Allucinazione

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Avviso: Questo capitolo non è molto lungo ma collegarlo a quello successivo creava veramente troppo stridore. Ho quindi deciso di pubblicare il seguito domani, anche per farmi perdonare la 'distrazione' con cui ho pubblicato negli ultimi tempi. Buona lettura, Layla Lilshepherd

Giorno 5
Alba

Con un sospiro leggero mi siedo sul materasso, a testa bassa piego una gamba per liberarmi dalle eleganti scarpe da sera. La bella serata sulla pista da ballo sembra un lontano ricordo e odo la setosa cravatta di Aro sibilare mentre il leader la fa scivolare nel nodo impeccabile, il rumore tradisce tutto il suo umore nero senza che neanche debba alzare lo sguardo su di lui.

I miei occhi serpeggiano sulla moquette della camera, scontrano timidamente la punta lucente delle immancabili strigate e poi si aggrappano al bordo del pantalone dal taglio sartoriale. Risalgo con il timore crescente di vedere uno sguardo carico d'odio diretto nella mia direzione.

"Non mi credi" sibila tra i denti candidi prima che possa raggiungere il colletto diplomatico della camicia candida. Il tono d'accusa vibra nell'aria immobile tra noi oramai da alcuni minuti "Mi credi un pazzo" rincara la dose sfilandosi la giacca con gesti elettrici che tradiscono quanto sia scontroso e infastidito il leader.

"Non ho detto questo" ribatto con un sospiro dispiaciuto ma facendo crollare nuovamente gli occhi sulle calzature. Il suo tono d'accusa mi sta davvero ferendo, Aro è sinceramente convinto che io non lo stia appoggiando o sostenendo nonostante sia salita sul tetto insieme a lui.

"Magari era un'allucinazione uditiva" ripete la mia frase detta dopo aver girato in lungo e in largo nella zona in cui il leader sosteneva di aver sentito qualcosa "Credi davvero che i vampiri le abbiano?" sbotta gettando con foga la giacca dello smoking sul letto. Il gesto è fatto con crudele rabbia nei miei confronti, il delicato tessuto mi viene gettato contro in un misto di fastidio e delusione per le mie parole.

"Ho pensato che..." piagnucolo sinceramente dispiaciuta per il malumore che sta riversando su di me senza una valida motivazione. Aro è frustrato per qualcosa collegato a ciò che è accaduto su quel tetto, la mia frase sicuramente l'ha seccato ma oggettivamente non è sufficiente per giustificare questo atteggiamento.

Se la sta prendendo con me ma ce l'ha con sé stesso.

"Che sono pazzo? Che devo andare in pensione?" mi schernisce amaramente facendo un passo lungo e improvviso verso di me. Automaticamente mi alzo pronta a rispondere a un suo ulteriore avvicinamento, non sono affatto sicura di quello che potrebbe fare adesso.

"Che eri preso dai tuoi pensieri quando è successo" concludo con tono calmo ma insieme irremovibile e certo. Non ho mai pensato che il leader fosse impazzito. Anche un vampiro può essere distratto dai suoi pensieri, può essere colto alla sprovvista.

"Stavo guardando le stelle" sibila tirando con rabbia il lembo della cravatta per gettare anch'essa malamente sul letto. Il tessuto ricade docile e silenzioso sopra la giacca del completo e io osservo la tragica scena muta con dispiacere. Non è affatto bello o piacevole vedere Aro così insoddisfatto e frustrato, forse arrabbiato con sé stesso per non essere stato più vigile.

"Eri concentrato su altro e magari hai confuso..." tento provando ad essere dolce e ragionevole nella mia proposta.

"Confuso?!" mi interrompe immediatamente. Il tono con cui ripete le mie parole è pieno di sdegno e un pizzico di folle e offensivo scherno "Stai insinuando che i miei sensi falliscano?" mi interroga con fare tra il solenne e l'ufficiale. Lo sguardo scarlatto del leader lampeggia d'altezzosa freddezza.

"No" rispondo rapidamente prima che possa mettermi altre assurde frasi in bocca. È bene stroncare questo genere di atteggiamenti sul nascere, perché poi difficilmente Aro riconosce il confine tra 'l'hai detto tu' e 'l'ho dedotto io'. "Non penso tu sia pazzo o stia mentendo" lo rassicuro chiudendo le distanze tra noi mentre lego il nostro sguardo.

La Corona del ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora