Colazione

98 10 0
                                    

Giorno 4
Mattina

Osservo crucciata il contenuto della mia valigia. Oramai ogni indumento passabile è stato usato e restano solo abiti davvero troppo eleganti per una colazione a buffet, oppure vestitini tanto raffinati, particolari e sofisticati da essere chiaramente nello stile dell'irresistibile rana pescatrice di Palazzo.

Gli indumenti sfoggiati sembrano usciti dai più famosi empori e atelier delle marche più costose e rinomate. Agguanto una camicetta morbida con complicati intrecci e la gonna scarlatta e aderente con spacco formalmente attraente, trovo anche una serie di accessori abbinati.

Non credo che metterei una cosa di questo tipo per una colazione ma sembra l'unica scelta perseguibile, il passo successivo sarebbe frugare nella valigia di Aro ma non credo che tra noi ci sia la giusta atmosfera per fare questa mossa.

'Voglio che continui questo teatrino come hai fatto finora' di tutte le frasi questa è l'unica che continuo a sentire e rivivere con insistenza.

Non so se più offesa all'idea che lui consideri i miei atteggiamenti nei suoi confronti una messa in scena, o all'idea che lui potrebbe accettare una totale finzione pur di avere ciò che vuole. Sospiro sistemando gli ultimi dettagli dell'abbigliamento.

'Qual è il prezzo per averti?' l'accusa sputa tra i denti è ben marchiata nella mia mente. C'era divertimento e un pizzico di disprezzo nella sua voce, sembra sentirsi tradito all'idea di essere stato manipolato.

Aro ha dato un'interpretazione assolutamente bizzarra a ciò che è accaduto, poi non mi ha lasciato nemmeno spiegare, è partito per la tangente con le sue prese di posizione arrivando ad insultare i miei sentimenti. Sospiro sconsolata, rendendomi conto che lui è dalla parte del torto ma devo essere io a fare il primo passo dal suo punto di vista.

Mi sento stanca di doverlo inseguire per avere risposte, spiegazioni e delle scuse. Non posso ignorare il fatto che le sue parole mi hanno offeso, ho una dignità e non può pensare che io tornerò sempre strisciante fin da Lui. Aro mi ha praticamente accusato di averlo sedotto a scopo personale, ha buttato la sua offerta sul tavolo perché ai suoi occhi serviva un accordo tra noi.

Ripenso all'assurdo contratto che mi vorrebbe obbligare ad 'amarlo' secondo la sua strana e distorta idea, all'inattesa e spiazzante proposta avanzata tra le righe.

Aro è un uomo sposato e non ha alcun motivo di desiderarmi come moglie. Non desideravo certo mi chiedesse la mano perché, sinceramente, non mi è neanche mai passato per l'anticamera del cervello di sposare quel vampiro.

La nostra storia è troppo caotica e strana per essere racchiusa in una promessa, inoltre non sono certa di volermi legare ufficialmente all'eccentrico ed egocentrico stratega. Già provo pena per me stessa quando mi rendo conto di amare tanto un uomo dalla visione così distorta del mondo, che vive da millenni oltre ogni confine del buonsenso in fatto di interazioni. Non credo che rendere il tutto ufficiale con una cerimonia sia una mossa saggia, proverei pena non solo per il mio cuore ma anche per il mio cervello.

Aro è un amante incredibile, schietto come se lo conoscessi da una vita e seducente come se avessi ancora tutto da scoprire ma sarebbe un marito tremendo.

Non si può addomesticare la pantera.

Capriccioso, inaffidabile, manipolatore, egocentrico con desiderio di controllo. Posso amarlo perché, come si suole dire, al cuor non si comanda ma sposarlo sarebbe una razionale follia.

Insieme l'idea che lui mi sposerebbe, sì, ma semplicemente per giungere ad un accordo riguardo la nostra relazione mi ferisce. Eppure l'ombra di ferita delusione sul suo viso mi è parsa reale e sincera, anche se solo per una frazione di secondo. Ho la percezione che non sperasse davvero in un mio 'Sì' entusiasta ma che sia rimasto ferito dal modo in cui l'ho allontanato.

La Corona del ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora