratelli, Gabriele e Domenico. Il primo e sua moglie, Camilla, avevano una figlia, Zoe, mentre il secondo, che era il più grande, aveva tre figli: Davide, Alice e Christian.
Zio Domenico e zia Sonia, assieme ai loro figli, erano quelli simpatici, mentre zio Gabriele e zia Camilla, così come Zoe, erano quelli che non ci sopportavano.
"Perchè non vi sopportano?"
"Non lo so, ma credo che sia per qualcosa avvenuta prima che io nascessi. Jenna pensa che sia perchè zio Gabriele e zia Camilla non sopportassero che nostra madre fosse inglese"
Henry strinse la mascella "Mhm" quei miei due zii si erano già guadagnati la sua antipatia "Quindi non sarò il benvenuto"
"Non devi curarti di quei due e nemmeno di mia cugina Zoe. Sono solo degli stupidi che non accettano niente che sia fuori dalla loro bolla" roteai gli occhi "Zoe odia sia me che Jenna, ma noi non le abbiamo mai fatto niente di male. Ormai ci abbiamo fatto l'abitudine e a me non dà nemmeno più fastidio"
"E a Jenna?"
"Ogni volta devo trattenerla, ma imparerà anche lei ad ignorarla. Però gli altri miei cugini sono fantastici, anche se Davide è molto..." cercai la parola giusta "Silenzioso, non parla quasi con nessuno ad eccezione dei suoi due migliori amici e Jenna, non appena gli rivolgi la parola si ammutolisce, perciò non è niente di personale se non ti parla"
"Chiaro"
"Alice sa di te, perciò se fa qualche battuta... Tranquillo"
"Sa di me?"
"Gliene ho parlato"
"Quando?"
"Prima di partire per Capri"
Henry mi lanciò uno sguardo divertito "Prima di Capri?"
"Che c'è?"
"Niente"
"Perchè sorridi?"
"Perchè sto ripensando a Capri"
Ripensare a Capri, mi fece venire in mente la nostra prima volta insieme (e la mia prima in assoluto) e anche io mi misi a sorridere allegra.
"Metti Numb del Linkin Park" mi disse dopo la fine dell'ennesima canzone scelta da me "E poi Lose Yourself di Eminem"
"D'accordo, signor Cooper" misi prima quella dei Linkin Park "Sei mai stato ad un loro concerto?"
"Sono stato ad un sacco di concerti" mi rispose lui "Ma ho visto molte volte i Linkin Park dal vivo, sono tra i miei preferiti"
"Ho visto un paio di magliette del tuo armadio, tra tutti quei completi eleganti" ridacchiai "Vederti in jeans è così strano"
"Ma sono tremendamente sexy"
"Ci puoi scommettere" concordai "Soprattutto quando ti metti quelli schiariti e le converse, oppure gli stivaletti neri..." chiusi gli occhi, immaginandolo vestito così come lo stavo descrivendo "La maglietta nera e la giacca di pelle... Mhm... Sì, voglio vederti vestito così"
"Stai per avere un orgasmo pensando al me immaginario? Perchè tuo padre è nell'auto davanti alla nostra e continua a lanciare delle occhiate dallo specchietto retrovisore"
"Finché non ti immagino con dei pantaloni di tuta grigi, posso resistere, perciò non ti azzardare a metterteli altrimenti ti salto addosso come un avvoltoio"
"Che immagine eccitante... E comunque anche in giacca e cravatta sono affascinante"
"Henry" mi voltai verso di lui guardandolo seria "Tu saresti affascinante anche con addosso una gonna"
"In effetti, durante un viaggio in Scozia..." iniziò a parlare, poi si interruppe ridendo "No, meglio se non te lo racconto"
"Ora sono curiosa!"
"E rimarrai con questa curiosità per il resto della tua vita""
"Sei pessimo"
"Non immagini quanto"

Le sfumature del tramontoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora