Angolo autrice: So che dopo l'ultimo capitolo vorreste vedere cosa accade dopo ai nostri due piccioncini agguerriti; tuttavia sono abbastanza convinta che sentitate la necessità, oramai da un po' di tempo, di avere una risposta alla domanda: che sta frullando nella testa di Aro?
Ebbene sì, lettori e lettirici, è giunto il momento di un bel Pov Aro. Buona lettura! Un bacione, Layla Lilsheperd
Attenzione: Essendo un Pov Aro non possono mancare le avvertenze. In questo capitolo vengono trattate tematiche delicate e le immagini possono essere un po' spinte. Come sempre spero di non aver portato nulla ad un eccesso.
Pov Aro
Mi muovo verso la piccola banca del casinò per cambiare il vil denaro in volatili gettoni da gioco. Lascio Adelaide alle mie spalle con una punta di tesa tristezza nel percepirci entrambi avvolti e ovattati da pensieri densi e grigi. Sono certo che la ragazza sia ancora provata per quanto accaduto poco fa nel corridoio e devo ammettere di esserne uscito malconcio anch'io.
'Hai vinto. Non sono la Regina ma solo un pedone, come tutti gli altri' ha sussurrato a sguardo basso e sconfitto nel bel mezzo di un anonimo corridoio del transatlantico.
Pensavo sarebbe stato maestoso e sconvolgente vedere la Regina sfilarsi la corona e crollare, avevo immaginato che il suo declino avrebbe accarezzato il mio ego e la mia superiorità. Pensavo di poterla guardare dall'alto con un bel ghigno mentre lei si arrendeva cadendo in ginocchio davanti a me.
La ragazza si è arresa con un arrendevole pacatezza, il suo sguardo abbattuto e rassegnato è stato un inaspettato pungo allo stomaco. Ho visto il suo orgoglio sbriciolarsi improvvisamente davanti ai miei occhi, rivelando che sotto la maschera di sfidante sfrontatezza non c'era più nulla delle convinzioni che la Regina aveva coltivato un anno prima riguardo sé stessa.
È stato straziante perché sapevo esattamente cosa mancava in Lei in quel momento, aveva bisogno del mio appoggio ma io ero invece l'avversario e non una figura al suo fianco su cui fare affidamento.
Certamente volevo vincere questa partita, era il mio obbiettivo fin dal momento in cui ho lanciato questa sfida la prima sera. Eppure non avevo capito che Adelaide stesse silenziosamente mettendo in serio dubbio la sua stessa figura, la sua posizione. Non so in quale momento l'incertezza abbia attecchito in lei ma sono certo l'abbia corrosa da dentro per questi tre giorni a causa di tutti i nostri sconti.
Parola dopo parola, goccia dopo goccia.
Ho lottato e attaccato ripetutamente la sua persona in molti modi. La facciata di Regina forte e sfacciata non mi ha permesso di intuire che sotto ci fosse davvero del vuoto o qualcosa che non andava, la privazione del mio dono ha fatto il resto. Alla fine l'involucro esterno si è sfaldato rivelandomi di averla convinta che non è la Regina ma solo un pedone.
Lei è la mia Regina!
Gliel'ho detto apertamente anche durante la cena ma non sembra averlo neanche notato. Non so se ritenermi offeso dalla sua poca attenzione o raccogliere il dettaglio come la riconferma della sua completa rassegnazione all'idea di essere solo un pedone.
Approdo al bancone con un sospiro stanco, come avessi viaggiato interi millenni prima di giungere arrancante a questo bordo in legno contro cui poggiare la mia figura con fare elegante e sicuro di me.
"Ventimila" borbotto distrattamente estraendo la carta di credito dalla tasca interna della giacca. Con sguardo corrucciato mi chiedo quale dovrebbe essere ora il mio prossimo passo nei suoi confronti.
Mi sento colpevole per ciò a cui ho appena assistito e insieme non riesco a biasimarmi nessuna mossa, ho fatto ciò che era necessario per riportarla nella giusta direzione.
STAI LEGGENDO
La Corona del Re
FanfictionAdelaide Volturi, neonata vampira, è ora guidata dagli istinti più intensi e irrefrenabili. L'autocontrollo è ancora ben lontano e il suo potente dono crea non pochi problemi alla Nobile Casata e ai suoi tre leader. La Regina sembra fuori controllo...