Richiesta di Chieko_Mutsumi_0308
Spero che ti e vi piaccia!
(N/s) = Nome sorellaAbbracciai il suo corpo morente. Le tolsi alcune ciocche di capelli, attaccati al viso per via del sudore. Le accarezzai una guancia e piccole lacrime mi rigarono le guance.
<<(N/s)..>> la chiamai, desiderando con tutta me stessa che tutto ciò fosse un semplice incubo. Volevo che aprisse i suoi bellissimi occhi e che mi dicesse che andava tutto bene, che stava bene e che sarebbe rimasta con me per molto altro tempo. Ma così non accadde. Niente successe. Lei rimase ferma fra le mie braccia, cominciando ad essere sempre più fredda, gli occhi chiusi, la pelle cominciava ad assumere un bianco pallido. Era morta e il suo corpo aveva cominciato ad andare in decomposizione quando inalò il suo ultimo respiro. Era morta e io non avevo fatto niente per impedire la sua morte.
<<Perdonami, tu sei morta.. p-perché io non ho f-fatto n-nie-ente..>> singhiozzai disperata, fra le lacrime. Abbracciai il suo cadavere e piansi, piansi più che potevo. Lei era l'unica persona cara che avevo e che amo. L'unica e lui me l'ha portata via. L'ha uccisa. Quel bastardo me la pagherà cara. Quello stronzo lo ucciderò con le mie mani.
<<QUEL BASTARDO NON MERITA PIÙ DI RESPIRARE!>> urlai smettendo di piangere, guardando il cadavere di (N/s), cominciando a sentire il sangue ribollirmi nelle vene per la rabbia.<<Parli di me?>> mi chiese una voce. Alzai la testa e mi guardai attorno, ma non vidi nessuno.
<<Chi sei?>> chiesi cercando con lo sguardo la sua posizione.
<<Beh fino a un minuto fa stavi progettando la mia morte.>> disse lui, uscendo allo scoperto, in un punto meno buio. Sembra giovane (sulla ventina di anni), alto e pallido, di corporatura magra e un po' snella. Ha i capelli neri, lunghi e diritti, che pendono verso il basso sugli occhi, che sono sottili, di colore turchese e con le palpebre perennemente cadenti. Ha delle chiazze di pelle nodosa, rugosa e viola che copre gran parte della sua parte inferiore del viso e del collo, fino in fondo oltre la clavicola, sotto gli occhi e sulle braccia. Inoltre sembrano attaccati al resto della sua pelle da graffette o punti chirurgici e piercing a cerchio.
Appoggiai il corpo di (N/s) per terra, prendendo il pezzo di vetro che teneva nella mano destra, che usava come arma di difesa, prima di morire, e mi alzai in piedi, avvicinandomi a passo lento a lui, guardandolo con rabbia.
<<Perché?>> chiesi semplicemente, cercando di trattenere le lacrime e non risultare una ragazzina debole.<<Mi hanno ordinato di ucciderla e l'ho uccisa.>> disse come se fosse una cosa normale, come se fosse una giustificazione ovvia.
<<CHI TI HA ORDINATO DI UCCIDERLA?>> urlai guardandolo negli occhi. La rabbia cominciava a ribollirmi sempre di più nelle vene. Volevo vendetta per la morte di (N/s).
<<Non posso rivelare le identità dei miei clienti a nessuno, sopratutto a una ragazzina che crede di poter vendicare la sorella.>> disse prendendomi in giro, ma ero troppo decisa per farmi provocare. Io l'avrei ucciso a tutti i costi, anche se la mia vita dipendesse da questo, io lo ucciderò.
<<Mi piace il tuo sguardo.>> disse facendo qualche passo verso di me.<<Io ti ucciderò, non mi importa come e quando, ma lo farò, anche se ci volesse tutta la mia vita.>> dissi guardandolo con odio e rabbia. Un ghigno beffardo apparve sul suo viso, seguito da una risata divertita.
<<Sei la prima persona che incontro che ha tutta questa determinazione.>> disse, una volta finita la risata. Si mise accanto a me e si abbassò, avvicinandosi al mio orecchio.
<<Tua sorella è morta perché non ha pagato il debito che aveva con il mio cliente.>> mi sussurrò all'orecchio. Potei sentire perfettamente tutta la rabbia impossessarsi della mia mente e del mio corpo. Senza pensarci troppo alzai il braccio, con in mano il pezzo di vetro, e gli penetrai la spalla, lasciandogli dentro la pelle il pezzo di vetro. Immediatamente lui indietreggiò e imprecò per il dolore che gli inflissi. I sensi di colpa cominciarono a insinuarsi nella mia mente, ma mi ricordai di cosa mi avesse fatto lui. Chi avesse ucciso e l'atto mi sembrò giustificato.<<Non mi fermerò finché non avrai inalato l'ultimo respiro.>> dissi e lui sorrise.
<<Quanti anni hai? Quindici?>> mi chiese, con un sorriso divertito.
<<Non sono affari tuoi quanti anni io abbia.>> dissi, guardandolo con disprezzo.
<<Non importa. In un modo o nell'altro lo scoprirò.>> disse per poi voltarsi. Feci qualche passo in avanti, non potevo farlo scappare, dovevo ucciderlo qui e ora. Dovevo farlo smettere di respirare. Doveva morire.
<<Tranquilla, ci rivedremo molto presto.>> disse voltandosi nella mia direzione. Si tolse il pezzo di vetro dalla spalla e lo lanciò lontano da noi.
<<Tu devi morire, qui e ora.>> dissi e lui ridacchiò divertito. Era divertito dalla situazione che si era andata a creare? Questa è una grande dimostrazione che non è affatto normale.
<<Sai, non credo sia ancora arrivata l'ora della mia morte, per il momento. Ma tanto tu hai tutta la vita per cercare di uccidermi, non è così?>> disse avvicinandosi un po' troppo a me. Lo guardai con disgusto e fece un piccolo sorriso. All'improvviso mi prese per la vita e fece aderire il mio petto al suo, cercai di oppormi, di togliermi le sue sudice mani dal mio corpo, ma non ci riuscii.
<<LASCIAMI ANDARE!>> urlai, scagliandogli alcuni pugni sul petto. Lui rise così forte che mi fermai subito. Alzai la testa e lo vidi fissarmi con divertimento. Lo guardai senza paura, non doveva vedermi indifesa o impaurita. Lui non mi fa paura, è solo uno schifoso verme che ha ucciso (N/s).
Con l'altra mano mi prese il viso e lo tenne fermo, come se avesse paura che distogliessi lo sguardo dal suo, cosa che non avrei mai fatto per niente al mondo.
<<Non toccarmi.>> gli intimai a denti stretti.<<Mi piaci.>> disse avvicinando il suo viso al mio. Cercai di tirare indietro la testa, ma con la mano me la riportò in avanti, più vicino al suo viso. Non mi stava più guardando negli occhi, ma guardava le mie labbra. Le guardava con desiderio.
<<Se lo faccio mi odierai ancora di più, ma correrò il rischio.>> disse prima di baciarmi. Sì, proprio baciarmi. Aveva appoggiato le sue labbra sulle mie.
Spalancai gli occhi e rimasi scioccata. La persona che aveva ucciso (N/s) mi stava baciando senza farsi troppi problemi. Le guance mi andarono a fuoco e dopo alcuni secondi, cominciai a protestare, tirandogli schiaffi, pugni, calci, tutto quello che potevo pur di allontanarmi al più presto da lui.Quando si staccò da me si leccò le labbra, soddisfatto e felice come una pasqua. Lo guardai malissimo e stetti per tirargli un calcio sulle palle, quando mi accarezzò dolcemente la testa.
<<Prima o poi diventerai mia.>> disse con un ghigno soddisfatto sulle labbra. Stetti per insultarlo, ma scomparì nel nulla. Lasciandomi con la mia rabbia e imbarazzo, e il cadavere di mia sorella.
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My Hero Academia x Reader [𝙸𝚃𝙰]
Short StoryRICHIESTE CHIUSE! Raccolta di one-shots su My Hero Academia! Spero vi possano piacere e niente, buona lettura! Premetto che le prime one-shots della raccolta sono un po' cringe. Andando avanti a leggere noterete il cambio di scrittura <3 - Inoltre...