Accendere la luce nella mia camera è stato un gesto completamente inutile ma insieme stranamente umano e rassicurante da parte di Aro. Rimango seduta immobile e rigida sul bordo del letto nei miei vestiti rovinati e sgualciti, il leader si muove elegantemente fasciato nel suo abito sartoriale e si dirige verso la mia sedia da scrivania di produzione chiaramente industriale.
L'uomo conosciuto al bar si siede con grazia e poi inizia a scivolare sul pavimento con le rotelle nella mia direzione. Per una frazione di secondo mi scappa sinceramente da ridere a vederlo fare una cosa così stranamente comune, mi trattengo per il solo desiderio di non voler vedere l'intero quartiere raso al suolo dalla sua furia.
"Dimmi, cara, quale roseo e lucente futuro ti ha descritto Sulpicia?" introduce dopo alcuni secondi di silenzio d'attesa da parte mia "Ti ha assicurato la mia testa?" i denti vengono scoperti in quello che infine risulta un sorriso tanto tirato e piatto da sembrare una smorfia finta o di completo fastidio.
Sbuffo roteando gli occhi per due principali motivazioni: per essere suo marito Aro non ha ancora capito quanto possa essere fantasiosa Sulpica e, in secondo luogo, l'idea di essere stata trascinata qui per parlare di faccende politiche di cui non ho ancora una precisa opinione e forse mai l'avrò veramente mi infastidisce nel profondo.
"Puoi far meglio di così per le ipotesi sulla tua condanna" taglio netto arricciando il naso "Non credo di volermi immischiare in queste manovre politiche. Se sei qui per questo sei uno sciocco" sbuffo alzandomi e dandogli le spalle camminando nervosamente per la stanza. Un lato di me vuole prendere la porta e concludere questa discussione ma l'altro lato sa perfettamente che non ho la facoltà di decidere quando e come andarmene. Mi ritrovo a vagare come un gatto infastidito che gironzola davanti alla porta nella speranza che qualcuno levi di mezzo l'ingombro della superficie in legno. Effettivamente nulla mi trattiene e la sensazione di trappola mentale in questa stanza non fa altro che infastidirmi ulteriormente.
"Devi scegliere una fazione Adelaide, in qualità di Regina dalla potente dote non ti è concesso il lusso della neutralità in questo scontro" mi informa Aro pacato ma irremovibile e io mi immobilizzo. Ruoto la testa di scatto nella sua direzione perché le sue parole sono completamente insensate alle mie orecchie.
"Io voglio solo essere lasciata in pace!" sbotto con tono rotto da una nota di disperazione. Ai miei occhi lampeggianti frustrazione Aro si alza lentamente muovendosi con calma rassicurante nella mia direzione.
"Permettimi di essere più preciso. Sulpicia ti vuole al suo fianco per ridimensionare le potenzialità del mio esercito, io ti voglio al mio fianco per l'esatta ragione opposta. Sei l'arma che entrambi vogliamo avere nelle nostre mani e non tollerano di saperti al fronte opposto. Quando avrai deciso la fazione l'altro lato proverà a distruggerti, se non sceglierai alcuna fazione lo vorremo fare entrambi" specifica Aro e io rimango basita dalle sue parole "Non ti è concesso il lusso della neutralità" ripete per rimarcare la necessità di una mia scelta.
Scuoto il capo confusa e frastornata, non mi sento affatto nella posizione di poter scegliere un bel niente in questo momento. Il timore serpeggia in me appena mi rendo conto che Aro può piegarmi al suo volere semplicemente scendendo le scale di questa casetta. Sono troppo manipolabile e ricattabile, per questo Sulpicia non potrebbe accettare la mia neutralità. Stesso ragionamento potrebbe fare Aro, supponendo che la moglie abbia una leva sufficientemente convincente da costringermi al suo fianco.
"Non posso scegliere" scuoto il capo incrociando le braccia entrando in una modalità completamente difensiva e negazionista "Non so nemmeno di cosa stiate parlando" sventolo una mano come a scaccia il problema.
"Ecco perché sono qui. Ecco perché ti ho costretta a incontrarci..." sospira Aro avvicinandosi e accarezzando rassicurante il mio braccio e beccandosi uno sguardo folgorante da parte mia "...ecco perché ti inseguivo in moto" ridacchia autoironico per sdrammatizzare la situazione ma le mie labbra rimangono tese in una linea dura e piatta "Di cosa ti ha parlato Sulpicia?" chiede passando oltre.
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La Corona del Re
FanfictionAdelaide Volturi, neonata vampira, è ora guidata dagli istinti più intensi e irrefrenabili. L'autocontrollo è ancora ben lontano e il suo potente dono crea non pochi problemi alla Nobile Casata e ai suoi tre leader. La Regina sembra fuori controllo...