Piccolo uomo

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Avvertenze: In questo capitolo vengono trattate tematiche delicate e alcuni atteggiamenti dei personaggi sono violenti. Come ogni volta ci tengo a precisare che ogni forma di violenza è sbaglaita, deve essere denunciata e mai accettata o giustificata.

Colgo l'occasione per aurgurarvi Buona Epifania e buona lettura. Layla Lilshepherd

Giorno 3
Notte

Chiudo la pochette dopo aver riposto il contenitore delle lenti a contatto e la scatola porta cigarilli di Aro. Non ho più altre lenti colorate da usare dopo questo ultimo paio, quindi tra alcune ore la serata giungerà comunque al termine. Tiro un sospiro sollevato e insieme pensieroso.

Nella locale del casinò i giocatori stanno facendo i loro azzardi, odo la musica soffusa e il chiacchiericcio generale oltre che tintinni di gettoni, le dita che tamburellano nervosamente sul tavolo da gioco, il secco sfregare delle carte da gioco e il tintinnio e il ruotare dei cuscinetti a sfere delle roulette.

Miguel mi sta aspettando seduto al tavolo, con il bicchiere vuoto e tanta voglia di portarmi a ballare. Alla fine ho accettato. Sono certo l'uomo non mi trascinerà in una discoteca asfissiante e affollata, ma andremo in una sala da ballo con una pista dignitosa e la possibilità di mantenere una discreta distanza da altri individui.

Aro sembra fidarsi delle mie capacità, sono pronta a fare questo tentativo grazie al suo giudizio positivo ma vorrei cercare di minimizzare le possibilità di trovarmi in spiacevoli situazioni.

Osservo il mio riflesso allo specchio, sistemo un istante l'abito nero e setoso con un piccolissimo sorriso compiaciuto della mia affascinante bellezza seducente. Inspiro per avere una piccola riserva fresca di fiato, batto le palpebre come monito e muovo le spalle come mi ha insegnato il leader. Soddisfatto torno al tavolo uscendo dai servizi.

Miguel si alza immediatamente, i pantaloni scuri si insinuano negli immancabili Camperos in pelle con cociture di decorazione. Un sorriso caldo ed esotico mi invita ad appoggiarmi al suo braccio per proseguire insieme verso la sala da ballo.

Sinceramente preferire rifiutare il suo invito, rimanere scostata per non avere un contatto fisico. Ho paura possa notare la temperatura o la durezza della mia pelle, di cui ha già chiaramente notato il pallore innaturale. Ho timore le mie dita possano inavvertitamente stringere più del dovuto sul suo avambraccio, causandogli dolore ma soprattutto rivelando una forza assolutamente inumana.

Con un istante di titubanza mi faccio coraggio. Non c'è scappatoia cortese con cui posso rifiutarmi in questo avvicinamento, sembrerei sgarbata ma soprattutto potrei sembrare diffidente nei suoi confronti. Non fidarsi di un uomo armato è certamente legittimo ma non dopo aver accettato di buon grado un galante invito ad un ballo, persino di Aro Volturi mi sono fidata durate il ballo di Capodanno.

Poggio il più delicatamente possibile le dita sulla giacca di Miguel, lo osservo con una punta di timore e attendo una sua reazione. L'assenza di scricchiolii delle ossa è molto rassicurante, un sorriso soddisfatto e risoluto invade il viso dalla pelle all'apparenza cocente, le iridi scurissime potrebbero assomigliare ai pozzi assetati di un vampiro ma la delicatissima nota marrone riesce a conferire un senso di calda pienezza invece che gelido vuoto.

Miguel pare soddisfatto mentre mi guida verso la sala da ballo. Rimane in silenzio e sembra godersi semplicemente il momento. Forse l'idea che mi sia tanto avvicinata a lui dopo che ha sfoderato una pistola lo rassicura del fatto che non mi terrorizza o che potrebbe davvero avere una speranza di aver attirato la mia attenzione.

E così non è?

In fin dei conti, contro ogni previsione, sto uscendo a ballare lui. Dal mio punto di vista non mi sono mai spinta in interazioni così prolungate e ravvicinante con un essere umano, non ho mai chiacchierato tanto a lungo con un vivente da quando sono diventata immortale.

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