Scacco matto

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Colgo l'occasione per farvi gli auguri di Buon Natale. Layla Lilshepherd

Giorno 3
Pomeriggio

Io e Aro camminiamo affiancati e rapidi in direzione della nostra cabina, il pomeriggio al casinò si è presto concluso con la vicenda sul ponte e dopo un rapido confronto sul da farsi abbiamo deciso che lasciare calmare le acque per qualche ora fosse la scelta più saggia. La partita a Blackjack di Aro è quindi finita molto rapidamente con la promessa che saremmo tornati al casinò dopo la cena.

Gli avvenimenti sul ponte hanno lasciato il primo segno postivo tra noi dopo tanto tempo. Ho avuto la conferma che posso fidarmi del leader e del suo sostegno per affrontare questo viaggio in nave. Stare tra gli umani ci ha resi in qualche modo più uniti, sappiamo di essere ancora avversari nella nostra partita privata ma una buona dose di cameratismo immortale ha preso il sopravvento.

Siamo vicini e il passo ben cadenzato e disteso è perfettamente simmetrico e coordinato, dopo tanto tempo sento di appartenere alla sua squadra e non essere solo fisicamente vicina a Lui. Aro tende i sensi studiando attentamente lo spazio attorno a noi per verificare che non ci sia nessuna spiacevole sorpresa nella direzione in cui stiamo camminando e io lo imito per maggior sicurezza. L'atmosfera, dopo parecchi mesi, è finalmente di sincera collaborazione mentre ci impegniamo a raggiungere la nostra stanza senza ulteriori intoppi in questa uscita.

Ripenso al gesto di Aro che si è presentato sul ponte ovviamente per aiutarmi e fare da deterrente alla presenza del messicano, il leader si è assicurato che non mi trovassi da sola a dover affrontare la sete e le difficoltà perché certamente Aro non era preoccupato per la mia incolumità. Ho anche capito che il leader si è sempre munito dei cigarilli per potermi dare sostegno concreto in una situazione di questo tipo e mi è sembrato sinceramente dispiaciuto del piccolo inconveniente con il calcio della pistola sulla mascella dell'uomo. Ho scoperto improvvisamente che una parte dei gesti fatti in questo viaggio, nonostante sembrassero assolutamente non correlati alla mia persona, erano invece attenzioni nei miei confronti.

Perché nascondere un gesto gentile?

Osservo l'uomo al mio fianco studiando il suo profilo, i lineamenti rigidi sono tutti concentrati sul nostro percorso mentre lascio scivolare con dolcezza lo sguardo dalla fronte al ponte del naso, mi aggrappo alla punta spigolosa per ricadere sull'arco di cupido delicato e poi scivolo lungo la mandibola fino allo zigomo e risalgo lungo i capelli lucenti e corvini. Un sorriso un poco sognante e attratto piega automaticamente i miei tratti.

Torna alla mente la sensazione del suo corpo premuto contro il mio, le sue braccia che mi ingabbiavano in un dolce e premuroso abbraccio, la voce rassicurante mentre pronunciava la dolcissima frase 'Ti tengo' con un soffio al pepe rosa sul mio orecchio destro. Al solo ricordo un brivido di caldo interesse scende la mia schiena e mi rendo conto che sono definitivamente stata fregata.

Tutto l'odio e il rancore che provato per Aro da quando sono scappata da Volterra è definitivamente svanito, in parte eliminato dal nostro confronto e dalle sue spiegazioni e in parte cancellato dalla sua affascinate e magnetica presenza al mio fianco per alcuni giorni consecutivi.

Mi sento debole e nuovamente intrappolata nella sua nera ragnatela ma insieme il fatto di essere ricaduta nei miei vecchi sentimenti per Lui, ammesso che ne sia mai effettivamente uscita, ha un sapore dolce e rilassante come chi inala acqua dopo aver tenuto il fiato disperatamente per non annegare. Percepisci l'acqua nei polmoni e sai che è definitivamente giunta la fine ma la pressione sulle tempie evapora e ti senti quasi sollevato nell'aver finalmente ceduto, mentre smetti di dimenarti e lasci che semplicemente accada l'inevitabile con rassegnazione mista a sollievo.

La Corona del ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora