Il delicato velluto bordeaux del copriletto è teso sotto il mio corpo immobile e morto, la tenebra avvolge gelida la stanza mentre le ombre vengono allungate inquietantemente dalla fredda luce lunare. I miei occhi ancora neri pece sono piantati al centro della candida cupola di camera mia, lo sguardo si lancia oltre la struttura del baldacchino usando il soffitto come tela su cui tessere il mio piano, intrecciare pensieri, strategie, ricordi e ponderare possibili scenari futuri.
Scarabocchio con la fantasia, ripercorrendo per l'ennesima ed estenuante volta le informazioni carpite da Demetri. Studio nuovamente ogni dettaglio dei suoi ricordi per estrapolare informazioni aggiuntive, che possono certamente essere sfuggite all'attenzione del segugio.
La verità è che in queste ore non ho fatto molti progressi perché costantemente interrotto e distratto da un piccolo scarabocchio laterale che si rigenera automaticamente ogni volta che lo elimino indispettito con un soffio. Una riga sottile dorata inizia a danzare in modo apparentemente casuale sulla cupola fin quando non fuoriesce il profilo di Adelaide, quella vampira riesce a tormentarmi e invadere i miei pensieri anche quando è letteralmente dall'altra parte del mondo e non è affatto sulla cima della lista dei problemi.
Con un ulteriore sbuffo dal naso cancello il viso dettagliato e torno ai miei precedenti ragionamenti riguardo la possibile mossa nei confronti dei licantropi scandinavi. Sono oramai passati secoli dall'ultima battaglia tra vampiri e licantropi, il ruolo dei Volturi era stato chiave per ripristinare l'ordine e l'equilibrio tra le due razze. Licantropi e vampiri sono chiaramente nemici naturali. Differenti e opposti sotto molteplici aspetti forse possiedono alcune caratteristiche in comune tra cui: la difficile acquisizione di autocontrollo, la deleteria propensione di lasciarsi guidare dall'istinto e infine la necessità di segretezza della razza.
I licantropi non hanno mai accettato completamente di essere supervisionati e giudicati da un organo composto da soli vampiri, insieme non sono sufficientemente civili per averne uno loro. I Volturi si sono fatti carico di tale responsabilità e hanno facilmente imposto le loro leggi su queste creature inferiori. Non ci siamo mai curati delle loro diatribe interne, dei conflitti tra branchi, dei massacri tra gruppi differenti o del loro possibile sviluppo numerico perché semplicemente sono essere così primitivi e bestiali da non poter far altro che dilaniare e distruggere senza possibilità di evolvere.
L'unico nostro imperativo è di sbrigare le loro faccende in privata sede o senza lasciare testimoni vivi, il semplice ma cruciale motivo è che se fosse resa nota all'umanità la loro esistenza verremmo automaticamente smascherati anche noi immortali dopo poco tempo. Dopo la sanguinosa epurazione di tutti coloro che non volevano accettare il nostro codice comportamentale, dunque dopo l'ultima grande battaglia in cui Caius rischiò anche l'esistenza, pace e serenità hanno regnato su tutti noi.
Noi immortali siamo dislocati circa in tutto il mondo a differenza dei licantropi che amano luoghi gelidi e isolati, insomma posti da lupi. Anche i branchi di mutaforma sono geograficamente poco comuni perché territorialmente legati ad antiche tradizioni dei nativi americani, australiani e nomadi dell'Himalaya. I mutaforma, a differenza dei meri lupi mannari, possono assumere diverse sembianze e sono certamente creature più apprezzabili e civili.
Uno schizzo blu notte inonda la cupola e piano piano le ombreggiature nere fanno risaltare la figura di un licantropo eretto ingobbito tra gli alberi di un bosco, non è frutto della mia fantasia quest'immagine ma solo un lontano ricordo. Non so esattamente chi fosse quel lupo mannaro ma ricordo perfettamente che entrambi ci siamo scrutati attentamente, immobili tra i grandi alberi nella notte di luna piena.
Un figlio della Notte e un figlio della Luna pronti ad attaccarsi e ingaggiare il combattimento ma che raccolgono un istante per studiare e valutare intenzioni e possibilità dell'avversario. Non ho mai saputo cosa passasse per la testa di quel grosso lupone dal vello fulvo, Felix e Caius sono giunti prima che potessi anche solo sfiorarlo e hanno eliminato la creatura. Ricordo però di essere rimasto immobile, turbato nell'aver visto negli occhi azzurri ghiaccio appena luminescente qualcosa di vicino alla consapevolezza e all'equilibrio dell'autocontrollo.
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La Corona del Re
FanfictionAdelaide Volturi, neonata vampira, è ora guidata dagli istinti più intensi e irrefrenabili. L'autocontrollo è ancora ben lontano e il suo potente dono crea non pochi problemi alla Nobile Casata e ai suoi tre leader. La Regina sembra fuori controllo...