Spiraglio

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Rimango immobile seduta sui miei talloni al centro della Sala dei Troni, il capo abbassato sul bel disegno del pavimento bianco per riprendere la calma. La discussione tra Marcus e Aro mi ha coinvolta destabilizzandomi profondamente e anche mettendo a dura prova il mio autocontrollo.

Passo una mano sul collo immersa nel terrore di sentire una crepa e di potermi ritrovare decapitata da un momento all'altro; nessuno mi ha mai descritto cosa si prova nell'essere quasi distrutti, quale emozione scatena il sentire il proprio corpo indistruttibile incrinarsi sotto una torsione o una rotazione innaturale della pelle.

Una sensazione di panico e rabbia ha riempito i miei arti, sento le fibre del mio essere terrorizzate e gonfie di paure, insieme immobilizzate da una stasi elettrica e carica, come se fossero pronte a scattare più rapide e forti di prima per provare ad avere salva l'esistenza.

Non mi curo della discussione animata tra i due fratelli che si sono scontrati verbalmente mentre il mio collo lanciava disperati sibili scricchiolanti. Passano alcuni istanti e poi una mano pallida fa capolino nel mio campo visivo che sembra ridotto alla condizione umana, come ai limiti umani sembra ridimensionato il mio udito e il mio olfatto.

Stupita mi volto verso Caius il quale mi sta porgendo il gentile aiuto, accetto di buon grado il suo invito e mi aiuta a tornare ritta sulle mie gambe che sembrano molle, instabili ma insieme pronte a correre veloci come il vento. Il biondo mi sorride tranquillo poggiando le mani sulle mie guance e alzando con dolcezza il mio viso così da poter valutare le condizioni del mio collo.

Distruggi.

La rabbia e il fastidio della Vampira sono molto chiari attraverso i pensieri che fanno eco nella mia testa. Il mio incubo personale, dall'oscuro e labirintico angolo di mente dedicatale, ringhia furente. Il demone sembra tanto spaventato dall'accaduto quanto indispettito dal mio essere rimasta inerte, cosa che mi è costata difatti un certo sforzo mentale. Sapevo esattamente che Marcus era arrabbiato con me ed Aro e stava usando quella minaccia per farci svuotare il sacco, o forse per farlo svuotare a Lui, e che ribellarmi al mio attuale Maestro non sarebbe servito a nulla se non farmi saltare la testa con un conclusivo movimento secco e fluido del vedovo.

"Nulla di grave, passerà presto" sorride rassicurante Caius in un moto di umanità completamente inatteso. Il biondo lascia il mio collo così esposto e fa scorrere le mani sulle mie spalle e poi lungo le braccia, come fosse una carezza di sincero conforto a modo suo "Poi andare ora" mi sorride con un piccolo cenno verso il portone alle mie spalle.

La Sala dei Troni è assurdamente spaccata in due perché io e il biondo parliamo delicatamente da un lato della grande sala circolare, sull'altra metà dei pregiati marmi di Carrara i toni sono più accesi e sibilanti. Non mi curo di cosa si stanno ringhiando addosso Aro e il suo creatore, scivolo verso il portone in mogano ben volenterosa di abbandonare questo luogo così pericoloso.

Ancora frastornata dall'accaduto mi lascio guidare dall'istinto delle mie gambe che mi portano, desiderose di un luogo sicuro e intimo, verso camera mia come se questa stanza fosse un piccolo rifugio sicuro in cui nascondersi. La mia camera può effettivamente difendermi dall'interazione con chiunque ma non dai consigli tremendi riportati dalla vocina oscura nella mia testa.

I miei sensi sono tornati potenziati come quelli di qualunque immortale, tanto che mi chiedo se la sensazione di limitazione sia stata solo suggestione o un reale effetto collaterale della mia quasi dipartita dal mondo eterno. Mi chiudo in bagno, poggio la schiena alla porta e prendo un profondo respiro inutile chiudendo gli occhi. Rivolgo il viso verso l'alto attenta alle sensazioni fisiche alla base del collo ma non mi risulta di sentire alcunché.

Odo in lontananza tra le spesse mura le voci di Aro e Marcus, potrei tranquillamente origliare la loro discussione che, non essendosi rintanati nell'isolatissima Sala del Consiglio, non è chiaramente privata perché sanno benissimo che ogni immortale di palazzo può sentire tutto perfettamente.

La Corona del ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora