È il dolce scricchiolio della neve a richiamarmi alla realtà, mi volto di scatto trovando Akame procedere silenziosa e lenta verso di me. La ragazza avvolta nella lunga e pesante giacca procede con la stessa calma di chi si presenta ad un funerale e rispetta il dolore altrui. Lo sguardo di un rosso abbastanza scuro è come sempre schiettamente penetrante e sveglio sulla mia persona.
"Mostrale dove starà" sibila Kaito dal portico e subito ruoto il viso sull'ombrosa figura in nero; il capoclan di Tate ha parlato in un giapponese tagliente e rapido. Il tono profondamente scocciato viene sottolineato da un gesto rapido della mano, che sembra scacciare la mia presenza con uno schiaffo come se non sopportasse nemmeno la mia vista.
Il viso contratto dal fastidio viene presto nascosto dalla sua passeggiata rapida ed elegante sotto il tetto in stile orientale. I lembi dell'abito nero svolazzano evidenziando la seccatura nel passo rigido e indispettito.
"Vieni" mi ordina Akame in un sussurro che però non ha nulla di dolce. Aro è immobile oltre il portone richiuso, lo percepisco ancora lì fermo e mi chiedo cosa stia esattamente attendendo ma insieme mi beo dell'idea che non se si sia ancora allontanato tanto da me. La mia amica forse mi lascerebbe più tempo a fissare inerme il portone che ci divide, l'ordine di Kaito è chiaramente diretto e deve essere immediatamente eseguito.
Kaito è entrato rapidamente in quella che credo essere la struttura principale dell'eremo, i diversi piani sono incastonati tra tettucci concavi, pareti in legno scuro, terrazzini innevati dal parapetto incastonato nelle altre parti del complesso. Non credo di aver mai visto nulla di più orientale di questo luogo in tutta la mia esistenza, sembra di aver fatto un salto in dietro nel tempo nel Giappone feudale.
Raccolgo il borsone lasciato distrattamente crollare al suolo prima dell'ultimo saluto al Maestro. Con un sospiro arrendevole e rassegnato abbasso il capo e seguo la mia nuova guida dal cappello rotondo e bordo in pelliccia. Nel portico sono rimaste tre figure ad osservarmi. Gli occhi gelidamente cremisi del ragazzo dall'aria altezzosa e pericolosa, che mi scruta con fare indagatore ma insieme distaccato. L'imponente e pesante pelliccia in cui è avvolto risulta in assurdo contrasto con i delicati e setosi kimono che avvolgono le due linci pericolose dall'altro lato della struttura.
Le due sorelle dalla sensualità pericolosa e felina tipica di una belva nel gelido inverno mi scrutano con sguardo di superiorità. Quando approdo alla scala Akame mi porge delle nuove calzature così da poter rispettare usi e costumi, con un piccolo inchino ringrazio silenziosamente la mia amica e insieme procediamo. Fingo di non percepire le tre paia di occhi scarlatti sul mio corpo ma alla fine non riesco a resistere all'impulso di voltarmi per scrutare meglio le due ragazze.
Sono chiaramente gemelle perché sembrano l'una la copia dell'altra e gli abiti setosi identici non fanno che esaltare la caratteristica. I tessuti dalle fantasie floreali e primaverili svolazzano con delicatezza sulle loro figure che paiono scompostamente seducenti avvolte in un modo precario e selvaggio dal kimono. Non so assolutamente nulla di loro ma due dettagli sono già ben marchiati a fuoco nella mia mente: sembrano già detestarmi a priori e sono chiaramente state trasformate a distanza di qualche anno l'una dall'altra.
"Non ti conviene averle come rivali" sussurra Akame "Sono una più pericolosa dell'altra" mi ammonisce svoltando dentro ad un corridoio, che si rivela solo un punto di passaggio tra due giardini successivi.
"Non è mia intenzione" sospiro sinceramente stanca di scontri e battaglie. Sono qui per acquisire l'autocontrollo e tornare a Volterra, non mi sembra difficile né da capire né da accettare per nessuno dei presenti. Quegli sguardi tanto sospettosi e pungenti su di me non mi hanno messa assolutamente a mio agio. Mi chiedo cosa abbia spinto un'immediata e intensa reazione di rovente sospetto da parte delle due linci.

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La Corona del Re
FanfictionAdelaide Volturi, neonata vampira, è ora guidata dagli istinti più intensi e irrefrenabili. L'autocontrollo è ancora ben lontano e il suo potente dono crea non pochi problemi alla Nobile Casata e ai suoi tre leader. La Regina sembra fuori controllo...