La Paura del Buio pt.2

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Il viaggio di rientro è molto silenzioso come anche il ritorno al sotterraneo. L'ascensore dalla porta forzata prosegue placido come se nulla fosse perché il suo sistema di sicurezza è stato disattivato. I miei occhi sono fissi sulla parete di pietra che scorre davanti a me durante la risalita, Felix ed io siamo spalla contro spalla nello spazio angusto.

"Grazie" dico semplicemente, sono sinceramente riconoscente al mio fedele uomo e certamente fargli trovare il mezzo distrutta non è stata una cosa gentile "Mi spiace molto per la moto" riporto con un sospiro basso.

"Si può sapere cos'è successo?" scuote le spalle dando poca importanza alla Ducati, in fin dei conti sa che può comprarsi tante moto quante ne vuole.

"Adel mi ha investito con i suoi ricordi e io ho perso il controllo nella guida" riassumo sconfitto immettendomi nel corridoio buio e umido.

Sono sicuro che l'intera famiglia Volturi sia raggruppata nella Sala dei Troni attendendo il nostro ritorno. Non sono certo di volermi presentare in queste terribili condizioni ma insieme ho necessità di spiegare gli avvenimenti ai presenti e sondare attentamente le menti di Karim, Athenodora e Heidi il prima possibile. Con uno sbuffo di rassegnazione mista a determinazione spingo sui battenti per fare il mio fallimentare ingresso a testa alta nella sala.

Subito scontro lo sguardo con quello di Caius, i tizzoni impazienti guizzano in stupore nel vedermi avvolto da brandelli mentre tengo con una mano parte dei miei pantaloni sgualciti. Le sopracciglia di Marcus si inarcano e raggiungono quasi l'altezza della Torre Campanaria in un'espressione di apatico e silenzioso stupore nel ritrovarmi conciato inaspettatamente in questo modo. Per il resto il mio viaggio fino al trono di mezzo è accompagnato da sguardi di stupore e indignazione dei membri della Guardia.

Ruoto davanti al mio posto e mi siedo come se tutto ciò fosse più o meno normale e poi prendo la parola, certo che l'interesse per gli avvenimenti possa distrarre l'attenzione di tutti dal mio aspetto trasandato, disordinato e disconnesso.

"Sulpicia e Adelaide sono fuggite a bordo della mia macchina" riassumo "Non sono riuscito a fermarle" aggiungo comunque certo che non fosse strettamente necessario specificarlo.

"Perché Sulpicia è tornata qui?" sbotta Caius indignato e confuso.

"Per Adelaide. La vera domanda è: perché lei ci ha lasciati?" si intromette lentamente Marcus che, ovviamente, ha visto lungo sulla piccola visita a Palazzo di mia moglie.

"L'ho delusa" riassumo genericamente certo che nessuno rimanga stupito dalle mie parole. Dal canto suo Marcus rotea gli occhi in uno sbuffo di fastidio, sembra stanco del mio continuo comportamento deludente; Caius si muove sul suo scranno come punto da una tarantola.

A preoccuparmi davvero è lo sguardo allarmato che mi lancia Felix dal fianco sinistro del grande portone. Solo lui conosce dettagliatamente cosa può aver spinto Adelaide a questa fuga. Nel suo sguardo leggo stupore e poi un tremore di paura. Felix sa di essere oramai convolto in questo tradimento tanto quanto me, sa che averle taciuto per mesi ogni cosa l'ha reso il mio viscido e fedele complice.

Come gli avevo preventivato alla base del monte Tate io e il pirata avremmo potuto tenerci stretta Adelaide solo se avessimo fatto lavoro di squadra, altrimenti l'avremmo persa entrambi. Non sorrido soddisfatto della mia lungimiranza solo perché non ho proprio un bel niente per cui essere soddisfatto in questo frangente.

"Allora la neonata è arrabbiata" deduce il biondo con tono dispreggiativo "Sai quanto è pericolosa se messa contro di noi..." sibila inviperito Caius causando un mormorio di preoccupazione generale lungo le pareti circolari "Ti avevo detto che dovevamo fermare Sulpica prima che facesse danni. Ora dovremmo distruggere entrambe le vampire" propone battendo un pungo sul suo bracciolo come fosse la sentenza di un giudice.

La Corona del ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora