Caccia

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Sono placidamente poggiata al muro in pietra dell'elegante sotterraneo mentre lascio scivolare la suola delle sneakers sul tappeto scarlatto, il dolce e vellutato sibilo è molto rilassante e mi distrae dai lontani battiti cardiaci sulla piazza. Il mio sguardo è concentrato sul bel soffitto a botte, studio minuziosamente gli eleganti stucchi, la tenue e traballante luce delle torce non rischiara sino là su ma la mia vista non ha nessun problema a fare una mappatura attenta delle decorazioni.

L'aria è fresca e ferma, il silenzio regna sovrano se non per alcuni immortali di ronda, percepisco Alec piantonare la porta di Akame. Attendo che Demetri faccia la sua comparsa e che Aro scenda giù, sospiro sconsolata per la presenza del segugio alla battuta di caccia, non ne capisco la necessità. Sono certa che impedirà a me e il leader di fare una piccola e piacevole deviazione su un bel prato sotto il cielo notturno e silenzioso di Volterra.

In realtà sono convinta Demetri ci lascerebbe volentieri soli dopo averci elargito un sorrisetto malizioso e un occhiolino ammiccante, eppure sono certa che Aro voglia usare la sua presenza come pretesto per darmi l'oramai consueto due di picche. Ho la netta sensazione mi stia attentamente schivando in ambito privato, ogni scusa è buona per fermare le mie passionali aggressioni, sgusciare via a fare altre importanti cose da leader.

Ho una sete incredibile, la mia gola va in fiamme anche se riesco a mantenere un discreto autocontrollo vagando su altri pensieri. Nessuno si presenta, un piccolo sibilo infastidito e spazientito sale la mia gola automaticamente. Un istante dopo percepisco Demetri guizzare nel sotterraneo.

Finalmente!

Rimango immobile, interdetta quando prende una strana deviazione, apparentemente è diretto alla camera di Akame. Incuriosita e già malpensante sorrido maliziosa, mi chiedo cosa ci sia tra qui due. Alec viene ben presto congedato con gentilezza, Akame esce unendosi al segugio e, dopo alcuni istanti, insieme mi raggiungono davanti alla porta della Sala del Consiglio. Osservo curiosa i due immortali, sorrido amichevole ad entrambi ma con aria interrogativa.

"Aspettiamo Felix e partiamo" dice semplicemente il rosso. Il tono è molto serio e professionale, mi sorride rapido in segno di saluto, si ferma divaricando appena le gambe e unendo le mani dietro la schiena in una posa molto militare.

"Buonasera Adelaide" mi saluto gentile e pacata Akame. I suoi occhi sono pece, i capelli neri e lucidi raccolti in una treccia precisa e perfetta che le cade sulla spalla. Lo strano kimono bianco e liscio è ordinato, dritto e semplice, non esalta particolarmente le sue forme femminili ma le cade a pennello, le conferisce un aspetto disciplinato e controllato senza essere austero o rigido.

Dopo il breve saluto cala un silenzio d'attesa, Demetri non ha parlato dell'arrivo di Aro e non comprendo la presenza di Akame con noi, sono dubbiosa ma ben presto il mio vampiro forzuto preferito arriva da noi. Percorre gli ultimi metri a velocità umana mentre studia la singolare e silenziosa combriccola a cui si deve unire, qualche attimo di più nell'osservare la mia figura, sembrerebbe interessato ai miei indumenti.

"Niente scarpe" dice semplicemente ammiccando verso di me "Il Maestro vuole tu scopra il lato più istintivo di te" il tono è piatto, lontano e inflessibile. Sembra tornato lo stesso Felix di un anno fa circa: formale, di pochissime parole e semplicemente distaccato ma attento.

"Ho già corso senza scarpe" faccio notare, non voglio però aprire una polemica ora che la battuta di caccia sembra dover iniziare. Con la punta del piede faccio forza sul tallone delle calzature e mi libero delle suole a cui Aro sembra dare tanta importanza negli ultimi giorni "Sua Maestà sarà felice ora" sbuffo "Andiamo?" sibilo infastidita dal ritardo.

La Corona del ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora