Tomura Shigaraki x Reader #4

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Richiesta di @belshow1
Spero che ti e vi piaccia!
(N/a) = Nome animale
(T/n) = Tuo nome
⚠️ TW : violenza fisica e psicologica, autolesionismo ⚠️

Presi la coperta e me la misi sulle spalle. Scesi dal letto e mi diressi in bagno. Mi spogliai e mi guardai allo specchio. Si iniziano a intravedere le costole, avrò perso altri chili, lui si arrabbierà se lo scoprirà.
Presi il kit di primo soccorso e cominciai a pulire le ferite che avevo sul viso.
Cominciai dall'occhio, le palpebre si erano gonfiate e sicuramente peggioreranno prima di guarire, meglio se ci metto una benda sopra, altrimenti lui si irriderà su di me ancora di più.
Finito di medicare l'occhio passai al labbro inferiore e constatai che per un pelo non me lo maciullava a suon di pugni.
Terminai di medicare il labbro inferiore passai al naso, ma questo non era niente di grave, per fortuna.

Misi via il kit di primo soccorso e mi sedetti all'interno della vasca, con una scatola piccola di legno, chiusa con un lucchetto. Presi la mia collana, dove vi era appesa la chiave del lucchetto, e aprii la scatola. All'interno vi erano lamette (quelle del temperino e quelle da barba che vendono al supermercato), ne presi una a caso e misi da parte la scatola. Avvicinai la lametta alla gamba e cominciai a tagliarmi. Non sentivo quasi niente, il dolore sembrava ovattato, come se tra me e il dolore fisico vi fosse qualcosa di più forte, qualcosa che in un certo senso mi proteggeva da esso, ma era proprio quello a portarmi a farmi del male fisico. Un dolore non fisico, un dolore che sento solo io. Un dolore che non ha nome ma che c'è sempre con me, soprattutto dopo che lui è venuto a trovarmi. Oh lui. Dovrei smettere di fare queste cose, altrimenti lui si arrabbierà.

[•••]

Finii di fasciarmi la gamba, dove vi erano i tagli, e mi rivestii, sistemando la mia stanza.

Quando finii uscii dalla mia camera e andai in cucina, dove vi era (n/a). Mi accucciai e lo accarezzai, rassicurandolo un po' visto che questa notte io e lui abbiamo litigato e abbiamo fatto molto casino. Povero, avrà avuto paura. Gli diedi un bacio tenero sul capo e cominciai a piangere.

Non so perché, ma quando sono con lui non riesco a nascondere questi sentimenti, questa paura. Ho una paura tremenda. Ho paura di morire.
Perché lui mi tratta così? Perché riesco a sfogare questo dolore solo con del dolore fisico? Perché mi devo fare così male, quando c'è già lui a farmene? Perché non riesco a scappare e basta?

Mi asciugai le lacrime e mi alzai in piedi, cominciando a preparare da mangiare. Non ho fame, ma se non mangio perdo altro peso e lui se ne accorgerà. Non voglio che si arrabbi ancora con me.

[•••]

La porta d'entrata si aprí e lui entrò in casa. Chiusi il libro che stavo leggendo e gli sorrisi.
<Ciao.> lo salutai, cercando di essere accogliente.

<Ciao.> disse semplicemente lui, dirigendosi in cucina con delle buste in mano.
<Hai mangiato?> mi chiese e risposi di sì.

<Come stai?> chiesi entrando in cucina, dandogli una mano a mettere via la spesa.

<Tu?> mi chiese, non rispondendo alla mia domanda.

<Bene.> risposi e lui si voltò verso di me. Gli sorrisi e lui strinse i pugni, segno che si stava arrabbiando.

<Non stai bene. Ti sei tagliata ancora, vero?> mi chiese e annuii.

<Scusa.> dissi e lui si avvicinò a me, mi prese il mento tra le dita e lo alzò leggermente, così che lo guardassi direttamente negli occhi.

My Hero Academia x Reader [𝙸𝚃𝙰]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora