Hitoshi Shinso x Reader #3

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Richiesta di Besidiangelo
Spero che ti e vi piaccia!
(T/n) = Tuo nome
Nella richiesta c'è un dettaglio, Hitoshi è uno yandere.

'Hitoshi Shinso p.o.v.'
Uscii dall'aula e mi diressi da (T/n).
Quando arrivai la vidi parlare con Kirishima Eijiro. Mi avvicinai leggermente, per sentire di cosa stessero parlando.

<<(T/n) devo dirti una cosa che da troppo tempo mi tengo dentro..>> disse Kirishima. Lei gli sorrise, come per dirgli di andare avanti.
<<Mi piaci..>> disse e sbarrai gli occhi. Non è possibile. Pensavo che avesse rinunciato, dopo il discorso che gli feci. Vuole veramente morire?

<<Mi spiace, ma mi piace un'altra persona..>> disse (T/n) abbracciando Kirishima. Chi é? Chi si è permesso di entrare nel cuore della mia amata? Lo devo eliminare.
<<Spero che non ti dia fastidio rimanere amici..>> disse guardandolo negli occhi. Lui scosse la testa e le sorrise.

<<Andiamo a mangiare?>> le chiese Kirishima. Lei annuì e si diressero in mensa.

Devo farlo fuori. Potrei usare il mio quirk su di lui.

*a fine scuola*

<<Kirishima!>> lo chiamai mentre stava salendo sul treno per tornare a casa. Lui si voltò e mi sorrise.

<<Ciao Shinso!>> mi salutò e presi il controllo di lui. Mi avvicinai a lui e gli sussurrai all'orecchio: <<Vieni con me.>>

Lo feci sedere su una panchina e gli feci scrivere su un foglietto "(T/n) non posso vivere senza di te", per poi farglielo mettere all'interno della borsa.

<<Ora sdraiati sui binari di un treno e rimanici.>> gli ordinai e così fece. Andò a sdraiarsi sui primi binari che trovò. Qualcuno cominciò a urlargli di andarsene e che il treno sarebbe arrivato.
Passarono due minuti e la gente continuò ad agitarsi ancora di più, finché non sentirono il treno avvicinarsi. Il treno passò e si sentirono degli strilli impauriti.

Qualcuno urlò che bisognava chiamare la polizia e me ne andai.

*il giorno dopo*

Arrivai prima a scuola, per parlare con (T/n). Sono stanco di vederla sorridere per gli altri. Lei è mia e nessuno la deve più toccare.

<<Buongiorno (T/n).>> la salutai. Si voltò e mi sorrise.

<<Buongiorno Hitoshi!>> mi salutò e mi abbracciò.
<<Mi sei mancato.>> disse e il mio cuore cominciò a battere velocemente.
<<Ultimamente sei stato molto impegnato..>> disse sospirando. Ero impegnato a liberarti dalle seccature che ci separavano. Come Kirishima. Ma ora so cosa fare per averti tutta per me.

<<Già, per farmi perdonare, ti andrebbe di venire a casa mia?>> le proposi e lei ci pensò un po' su.

<<Adesso?>> mi chiese e annuii.

<<Va bene. Andiamocene alla svelta, prima che i professori ci vedano.>> disse e ce ne andammo. Finalmente sarai mia, dolce (T/n).

*a casa*

Entrammo a casa mia e (T/n) cominciò a guardarsi attorno.
<<Abiti da solo?>> mi chiese e annuii.
<<È davvero grande.>> disse e la presi per mano.

<<Vieni, voglio farti vedere una cosa.>> dissi e lei annuì. La portai in cantina e lei mi guardò confusa.

<<Perché siamo in cantina?>> chiese, guardandosi attorno. Presi la mazza da baseball.
<<Perché c'è un letto?>> chiese voltandosi nel momento esatto in cui la colpii alla testa, per farla svenire. Cadde per terra. Mollai la mazza da baseball e la presi in braccio, per poi appoggiarla sul letto. Le presi i polsi e glieli legai sopra la testa. Mi sedetti accanto a lei e cominciai ad accarezzarle una guancia. Finalmente sei mia.

Mi alzai e andai di sopra, in cerca di qualche coperta per la mia amata.

*verso pomeriggio*

<<Ma che..>> sussurrò il mio tesoro, svegliandosi.

<<Ben svegliata, amore.>> dissi accarezzandole una guancia. Lei mi guardò confusa e disorientata.

<<Perché sono qui?>> chiese, guardandosi intorno. Poi si accorse di avere i polsi legati e cominciò ad agitarsi. Che tenera.

<<Tranquilla, ora sei solo mia. Non temere. Nessuno ti parlerà, guarderà o sentirà, se non io. Non sei felice?>> le chiesi, baciandola. Lei cominciò ad agitarsi e a scalciare.

*alcuni giorni dopo*

<<Hitoshi perché?>> chiese la mia amata, cercando di divincolarsi dalle mie braccia.

<<Perché così nessuno si sarebbe più intromesso nel nostro amore.>> dissi avvicinando un po' di più il mio viso al suo.

<<Hitoshi non ti amo! Lasciami andare!>> continuò a lamentarsi. Sbuffai e mi alzai dal letto.

<<Devo usare il mio quirk su di te?>> le chiesi minaccioso. Lei tacque e guardò altrove, ignorando il mio sguardo.
<<Guardami!>> le ordinai e mi guardò di sottecchi, in imbarazzo.

'(T/n) p.o.v.'
Se voglio avere almeno una chance per uscire da questo posto di merda, devo almeno lavorarmelo.
<<Se continui a guardarmi, mi imbarazzo.>> dissi guardando altrove, con finta innocenza. Se fosse una situazione normale sarei scoppiata a ridere, ma voglio uscire di qui. E al più presto.

Lui arrossì e si avvicinò a me, con uno sguardo maniacale.
<<Ti amo, (T/n).>> disse e mi baciò. Ricambiai disgustata.
Tutto questo non può essere vero.

#spazioautrice
Visto che sono indecisa sul finale, lo decidete voi :))
Primo finale: lei piano piano si innamora di lui (quindi avrà la sindrome di stoccolma) e quando la polizia vorrà perlustrare la casa di Hitoshi, lei, lo aiuterà a scappare.
Secondo finale: Hitoshi va a scuola tutti i giorni, quindi (T/n) avrà del tempo disponibile per provare a scappare o chiamare aiuto. Un giorno riesce a convincerlo a slegarla (però con tutte le porte e finestre chiuse a chiave) e proverà a contattare la persona che le piace (e non vi dico chi è).
Avrei un terzo finale, ma è abbastanza macabro quindi evito :)

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