Il primo giorno in casa di Kaito è soleggiato. La tempesta di vento e neve sembra essere terminata e una luce sottile ma intensa illumina il manto bianco venendo riflessa ovunque facendo risultare tutto così luminoso da far quasi male agli occhi. Mi muovo un po' titubante e insieme spaesata tra i diversi giardini regolari del tempio alla ricerca di qualcosa che non è chiaro neanche a me. Sto esplorando il nuovo ambiente anche alla ricerca di possibili vie di fuga, perché non escudo nessuna possibile mossa per il futuro. Se non troverò un modo alternativo per contattare Aro dovrò impegnarmi in un piano di evasione, sarà necessario conoscere una scappatoia anche se le cose dovessero mettersi male in generale.
'Sai cosa devi fare' ha sussurrato Sulpicia a Kaito. Non vorrei che la mia gestione fosse inclusa esattamente in quelle parole in quell'ordine della donna, non vorrei che la moglie di Aro avesse implicitamente dato l'ordine all'artista marziale di uccidermi o semplicemente trattenermi rinchiusa qui ad oltranza, in modo che non possa interferire con i suoi piani malefici. Percorro la strada verso il giardino di ingresso, inizio la mia esplorazione dalle poche zone e passaggi che già conosco con l'obbiettivo successivo di verificare quanto io sia libera di gironzolare liberamente per casa di Kaito. Voglio procedere a piccoli passi e mordere un centimetro inesplorato alla volta, così che tornare indietro e cambiare strada sia sempre possibile.
Il cielo sopra la struttura è di un azzurro saturo e asettico, ha qualcosa di gelido ma anche fresco e puro come se si prospettasse un futuro rinnovato e positivo. Siamo ancora alle prime settimane di gennaio e gli ultimi giorni sono stati estremamente intensi e densi di avvenimenti. Ricordo quando ho scoperto il gioco di specchi nell'ufficio di Marcus, oramai sembra un evento lontano ma in realtà la situazione è solo completamente precipitata nel giro di una settimana ed ora eccomi rinchiusa in un eremo dall'altra parte del mondo mentre Sulpicia pianifica la sua vendetta liberamente.
Avevo pensato che questo viaggio potesse aiutarmi e ora mi ritrovo sequestrata da un artista marziale che non vuole aiutarmi, controllata dagli sguardi taglienti di due gemelle immortali davvero inquietanti, aggredita nelle docce da neonati iscritti ad un torneo gladiatorio ed essenzialmente allontanata dall'unica persona che potevo considerare un'amica. Inspiro profondamente l'aria gelida e pura di Tate in un misto di sollievo e arrovellamento. Non sono entrata nell'eremo da ventiquattro ore che già il quadro mi pare molto complesso ma devo ammettere di non essere mai stata tanto lucida, in allerta e stranamente calma e calcolatrice. Molto probabilmente tutto questo è legato alla completa assenza di tentazioni esterne, l'aria dell'eremo è depurata dal dolce gusto del sangue e le mie orecchie non odono il tamburellare dei cuori di un'intera città.
Prima dell'alba ho rimesso i miei effetti personali in valigia con una nota di piacevole sollievo. Ero convinta che la mia permanenza sarebbe stata decisamente più lunga ma la vacanza si è rivelata decisamente più breve del previsto.
Le due sorelle, così uguali e diverse insieme, sono sensualmente avvolte da kimono elegantissimi e delicati, i capelli lunghissimi sciolti sulle spalle in modo molto rilassato e seducente. Gli occhi di Mea e Eriko mi seguono con un'attenzione davvero fastidiosa, le due ragazze mi stanno pedinando senza neanche provare a nascondere il loro intento. I loro occhi scarlatti sono perforanti e infuocati sulle mie spalle, come se stessero analizzando ogni mio piccolo movimento. Infilo le mani in tasca per provare a comportarmi in modo naturale e scrollarmi di dosso la loro pressante ed evidente presenza ma il tentativo è vano, alla fine mi dirigo al giardino di ingresso nella speranza di trovare qualcosa di interessante nel mio girovagare senza senso.
Lo spiazzo fuori dal portico è stato completamente ripulito dalla neve rivelando un piazzale piastrellato molto elegante. Mi fermo sotto un ala il porticato mentre le due linci si piazzano sul lato opposto. Da loro atteggiamento intuisco che stiano eseguendo il loro lavoro di spontanea volontà e senza un ordine specifico di Kaito, stanno facendo quello che ritengono giusto tenendomi ben sotto tiro ma sono anche sufficientemente infastidite dalla mia presenza da piazzarsi sul lato opposto della tettoia, come se ci stessimo sfidando o fronteggiando.
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La Corona del Re
FanfictionAdelaide Volturi, neonata vampira, è ora guidata dagli istinti più intensi e irrefrenabili. L'autocontrollo è ancora ben lontano e il suo potente dono crea non pochi problemi alla Nobile Casata e ai suoi tre leader. La Regina sembra fuori controllo...