Tomura Shigaraki x Reader #3

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Richiesta di GessicaGiombarresi
Spero che ti e vi piaccia!
(T/n) = Tuo nome
(N/p) = Nome psicologo
(N/po) = Nome poliziotto
⚠️È IL CONTINUO DELLA ONE-SHOT PRECEDENTE SU TOMURA ED È LEMON!⚠️

«Quindi lavoravi per l'Unione dei Villain?» mi chiese il poliziotto, durante l'ennesimo interrogatorio.

«No.» dissi e lui sospirò.

«E allora cosa ci facevi lì? E perché attaccavi le guardie?» mi chiese e feci spallucce, non volendo dirgli nulla. Si grattó la testa e sospirò - nuovamente - sconsolato.
«Vado un attimo fuori.» disse e uscì dalla stanza. Mi guardai intorno, la camera era veramente molto spoglia. Nessun tipo di arredamento, il colore delle pareti era penoso e il tavolo in acciaio non era da meno. Beh cosa mi aspettavo? È la stanza dove fanno gli interrogatori, mica mi devono far divertire.

«Spero sia scappato..» sussurrai ripensando alla notte scorsa. Ricordo ancora perfettamente l'espressione cupa che aveva in volto. Ma dopotutto il patto era concluso, non avrei avuto più niente da fare, mentre così, facendo impazzire quel poliziotto sono impegnata.

La porta si aprì e il poliziotto entrò, seguito da una donna che non aveva visto alla centrale.

«Visto che con lui non parli, magari parlando con una donna ti viene meglio.» disse la donna, sorridendomi leggermente. La osservai e sospirai.

«Fate quello che volete.» dissi e la donna annuì. Il poliziotto uscì e la donna si sedette di fronte a me.

«Allora, come stai?» mi chiese e la guardai un po' confusa. Ahh sta giocando a "Sono Tua Amica, Puoi Dirmi Tutto".

«Discretamente.» risposi e notai dalla sua espressione che non era soddisfatta di come risposi. Conosco questo giochetto da quando ero una piccola bambina. I miei genitori lo usavano per convincermi a fare quello che volevano loro, mettermi idee sbagliate dentro la testa. Non cadrò nel suo tranello.

«Ti va di dirmi dov'è la tua famiglia? Sarà preoccupata per te, no?» mi chiese e sospirai annoiata.

«È morta.» risposi e lei mi fece le condoglianze.

«Hai una casa dove fare ritorno?» mi chiese e scossi la testa. Sospirò e si grattó il collo in difficoltà. Ha ormai capito chiaramente che con questo gioco non parlerò.
«Come mai hai aiutato l'Unione dei Villain a recuperare un loro membro?» mi chiese con uno sguardo freddo. Ha buttato giù la maschera.

«Mi trovavo lì per strada e mi hanno invitato.» dissi ironicamente. Lei inarcò un sopracciglio e sospirò.

«Ne dubito.»

«Le giuro! Mi stavo annoiando a morte! Mi hanno fatto un favore invitandomi.» dissi cercando di trattenere un sorriso divertito. Lei mi guardò e alzò gli occhi al cielo.

«Non parlerai molto facilmente, questo oramai è limpido come l'acqua.» disse alzandosi dalla sedia e dirigendosi all'esterno della stanza. Un'altra volta da sola. Chissà chi sarà il prossimo a interrogarmi. Forse un cane poliziotto. Beh a lui direi qualcosa, tanto non ha modo di comunicare ciò che dico. La pecca sono le telecamere e i microfoni nascosti per la stanza.

[•••]

«Anche oggi mi interrogherete?» chiesi e il poliziotto scosse la testa.

«Oggi andrai a parlare con lo psicologo della centrale.» disse il poliziotto.

«Non avete più idee?» chiesi prendendolo in giro. Lui sospirò e mi ignorò finché non arrivammo nella stanza in cui avrei passato la mia mattinata, assieme allo psicologo della centrale.

My Hero Academia x Reader [𝙸𝚃𝙰]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora