Capitolo 85

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Io e le ragazze atterrammo a Londra alle cinque di pomeriggio del quattro gennaio. Ad aspettarci trovammo Henry, Luke, Michael e Shawn. Era buffo vederli lì raggruppati, perchè se non li avessi conosciuti non avrei mai potuto immaginare che quei quattro fossero insieme.
Non appena intravidi Henry, iniziai a correre trascinandomi dietro la valigia, abbandonandola però per saltare addosso all'uomo davanti a me. Gli cinsi la vita con le gambe e lo strinsi a me con le braccia.
Henry ricambiò la mia stretta, mettendomi una mano dietro la schiena e una dietro una nuca "Com'è bello vederti!"
Lui rise tra i miei capelli "Non sbilanciarti troppo o potrei abituarmi a tutta questa dolcezza"
"Idiota"
"Ecco la mia ragazza" buttò indietro la testa per guardami in faccia prima di baciarmi "Anch'io sono felice di vederti"
Mentre io scendevo da Henry, Federica si avvicinò un po' timidamente a Luke, come se stesse cercando di capire il modo più opportuno per salutarlo. Luke, d'altra parte, le tolse ogni dubbio tirandola a sé e baciandola come se non la vedesse da anni. Federica si abbandonò al bacio e lo strinse.
Arianna, invece, avanzò energica verso Michael, che le sorrideva sghembo mentre faceva dei passi verso di lei. Si protesero l'uno verso l'altro fino a quando non furono un groviglio di braccia e gambe, non si capiva bene chi stesse abbracciando chi.
Greta era rimasta un po' in dietro rispetto a noi, indugiando. Shawn le si avvicinò, prendendole la valigia per aiutarla "Ciao" la salutò "Viaggiato bene?"
Lei annuì, lasciandosi aiutare "Grazie"
"Di niente, io e Michael siamo venuti con la stessa macchina, tu e Arianna potete venire con noi se vi va"
Lei lo ringraziò di nuovo, ma era assorta nei suoi pensieri. Probabilmente stava pensando a Dylan, a giudicare dalla sua espressione.
"Come sta Dylan?" sussurrai ad Henry.
"Si sta riprendendo" mi rispose lui, ma non continuò perchè Arianna prese la parola "Ci vediamo a Cambridge, ragazze? Usciamo tutti insieme al Valerie's!"
Federica si voltò entusiasta verso Luke, che la guardò un po' scettico. Ci fu una conversazione silenziosa tra i due che durò circa cinque secondi, alla cui fine Luke annuì un po' riluttante.
Henry accostò le labbra al mio orecchio "Stasera torniamo a Londra, però"
"Perchè?"
"Non vuoi farti un giro sul London-Eye?"
Gli sorrisi entusiasta "Ovvio!"
Lui mi sorrise divertito e poi il gruppo si disperse, andando ognuno verso le macchine parcheggiate davanti all'aeroporto.
Arrivammo a Cambridge in un'ora e ci dirigemmo direttamente al Valerie's, che stranamente era quasi vuoto. Era strano vederlo così, di solito era così stracolmo che quasi non si riusciva a respirare, ma evidentemente la maggior parte degli studenti non era ancora rientrata.
Prendemmo posto ai nostri soliti divanetti, avvicinando una poltroncina per far sedere Shawn che era rimasto in piedi. L'unica cameriera presente prese le nostre ordinazioni: della cioccolata calda per me e le ragazze e un thè per Shawn. Michael, Luke e Henry non presero niente.
La cameriera, assieme alle nostre ordinazioni, ci portò dei brownies in eccedenza che erano sicuri di non vendere quel giorno e buttarli era uno spreco.
Michael e Shawn si gettarono in un racconto delle vacanze. Le loro famiglie avevano passato assieme il Natale, essendo amiche da secoli, ma il nonno di Shawn, ubriacandosi, aveva iniziato a recitare delle poesie di Walt Whitman credendosi il poeta resuscitato.
"È stato terribile!" Shawn si mise la testa tra le mani "Mia sorella per poco non si strozzava con il tacchino per come rideva!"
Michael inarcò un sopracciglio "Tua sorella sarebbe capace di strozzarsi con la sua stessa saliva"
Greta continuava ad avere la stessa espressione turbata che l'aveva accompagnata per tutto il viaggio, ma continuava a liquidare le nostre domande.
Ad un certo punto, sentimmo la voce squillante di Lizzie urlare "Siete qui!"
Michael, sentendo la voce delle tre ragazze inglesi, sgranò appena gli occhi ed inspirò rumorosamente scocciato, poi si sforzò di fare un sorriso quando lo salutarono.
Vicki fece un salto, scavalcando lo schienale di un divano e accasciandosi pesantemente su di esso "Non ci vediamo dalla sera in cui io e Eve abbiamo spaccato i timpani di tutti!"
Iniziai a ridere mentre Josie diceva "Ho fatto vedere il video della vostra esibizione a mia madre e le è piaciuto un sacco!"
"Oh, mamma" mi premetti la mano contro la fronte, poi cambiammo argomento.
Rimanemmo al Valerie's per un'altra oretta a chiacchierare, poi io e le ragazze andammo al nostro dormitorio per disfare le valigie.
Luke e Henry aspettarono fuori dal dormitorio, a quanto pareva anche Federica avrebbe passato la notte a Londra.
Sgusciai fuori dai jeans e mi misi dei pantaloni neri caldi e larghi, abbinati ad un maglione di lana rosso scuro. In uno zaino misi il necessario per una notte da Henry e poi andai in salotto, per salutare le mie amiche. Anche Federica si era cambiata, indossando un vestito blu di cotone pesante.
"Ragazze" ci chiamò Greta "Devo dirvi una cosa"
Ci girammo tutte verso di lei "Tutto bene?" d'istinto fu la prima cosa che le chiedemmo, nonostante le avessimo posto quella domanda tutto il giorno.
"Sedetevi"
Facemmo come ci disse, Greta rimase in piedi davanti a noi camminando nervosamente per tutto il piccolo salotto "Non mi è ancora venuto il ciclo"
Io e Federica la guardammo seria, mentre Arianna scrollò appena le spalle "Sarà un semplice ritardo, non c'è bisogno di allarmarsi"
"Io non ho mai dei ritardi. Mai" Greta era pallidissima "E Dylan è l'unica persona con cui io sia stata negli ultimi mesi"
"Ma avete sempre usato le protezioni..." replicai "Vero?"
"Sì, ma forse qualcosa è andato storto e non ce ne siamo accorti"
Federica si grattò la fronte "Come fai a non accorgertene?"
"Non lo so!" replicò Greta un po' isterica.
"Okay" mi alzai, mettendole le mani sulle spalle "Devi fare un test e toglierti ogni dubbio"
"Lo so" Greta annuì "L'ho comprato, ce l'ho in valigia, ma non ho ancora avuto il coraggio di farlo"
"Noi rimarremo con te, se vuoi" aggiunse Arianna "Non ti abbandoniamo, qualsiasi sia l'esito"
"E puoi sempre contare su di noi" disse Federica.
Greta rilassò le spalle "Grazie, ragazze. Ma non voglio farlo oggi, possiamo rimandare a domani mattina?"
"Perchè non togliersi subito il pensiero?" le chiese Arianna.
"Non lo so, ma non voglio farlo oggi... Oddio, ragazze... Io non sono pronta per avere un figlio! Voglio laurearmi, avere una carriera Come farò con gli studi? E cosa dirò ai miei? E a Dylan? Dovrei dirglielo? Prima o poi lo verrà a sapere, dato che Henry è il suo migliore amico"
"Calmati" Arianna l'abbraccio "Andrà tutto bene, noi ti staremo vicino e appoggeremo qualsiasi tua decisione"
"Rimaniamo qui con te stasera" le sorrisi dolcemente "Possiamo vederci un film e ordinare cibo d'asporto"
"No" Greta scosse la testa, tirando su con il naso "Voi due andate a Londra e tu raggiungi Michael, non voglio intralciare i vostri piani"
Federica iniziò a protestare, ma Greta insistette "Se volete aiutarmi, andate. Ho bisogno di una serata solo per me"
Tutte e tre annuimmo, anche se non molto convinte "Sei sicura?" fece Arianna, apprensiva.
"Sì, voglio stare da sola per un po'. Ci penseremo domani"
Domani.
Come se rimandare avrebbe in qualche modo cambiato le cose.

Le sfumature del tramontoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora