"Non ci credo che mi stai costringendo a venire" disse Henry in auto, mentre seguivamo Luke e Federica, nella macchina davanti a noi. Federica aveva prenotato un tavolo in un ristorante a Cambridge, io non avevo idea di dove fosse, ma lei sosteneva che aveva ottime recensioni, soprattutto per la cucina, anche se la cosa di cui veramente ci importava quella sera non era il cibo.
"Ehi! Questa deve essere una serata tranquilla"
"Io non lo sopporto"
"E a lavoro come fai?"
Henry sbuffò "Te l'ho spiegato, a lavoro è un altra cosa, fuori è un'altra. In ufficio, lui lavora bene e io lo rispetto per questo, ma quando siamo fuori, è tutto un altro mondo" era una logica che trovavo contorta, ma non mi misi a discutere.
"Henry" cercai di mettere nella mia voce tutta la serietà che avevo in corpo "Comportati bene, fallo per me"
"Solo se lo fa anche lui"
"Henry!"
Roteò gli occhi e inserì la retromarcia per parcheggiare "Va bene, va bene! Mi comporterò bene"
Lo guardai accigliata, sperando che avrebbe mantenuto la sua promessa. Mentre scendevamo dalla macchina, gli lanciai un'ultima occhiata, alla quale lui rispose alzando gli occhi al cielo e agitando una mano in aria.
Luke e Federica ci vennero incontro "Allora" io e Federica cercavamo di essere allegre per tutti e due "Pronti?"
"Muoio di fame!" esclamai, appoggiandola "Entriamo"
Luke rispose con una scrollata di spalle, Henry si mise le mani in tasca e sbuffò.
Si prospettava davvero una magnifica serata.
Federica aveva ordinato un tavolo in un angolino, aveva due sedie da un lato e dall'altro c'era un divanetto in pelle.
Io mi sedetti all'angolo, sul divanetto, e Henry accanto a me, mentre Federica e Luke si sedettero davanti a noi.
"Cosa avete intenzione di ordinare?" domandai mentre prendevo uno dei quattro menù che la cameriera ci aveva portato "I rollè di pollo dovrebbero essere buoni"
"Lo dirò alla cameriera quando verrà" rispose brusco Luke e Henry lo guardò in cagnesco, Federica, invece, gli diede una gomitata che aveva l'intenzione di essere discreta, ma la notammo tutti.
Io e la mia amica ci fissammo, decidendo silenziosamente che dovevamo iniziare qualche discorso per rompere il ghiaccio "Non avrei mai pensato che potesse fare più freddo di ieri, ma mi sbagliavo!" fece lei.
"Già" replicai "Mi pento di essermi messa un vestito! Vorrei che nevicasse, però, sarebbe fantastico"
"Concordo, a voi piace la neve, ragazzi?"
Henry posò il suo menù "Non molto, è fastidiosa se ci si deve muovere"
Il fidanzato della mia amica era rimasto in silenzio, così lo incitai a parlare "A te, Luke?"
"Preferisco il bel tempo"
Federica sorrideva, ma dietro il suo sguardo intravedevo un po' di esasperazione. Iniziai a chiedermi come mai avessimo deciso di organizzare una serata così.
Henry e Luke continuavano a lanciarsi occhiate rabbiose, ma l'arrivo della cameriera risollevò per qualche secondo l'atmosfera.
Alla fine fu Federica a prendere i rollè di pollo, mentre io presi un filetto di maiale con salsa al vino. Avevamo tutti bisogno di vino, tanto vino.
Luke ordinò un medaglione di manzo con senape e salvia, Henry invece un tournedos di manzo al tartufo nero su crostoni.
"Ad entrambi piace il manzo! Non è fantastico?" disse Federica di slancio, ricevendo in risposta un silenzio fastidioso.
Mentre mangiavamo gli antipasti, io e Federica iniziammo a parlare delle lezioni e dei professori, fino a quando il discorso non cadde su Smith.
"Sì, è odioso" concordai, ridendo "Ma sai cosa? Ho imparato ad ignorarlo! Non mi importa più di stargli simpatica"
Per la prima volta, Luke disse qualcosa di sua spontanea volontà "Io sono andato all'università ad Oxford e non ho mai avuto problemi con i miei professori..." fece una pausa, poi guardò Henry stringendo gli occhi "Nessuno di loro faceva preferenze, o per lo meno nessuno di loro si comportava in quel modo con gli studenti"
Henry fece esattamente quello che non doveva fare: rispondere alla provocazione "Io però non ho pagato nessuno per star simpatico ai miei insegnanti, mio padre preferiva non mettersi in mezzo"
"Certo, perchè tuo padre-"
"Sapete!" lo interruppi prima che potesse dire qualcosa di cattivo "La settimana scorsa siamo andate a vedere una partita di basket!"
"Tu? Ad una partita di basket?" lo sguardò di Henry si addolcì e mi accennò un sorriso "Perchè lo trovo comico?"
Arricciai il naso e mi trattenni dal fargli una linguaccia "Ma che simpatico"
"Cambridge ha stracciato Oxford" disse Federica con un filo di orgoglio "Voi facevate qualche sport, hai tempi dell'università?"
"Io facevo, anzi, faccio pugilato" intervenne Luke, non togliendosi quello sguardo di sfida rivolto ad Henry. Avrei voluto dargli uno schiaffo, ma mi limitai a guardando stringendo appena gli occhi.
"Davvero?" Federica sembrava sorpresa e si voltò verso Luke, che però stava fissando Henry.
Henry ricambiò il suo sguardo di sfida "Anche io faccio pugilato, di tanto in tanto"
Ora ero io ad essere sorpresa "Davvero?"
Poi, io e Federica ci scambiando un'altra occhiata: entrambe iniziavamo a temere che sarebbe finita male.
Finimmo gli antipasti e arrivarono le nostre ordinazioni, ma quasi non riuscii a mangiare per il nervosismo.
"Ti ricordi l'incontro che facemmo l'anno scorso? Ricordi come ti ho stracciato?" Luke sorrise soddisfatto, voleva infastidirlo.
Henry fece un sorriso falso "Sì, perchè hai barato e alla fine la tua vittoria è risultata nulla"
Allungai la mano verso la coscia di Henry e gli diedi un buffetto, per intimarlo ad abbassare la cresta.
"Venerdì esce un nuovo film che non vedo l'ora di vedere!" intervenne Federica, cercando di stabilizzare la situazione.
"Sì! Ho visto il trailer proprio ieri!" feci un sorriso nervoso "Henry, ti andrebbe di-"
Lui, però, mi interruppe subito "Ma non sarebbe la prima volta che bari, vero?"
Luke, a quel punto, sbottò e si alzò in piedi, posando sul tavolo il tovagliolo di stoffa che prima aveva sulle gambe "Federica, io ci ho provato, ma non lo sopporto" i suoi occhi color ghiaccio si fermarono su di me "La prossima volta che hai una delle tue idee geniali come questa serata, taci"
Federica ed Henry parlarono contemporaneamente "Luke, adesso basta" disse lei con una voce glaciale, mentre Henry, alzandosi in piedi, sembrava sul punto di prenderlo a pugni "Attento a quello che dici!"
Luke lo ignorò e guardò Federica "Vieni, ti accompagno a casa"
Federica incrociò le braccia al petto e non si alzò dalla sua sedia "No, la cena non è finita. Se vuoi andare, vai, mi accompagneranno loro"
Evidentemente non si aspettava questa risposta, perchè le rivolse uno sguardo ferito prima di andarsene carico di rabbia.
La mia prima reazione fu quella di guardare Henry e lanciargli uno sguardo furioso, mentre Federica continuava a guardare la porta dalla quale Luke era uscito, anche lei era incredula.
Henry ricambiò il mio sguardo, sembrava davvero infastidito ma non mi importava. Avremmo fatto i conti dopo, mentre il resto della cena si svolse in religioso silenzio.Durante tutto il tragitto in auto, nessuno aveva parlato: Federica era seduta sui sedili posteriori dell'auto di Henry e fissava laconica il mondo fuori dal finestrino. Neanche io ero molto loquace, avrei aspettato di essere da sola con Henry per parlargli.
Arrivate al dormitorio, Federica, di cattivo umore, si diresse subito verso il nostro alloggio, io l'assicurai che l'avrei raggiunta presto.
Salii sugli scalini dell'ingresso del grande edificio e, anche grazie ai tacchi che avevo ai piedi, riuscii ad essere più o meno all'altezza di Henry, rimasto ai piedi della scalinata.
Incrociai le braccia al petto e iniziai a fare una sfuriata "Una cosa" feci "Ti avevo chiesto soltanto una cosa!"
"Ha iniziato lui!" si difese Henry "Io ero partito molto bene"
Mi lasciai scappare uno sbuffo per l'esasperazione "Non hai fatto altro che guardarlo male e hai risposto alle sue provocazioni, potevi evitare"
"Ma-"
"Potevi evitare!" corrugai la fronte "Ma non sarebbe la prima volta che bari... Era proprio necessario?"
"Sei tu che mi hai costretto a partecipare ad una serata come questa!" sbottò "Non si può fare amicizia con Luke Williams"
"Non devi esserci amico! Dovevi soltanto essere cordiale!"
"Ma hai sentito le cose che diceva!"
"Certo che le ho sentite! Avrei voluto prenderlo a schiaffi, ma dovevi fare l'adulto e non rispondere alle sue provocazioni"
Henry roteò gli occhi "Oh, ti prego!"
"Ti avevo chiesto di farlo per me!" entrambi avevamo alzato notevolmente la voce "E Federica? Hai visto come ci è rimasta male?"
"Se si è messa con un coglione, non è colpa mia"
Ero stanca, con tanto vino in circolo ed innervosita, non era di certo una bella combinazione "È sempre il solito discorso con te! Dici una cosa e poi ne fai un'altra!"
Henry mi guardò arrabbiato "Ancora con questa storia? Pensavo mi avessi perdonato per quello!"
"L'ho fatto, infatti"
"A me non sembra"
Sentivo la rabbia montare dentro di me, così mi girai ed iniziai ad entrare dentro l'edificio. Henry provò ad afferrarmi il polso, ma mi liberai con uno strattone e tesi il braccio sinistro davanti a me per tenerlo lontano "No" cercai di calmare la mia voce "Sono così arrabbiata in questo momento che potrei dire delle cose di cui poi mi pentirei" feci un bel respiro "Ne riparleremo quando ci saremo entrambi calmati"
Dopo di che, entrambi ci girammo sui tacchi e ci allontanammo, borbottando entrambi qualcosa che l'altro avrebbe fatto meglio a non sentire.
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Le sfumature del tramonto
RomanceHenry ed Evelyn. Lui CEO di una delle società più importanti di Londra. Lei una studentessa italiana prossima ad entrare nella prestigiosa università di Cambridge. Due persone, due vite, due menti e due cuori, che verranno fusi da un sentimento fo...