Alabarda

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Il tempo scorre lento e le notizie dalla penisola scandinava non migliorano affatto

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Il tempo scorre lento e le notizie dalla penisola scandinava non migliorano affatto. A metà febbraio è chiaro che la situazione è definitivamente sfuggita di mano ai branchi in guerra, l'entrata in scena dei Volturi diventa ogni giorno più probabile e concreta mentre io e Caius non ci siamo più riappacificati.

Corrucciato fisso il colonnato chiedendomi quale sia la mossa migliore da fare in questo momento, normalmente avrei atteso una sua prima mossa nei mei confronti, un qualunque movimento ma il biondo non muove alcuna pedina oramai da settimane. Proietto lo sguardo verso il piano inferiore parzialmente celato dalle alte colonne doriche, intravedo la scacchiera che mi ha fatto conoscere Adelaide, lo stesso ripiano di gioco che le ho donato e che lei ha distrutto scaraventato al suolo con rabbia.

Una piccola nota amara si mischia all'ennesimo pensiero sulla sua mancanza. Per sfuggire ai soliti pensieri spiralici, inutili e grigi mi ricollego ai ragionamenti iniziali, constatando che Lei avrebbe sicuramente un ottimo consiglio da darmi per questa situazione. Mi chiedo cosa stia facendo la neonata in questo momento, spero stia progredendo grazie agli insegnamenti di Kaito e che l'artista marziale possa aiutarla. Ho letto nella mente del giapponese un'importante reticenza nel piegarsi al volere dei Volturi ma insieme era consapevole di non poter fare altrimenti. La sua potente famiglia esiste perché legata alla nostra, l'esercito marziale è notevole e basta a fargli dominare l'oriente ma non è sufficiente per scavalcarci. La mia collezione di doni è ineguagliabile anche se il dubbio, nella mente di altri immortali, è stato insinuato non intenzionalmente dal clan dei Cullen quando mi hanno costretto alla ritirata.

Adelaide ci ha resi nuovamente superiori e inarrestabili.

"A cosa pensi?" sussurra Athena accarezzandomi il viso e scostando con dolcezza una ciocca dal mio volto. Ruoto appena il capo verso il suo ma non stacco gli occhi dal pavimento. Successivamente allaccio i nostri occhi un poco distratto con un piccolo 'Mhh' di chi è stato strappato dai pensieri un po' troppo violentemente. Adoro come Adelaide sussurri piano le parole quando mi vede immerso nei ragionamenti, è bello essere richiamati con delicata attenzione al mondo reale.

"Ti vedo meditabondo" sorride dolcemente la dama. Athenodora appoggia lentamente il capo alla mia spalla e ruota gli occhi in su con un'espressione da bellissima cerbiatta sanguinaria.

"Mi chiedevo come potrei fare con Caius" scrollo appena le spalle sentendo la donna accoccolarsi un poco al mio petto per poi lasciarvi scorrere un palmo in una dolce carezza rassicurante.

"Mh... se ci sono di mezzo quelle belve passerà oltre, ne sono certa" mi suggerisce Athenodora e sono sicuro abbia ragione dunque faccio un piccolo cenno d'assenso con un sorriso.

Voglio molto bene ad Athena, trovo piacevole la sua compagnia ma non la trovo mentalmente affasciante e stimolante, non mi ha saputo dire nulla di nuovo, nessun innovativo punto di vista, assenza di idee originali. Sono certo passerebbe secoli a giocare a scacchi con me in partite formalmente corrette ma desolatamente non coinvolgenti e stimolanti.

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