Monte Tate

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A salutarmi per la partenza non c'era nessuno della Nobile Casata e la cosa mi ha intristita profondamente, ma credo sia stato il leader a dare tale disposizione per rendere la partenza rapida e fluida.

Mi sono mossa seguendo il pesante mantello nero in velluto di Aro, il cappuccio abbassato svolazza per il movimento d'aria della sua corsa, gli anfibi neri e alti lasciano delicate orme sulla neve mentre quasi vi fluttua sopra. L'andatura era incessante e costante, non rallenta non dovendo riprendere fiato dormire o riposare.

Ho corso avvolta nella maglia aderente in microfibra e i miei fedeli cargo scuri, il borsone sulle spalle sembra una piuma mentre Felix concludeva il gruppo di spedizione con la sola giacca a doppio petto militare e un mantello leggero e setoso.

Abbiamo viaggiato tre giorni consecutivi in completo silenzio, siamo saliti sui monti e abbiamo superato passi ripidi senza fiatare, abbiamo costeggiato rigagnoli che sono poi diventati ruscelli e infine fiumi. Siamo planati in sottoboschi fatati, in boschi cupi e antichi, in altipiani brulli sferzati da aria, tra cime aguzze e spoglie. Arrivate alle coste della Cina ci siamo infiltrati in una bagnarola piccola e arrugginita. Dei tipi loschi hanno caricato merci per trasportale nell'altro stato con tutta l'aria di un'azione criminale.

Il viaggio sottocoperta, celati nell'ombra, non è stato facile per il mio autocontrollo ma i sibili di Aro ad ogni mio movimento sono stati sufficiente a ricordarmi di non osare perdere il controllo. Il leader non mi ha più parlato e anche Felix si è chiuso in un silenzio strano e apatico, come se si stesse muovendo per ordine del capo ma cercando di non vivere effettivamente il momento, isolandosi per non essere ferito dalla situazione che ci vede coinvolti.

Siamo attraccati sulle coste giapponesi in pochissimo tempo rispetto ai tempi di viaggio umani, la corsa è ricominciata obbediente dietro al passo sicuro di Aro. Partendo dal mare abbiamo impiegato molto poco ad approdare alla base della catena montuosa che raggiunge i tremila metri sopra il livello del mare.

Le spesse nuvole invernali, al calar della sera, avvolgono le cime nascondendo chiunque o qualunque creatura si cela sulle sue vette. La nostra combriccola si è fermata ad osservare le pendici che da qui si fanno seriamente più ripide. Aro tiene gli occhi scarlatti piantati oltre la coltre candida, io cerco di captare qualcosa nella stessa direzione ma con scarso successo, Felix è muto sempre al mio fianco.

Ho notato come il pirata si piazzi sempre sul lato opposto rispetto ad Aro e non mi è chiaro se sia un ordine del leader, per chiudermi costantemente tra loro due, o un'insofferenza del pirata alla vicinanza con il Maestro. Trovo possibili e potenzialmente probabili entrambe le versioni ma decido di non curami troppo di nessuno dei due, mi concentro invece sulle pendici ripidissime e innevate che ci attendono.

Sono sbalordita, non ho mai visto di persona nulla di simile e certamente nella mia forma umana non mi sarei neanche sognata di potermi avventurare in un luogo tanto inospitale e magnifico insieme. Viaggio con occhi emozionati e naso all'insù seguendo Aro lungo i crinali. Ben presto gli scarponi tornano ad arrancare su uno strato di neve che si fa via via sempre più alto e importante, il vento gelido inizia a tagliare i nostri corpi con furia e i piccoli fiocchi a colpire la nostra pelle immortale tanto simile a loro.

Veniamo investiti da una bufera di neve, la visibilità è scarsissima e il vento soffia tagliente e gelido contro i nostri corpi in alabastro. Il manto candido raggiunge presto l'altezza delle ginocchia e ci troviamo in condizioni davvero impervie e pericolose per qualunque essere vivente. L'unico effetto che ha su noi immortali è quello di rallentarci in modo abbastanza netto perché i passi si fanno più difficili e l'unica bussola sono i ricordi di Aro.

Il mantello del leader è in morbidissimo velluto nero, sembra però un indumento piuttosto pesante e spesso perché svolazza decisamente meno di quello di Felix, inoltre il leader è letteralmente avviluppato nell'abito che ha un'aria tanto pregiata quanto maestosa. La fodera interna è altrettanto vellutata ma di un bellissimo e ricco rosso scarlatto, mentre il bordo del cappuccio è arricchito da una morbida pelliccia scura. Sembra che Aro abbia indossato una divisa ufficiale per presentarsi da Kaito. Sono sicura che il leader tenga da conto dell'aspetto scenografico quanto si presenta a bussare alla porta di un suo alleato, per chiederne l'aiuto.

La Corona del ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora