Capitolo 78

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Quando arrivò la parte della cena, tutti si rallegrarono e presero posto. Al nostro tavolo c'eravamo seduti io, Henry, le ragazze, Shawn, Michael e Luke, che aveva riempito il posto vuoto di Dylan.
Mentre prendevo posto tra Henry e Greta, Arianna mi informò che io e Vicki saremmo state le terze ad esibirci. Iniziai a sentire lo stomaco sottosopra e non toccai nemmeno un antipasto.
Henry si chinò sul mio orecchio, sussurrandomi "Sarai perfetta"
Vidi Vicki, seduta ad un tavolo alla nostra destra, che mi faceva dei segni di incoraggiamento e con la mano mi fece segno di bere il vino che mi era stato servito. Seguii il suo consiglio, rilassandomi un po'.
Un ragazzo basso e con gli occhiali da vista in stile Harry Potter, salì sul palco strofinandosi le mani sui pantaloni "Buona sera a tutti!" disse con voce profonda, parlando nel microfono sistemato sull'asta "Sono lieto di annunciarvi l'inizio delle esibizioni dei nostri colleghi universitari!" con il braccio sinistro, indicò platealmente la ragazza che stava salendo sul palco in quel momento "Vi presento Kristine, studentessa del primo anno di giurisprudenza"
Kristine, una ragazza magrolina e minuta con i capelli neri come la pece, si avviò verso il pianoforte mettendo le dita ossute e lunghe sui tasti. Dopo un sospiro, iniziò a suonare una sua versione di People Help the People di Birdy. Aveva una voce fantastica e quasi tutta la sala era incantata. Guardai Vicki, che stava bevendo un altro po' di vino, e la imitai.
Henry guardava Kristine e, distrattamente, mi prese la mano sul tavolo, come se fosse un gesto meccanico. Sorrisi, anche se lui non lo notò.
Mi concessi un momento per osservare la situazione al nostro tavolo: Greta stava fissando un punto sul palco, non prestando attenzione alla musica. Aveva su di lei gli occhi di Shawn, che la guardavano discretamente. Michael, invece, guardava di sottecchi Arianna che faceva finta di ignorarlo, poi lui le sussurrò qualcosa nell'orecchio e lei iniziò a ridacchiare, guardandosi attorno per assicurarsi che nessuno avesse sentito. Luke e Federica stavano avendo una conversazione a bassa voce, ma sembravano entrambi tranquilli: lui sorrideva appena (il che per lui era un grosso passo avanti) e lei lo guardava adorante.
Infine, mi voltai verso Henry e sospirai appena, rimanendo senza fiato per la sua bellezza. Osservai i suoi lineamenti decisi, l'incarnato chiaro. Il naso dritto e le labbra a metà strada tra carnose e sottili.
E poi i suoi occhi, i suoi bellissimi occhi blu, nei quali mi perdevo ogni singola volta.
Sapevo che si era accorto del mio fissarlo, ma non gli dava fastidio, anzi, alzò un angolo della bocca e fece un sorriso storto.
"Come diavolo fai ad essere così perfetto?" gli sussurrai, non riuscendomi a trattenere "I tuoi genitori ti hanno modellato con l'argilla?"
Si appoggiò allo schienale della sedia e mi guardò come se stesse per fare una battuta "Diamine, spero di no... Erano dei pessimi artisti"
Cercai di trattenere una risata, ma mi uscì dalla gola un suono strozzato che mi fece guadagnare delle occhiatacce dalle persone nelle vicinanze.
"Da chi hai preso la passione per la pittura?" gli chiesi, perdendo completamente l'interesse per la canzone che Kristine cantava.
"Da mio nonno, tutto quello che so sulla pittura me lo ha insegnato lui" sorrise dolcemente guardando un punto davanti a sé "Mi piace pensare che ora sia di nuovo insieme a mia nonna Rose, in qualche luogo sconosciuto"
Senza pensarci troppo, allungai una mano e gli sistemai una ciocca nera ondulata che gli ricadeva sulla fronte "Voglio vederti dipingere"
Henry inarcò un sopracciglio "Perchè?"
"Perchè voglio vederti all'opera"
"Si può fare" si sporse in avanti e mi diede un bacio dolce sulle labbra "Ora però è il mio turno di vederti all'opera" mi strizzò l'occhio e tornò a sedersi composto, mentre io osservavo il presentatore ritornare sul palco "Signore e signori, questo ragazzo è Paul, studente di fisica" non era un granché come presentatore, ma lo ammiravo anche solo perchè aveva il coraggio di stare lì sul palco.
Paul iniziò a cantare Hallelujah, ed io nel frattempo cercavo di trovare la forza per non ubriacarmi, dato che solo quello avrebbe potuto sciogliermi i nervi.
Il presentatore, che dopo si presentò come Gill, fece cenno a me e a Vicki di avvicinarci a lui, alle scale laterali che portavano al palco.
Guardavo la chitarra sul palco, dietro Paul, e sentii le mie dita che si irrigidivano. Vicki era più tranquilla di me, infatti mi scosse afferrandomi per le spalle "Rilassati! Abbiamo provato così tante volte che sono quasi arrivata ad odiarla questa canzone!"
"Sono rilassata" le feci un sorriso tirato "Pronta per fare faville?"
"Io sono pronta, tu sembri sul punto di vomitare"
Paul finì di cantare, guadagnandosi un applauso energetico dal pubblico.
Gill salì nuovamente sul palco, indicandoci platealmente "Le prossime ad esibirsi sono Vicki ed Evelyn, studentesse di medicina ed economia!"
Dal mio tavolo e da quello di Vicki (al quale erano seduti Caleb, Josie, Lizzie, Dave, altre tre ragazze e un ragazzo che non conoscevo) si sollevò un grande applauso, vidi Henry sorridermi e farmi l'occhiolino mentre batteva le mani.
Feci un respiro profondo prima di salire sul palco assieme a Vicki, che andò direttamente a sedersi dietro il piano, mentre io rimasi al centro del palco, prendendo la chitarra e passandomi la tracolla sopra la testa.
Sentendo le dita entrare in contatto con le corde, i muscoli intorpiditi si rilassarono ed io e Vicki cominciammo la nostra esibizione. Ci eravamo divise le parti esattamente come Phil Collins e Sting.
Iniziai a cantare per prima "Every breath you take... And every move you make... Every bond you break, every step you take I'll be watching you" fissai un punto infondo alla sala "Every single day... And every word you say... Every game you play, every night you stay" le dita scivolavano facilmente sulla tastiera della chitarra "I'll be watching you"
La voce di Vicki, più bassa rispetto alla mia "Oh, can't you see You belong to me?" il mio sguardo andò ad Henry "How my poor heart aches... With every step you take" lui aveva appoggiato il mento sulla mano a pugno "And every move you make... And every vow you break... Every smile you fake, every claim you stake" sorrisi mentre io e Vicki cantavamo "I'll be watching you"
Io e Vicki iniziammo ad alternarci velocemente, io fui la prima "Since you've gone I've been lost without a trace..."
"...I dream at night, I can only see your face"
"I look around but it's you I can't replace"
"I feel so cold and I long for your embrace"
"I feel so cold and I long for your embrace"
Continuammo a cantare, eravamo impeccabili.
Verso la parte finale, Vicki iniziò a battere le mani a ritmo come Phil Collins "Every word you say... Every game you play, every night you stay... Every breath you take... Every move you make... Every bond you break, every step you take"
Quando finimmo la canzone, gli applausi iniziarono immediatamente. Vidi Henry alzarsi, piegare le mani attorno alla bocca come un megafono e urlare qualcosa che non capii, perchè la sua voce era sovrastata dal battito delle mani di tutte le persone presente. Lanciai uno sguardo alle mie amiche, che sorridevano e applaudivano come delle pazze.
Vicki si alzò dal piano ed io le tesi la mano mentre lei si avvicinava, Vicki poi me l'afferrò e ci inchinammo insieme, sorridenti.
Gill mentre saliva sul palco ci mormorò un "Bravissime" e poi presentò una ragazza di cui non capii il nome, perchè Vicki aveva iniziato a mormorare una serie di frasi sconnesse tra loro e senza un senso compiuto, ma tutte facevano capire quanto lei fosse euforica in quel momento. Anche io lo ero, ma dovevo ancora metabolizzare bene il tutto, perciò mi unii in ritardo al suo entusiasmo.
Ritornammo ai nostri rispettivi tavoli ed io, non appena mi fui seduta, ricevetti un bacio da Henry, che schiacciò ridendo le sue labbra contro le mie "Vorrei fare una battuta per prenderti in giro, ma sei stata assolutamente splendida!" il modo in cui disse splendid mi fece ridere.
"Mi hai fatto venire i brividi!" mi disse in inglese Federica; dato che Michael e Shawn non capivano l'italiano, per rispetto avevamo parlato solo nella loro lingua madre per tutta la durata dell'evento.
Persino Luke, lo scorbutico Luke, mi fece un cenno con il capo accennando ad un complimento.
Michael mi batté il cinque, quello era il gesto più amichevole che gli avevo mai visto fare nei miei confronti e, anche se era una sciocchezza, lo apprezzai.
Mentre gli altri studenti si esibivano, iniziarono a servire la cena ed improvvisamente mi sentii stanca: tutta l'adrenalina di prima se n'era andata ed ora volevo solo mettermi il pigiama e togliermi i tacchi.
Finite le esibizioni e finita la cena, il gruppo inglese emergente iniziò ad esibirsi alternandosi tra loro canzoni inedite e cover di canzoni famose, tutte erano abbastanza lente e dolci, niente che invitasse a scatenarsi sulla pista da ballo.
Tutti i presenti, inclusi noi, si alzarono e si riversarono nella metà posteriore della grande sala, alcuni iniziarono a ballare in coppia e altri si fecero portare qualcosa da bere dai camerieri.
"Mi concede di portarla a ballare, signorina?" Henry mi porse la mano in maniera formale "Oppure è troppo importante per un pover uomo come me?"
"Non credo che nel tuo caso me e povero possano andare nella stessa frase" gli presi la mano e mi lasciai condurre nella mischia. Misi una mano sulla spalla di Henry, l'altra invece era racchiusa nella sua mano sinistra, mentre la sua destra era appoggiata dietro la mia schiena, all'altezza delle scapole.
I nostri corpi erano vicini, così come i nostri volti "Sei strepitosa" mi disse facendomi fare una giravolta.
"Perchè tutti questi complimenti?"
"Sarà il vino" scrollò le spalle "Oppure perchè devo chiederti una cosa"
Roteai gli occhi "Lo sapevo che c'era qualcosa sotto... Dimmi"
"Domani dobbiamo fermarci a casa mia, prima di andare in aeroporto"
"Tutto qui?
"Tutto qui"
"Non avevi bisogno di tutti questi complimenti per farmi accettare! L'importante è stare in aeroporto due ore prima del volo"
"Ah già... Voli di linea"
"Non ricominciare"
"Dico solo che-"
"Non useremo il tuo jet privato!"
"Okay, ma-"
"Neanche la prima classe!"
Sbuffò appena e io sentii sul viso l'aria calda "Ma perchè?"
"Ascolta... Per tutti viaggi che faremo, potremo usare il tuo jet se ci tieni tanto, ma quando andiamo dalla mia famiglia, si vola nella classe economica"
"Per tutti i viaggi che faremo?" sul suo volto si fece largo un grande sorriso beffardo.
"Beh... Sì" corrugai la fronte "Smettila di prendermi in giro!"
Henry iniziò a sogghignare "Non ti prendo in giro" con la mano dietro la mia schiena, mi spinse un po' più verso di lui "È che sto pensando a dove portarti"
Ridacchiai e scossi la testa "Non parlavo dell'immediato futuro!"
"Barcellona? Toronto?"
"Dai..."
"Tokyo! Oslo..."
"Mica male"
"Un safari in Africa?"
"Così potrei darti in pasto ad un leone"
"Tu dove vorresti andare?"
"Tutte le città che hai nominato sono bellissime ed io non ne ho vista nessuna"
"Dimmene una"
"Non lo so Praga? Parigi? Parigi sarebbe una bella meta" vedendo il suo ghigno, mi affrettai ad aggiungere "Sto scherzando! Non prendere tutto sul serio"
Stavamo ballando guancia a guancia, la sua mano mi sfiorava la pelle nuda della schiena non coperta dal vestito "Ti farò vedere il mondo" mi disse con un tono serio "Te lo prometto"
Henry quella sera era stranamente dolce e quella parte di lui mi piaceva molto, perciò aggiunsi anche io qualcosa di smielato "Ovunque andremo, sarà perfetto se tu sarai con me"
La band sul palco stava suonando Love Rescue Me degli U2, una canzone che riusciva sempre a toccare dei tasti profondi della mia anima.
"Persino una fogna?"
"Non esageriamo"
Entrambi ci mettemmo a ridere, presi l'uno dall'altro. Non avevo mai creduto possibile amare qualcuno con così tanta intensità, ma a quanto pare mi sbagliavo.
Henry buttò indietro la testa per guardarmi negli occhi, studiandomi il volto con un'espressione seria "Dio" esclamò sussurrando "Quanto ti amo"
Dovevo ammettere che una dichiarazione d'amore con una canzone degli U2 di sottofondo era il massimo della gioia.
Di slancio, mi protesi verso di lui e lo baciai. Un bacio dolce e anche breve, non troppo passionale ma che gli trasmise i miei sentimenti.
Era la seconda volta che ce lo dicevamo, ma ce lo eravamo dimostrati migliaia di volte, con piccoli gesti. Ero fermamente convinta che l'amore non andava dimostrato a parole, con grandi discorsi o gesti plateali. Doveva essere dimostrato con le azioni, perchè solo quelle erano in grado di smascherare le reali intenzioni di qualcuno.
Henry accostò le sue labbra al mio orecchio, per farsi sentire solo da me "Per tua informazione, sto aspettando con impazienza il momento in cui ti toglierò questo vestito" mi fece sorridere sognante "E non ho intenzione di essere gentile"
"Ed io ti strapperò di dosso quella camicia" sussurrai di rimando nel modo più suadente possibile "Poi ti farò sedere sul letto e-"
"Avete visto Cassie?" la voce di Logan interruppe quel momento e lui si guadagnò un'occhiataccia da parte mia e di Henry "Aveva detto di aspettarla all'ingresso, ma non si è presentata"
"Ho la faccia di uno a cui frega qualcosa?" rispose Henry seccato.
"Meglio così, quella ragazza è una vipera" scossi la testa, allontanandomi appena da Henry e spostandomi assieme a quei due dalla pista da ballo.
Logan si mise le mani in tasca "Le ragazze" sbuffò "Ritorno a caccia, ci vediamo dopo"
Lo guardai allontanarsi sconcertata "Ha detto caccia?"
"È Logan, ormai è irrecuperabile"
Quando Logan se ne fu andato, Federica si avvicinò a me tutta di corsa "Evelyn!"
"Ehi" la guardai affannare "Che succede?"
"Stanotte torna tardi"
"Cosa?"
"Questa è la notte" parlò scandendo bene ogni parola "Arianna dormirà da Michael e Lizzie ha inviato Greta ad un pigiama party nel loro alloggio"
"Questa è la notte per-" guardai Luke che prendeva da bere non molto lontano da noi e capii "Oh"
"Già"
"Sei sicura? Sei pronta? Hai bisogno di qualcosa?"
"Sono sicura e sono pronta" mi sorrise "È arrivato il momento anche per me"
"Non dormirò nell'alloggio, questa sera" le strizzai l'occhio "Potrete stare da soli"
Lei mi sorrise di nuovo e mi abbracciò, entusiasta, poi si allontanò raggiungendo Luke.
"A quanto pare anche Williams incasserà stasera" commentò Henry.
"Farà meglio a comportarsi bene" dissi a denti stretti "O gli distruggo il-"
"Niente immagini forti!" si affrettò a dire Henry "Come uomo, sentirei anche io il suo dolore"
"Stavo per dire il bel faccino che si ritrova"
"Meglio prevenire"
Nel frattempo vidi Arianna e Michael ballare in un punto vicino a noi, stretti l'uno nelle braccia dell'altro. E poi capimmo dove Cassie fosse finita: stava camminando nella nostra direzione o meglio, nella direzione di Arianna e Michael con un ghigno malefico sul viso.
Quando ci passò accanto, la bloccai per un braccio e la guardai truce "Non provarci nemmeno"
Lei restituì il mio sguardo lampeggiante "Altrimenti? Pensa al tuo di ragazzo, sciacquetta da quattro soldi"
Probabilmente in quel momento nel mio sguardo c'erano le fiamme, dato che mi guardò indietreggiando appena "Non rispondi nemmeno? Hai perso la lingua?"
"No, ma non riuscirei ad abbassarmi al tuo livello nemmeno se mi togliessi i tacchi"
Henry sgranò gli occhi e sorrise lanciandomi uno sguardo fiero, per poi rivolgersi a Cassie "Non puoi vincere contro di lei" intervenne Henry con voce gelida "Ti conviene andartene"
Cassie guardò me e Henry fare fronte unito e alla fine rinunciò, andando via e sparendo dalla nostra vista.
Henry ed io ci battemmo il pugno, entrambi con uno sguardo trionfante, poi però lanciai uno sguardo al nostro tavolo e vidi Greta, seduta da sola. Aveva allontanato Shawn che voleva rincuorarla e ora se ne stava a bere in solitudine.
Aggrottai le sopracciglia, triste "Falla ballare"
Henry mi guardò confuso "Cosa?"
"Greta... È triste per colpa di Dylan, perciò ora falla divertire un po'" il gruppo aveva iniziato a suonare una canzone leggermente più ritmata, adatta per quel momento.
Henry non sembrava molto entusiasta, però si avvicinò lo stesso a Greta porgendole la mano. Lei accettò un po' esitante ed io distolsi lo sguardo per non farla sentire osservata.
Lei ed Henry iniziarono a ballare più o meno nello stesso modo mio e di Henry, ma i loro corpi erano più lontani. Quando Henry le fece fare una giravolta ridendo e con qualche battuta, sorrisi perchè vidi Greta ridere per la prima volta da quando Dylan se n'era andato.
Raggiunsi Vicki e Lizzie, che parlavano in un angolo della sala "Ehi!" mi salutò allegra Lizzie "Siete stati grandi sul palco!"
"Grazie!" risposi sorridente "Potremmo fondare una band... Che ne dici, Vicki?"
"Potrebbe essere un'idea, se non funzioniamo come medico e CEO" iniziò a sghignazzare "Scusatemi ragazze, ma sono in cerca di un po' di divertimento e c'è uno che è disposto ad un'avventura di una notte"
"E la ragazza di filosofia?" le chiesi.
"Avevi ragione tu... Era così logorroica!"
"E chi sarebbe questo ragazzo?" intervenne Lizzie "Steve del tuo corso?"
Non avevo idea di chi fosse questo Steve, ma a giudicare dall'espressione schifata di Vicki, non doveva starle molto simpatico "No! Un tizio londinese, si chiama" si bloccò "Lewis? Landon? Non ricordo, ma eccolo lì!"
Mi voltai e, stranamente non con molta sorpresa, vidi Logan.
"Logan" le sussurrai "Si chiama Logan"
"Capirai... Dopo stanotte non lo vedrò più. Ci vediamo, ragazze, zia Vicki va a divertirsi!"
Io e Lizzie scuotemmo la testa, divertite, poi lei raggiunse alcune sue compagne di corso ed io, invece, andai da Shawn.
"Ciao" lo salutai offrendogli un drink "Tutto bene?"
Scrollò le spalle, di solito era sempre allegro ed era strano vederlo giù "Greta non mi parla"
"Shawn, si è appena lasciata con il suo fidanzato, dalle un po' di tempo"
"Se ti dico una cosa, prometti che non gliela riferirai?"
"Shawn-"
"Lei mi piace, molto, e voglio fare le cose per bene, solo che non ho idea di come fare!"
"Innanzitutto, devi lasciarle dello spazio" volevo bene a Dylan e l'idea che qualcuno prendesse il suo posto così in fretta un po' mi seccava, però anche Shawn mi piaceva "Perchè non ci si deve mai buttare in una relazione subito dopo averne chiusa una"
Lui annuì "Capisco, ma se non mi parlasse più?"
"Non creare problemi che non esistono" gli misi una mano sulla spalla "Ti parlerà, dalle solo del tempo"
Shawn mi ringraziò dei consigli, poi però si allontanò.
Io mi concessi del tempo per guardare i miei amici: Henry era riuscito a far ridere Greta, Michael e Arianna continuavano a ondeggiare sul posto come se gli altri non esistessero e Federica e Luke erano seduti al nostro tavolo, mano nella mano, e parlavano come se quella fosse la loro ultima notte insieme.
Sarebbe andato tutto bene, o almeno così pensavo.

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