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Il bacio con il pirata è stato prolungato e intenso mentre mi premevo contro il suo fisico statuario, le mani sono scivolate con dolcezza e calma un po' ovunque ma non siamo andati oltre. Nessuno dei due ha sentito la necessità di correre, Felix sembra un amante estremamente dolce e premuroso ma anche profondamente attento alla puntualità. Ha interrotto la nostra effusione ricordando che eravamo già in discreto ritardo per il ritorno a Volterra, che presto tutti si sarebbero allertati a causa della nostra assenza ad era bene tornare a casa rapidamente.

Torreggiante sullo sperone di roccia infilo frettolosamente pantaloni e maglia, io e Felix ci diamo silenziosamente le spalle avvolti dalle tenebre mentre non posso far altro che sentire un'opprimente tensione attorno a me. Mi chiedo se davvero sia sensato tornare a Palazzo, se non sia più semplice concludere questo grottesco teatrino e fuggire immediatamente senza attendere che io commenta un qualche crimine dalla pena capitale.

I comodi abiti da caccia aderiscono all'intimo zuppo finendo con il bagnarsi irrimediabilmente di acqua gelide. Mi volto ad osservare Felix che sta richiudendo rapidamente la giacca a doppiopetto attorno al suo busto, dovrei sicuramente desiderare di fermare le sue mani e invertire l'attività con le mie ma non percepisco questa spinta passionale in me. Forse è solo ancora troppo presto.

Mi chiedo perché il membro della Guardia desideri tornare tra quelle fredde mura ma sono destinata a rimuginare solitaria sul quesito per buona parte del viaggio di rientro. Planiamo affiancati con le dita intrecciate, il silenzio è denso e un poco funebre da parte mia perché non sono così sicura di essere d'accordo sulla nostra meta. Un'amara delusione ha preso inspiegabilmente posto nel petto e mi chiude la gola impedendo di farlo presente al pirata, osservo il suo profilo spigoloso dai tratti rilassati che tradiscono soddisfazione e leggerezza.

Mi aveva promesso la fuga, invece mi riporta indietro.

All'orizzonte spunta Volterra, svettando luccicante nella tenebra, in tutta la sua maestosa ed elegante potenza e bellezza. La vista dell'affascinante capitale dei vampiri ha un effetto ansiogeno sulla mia persona e immediatamente volgo lo sguardo al sottobosco lasciato alle spalle, come se stessi cercando qualcosa o qualcuno a cui aggrapparmi per rallentare e invertire la marcia rispetto a quella che dovrei percepire come casa.

Felix continua imperterrito diretto alle mura perimetrali, non c'è indugio nel suo passo rapido e determinato. La mia mano stretta alla sua si lascia guidare con sincera fiducia ma anche una nota di delusa amarezza, sempre più insistenti e frequenti si fanno le mie occhiate verso la strada lasciata alle nostre spalle e insieme monta l'agitazione e il desiderio di pregare Felix di fuggire immediatamente.

È giunto il momento di prendere una decisione definitiva.

Davanti alle mura di cinta rallento l'andatura, inizio a opporre passiva resistenza alla corsa del mio compagno e questo non passa inosservato perché lui si ferma, pronto e disponibile all'ascolto. I miei occhi sono oramai due rubini sgranati contro l'incombente e minacciosa sagoma della città di Aro, non riesco a scollare le mie iridi preoccupate dalle possenti mura di cinta che qui si mescolano direttamente alle mura perimetrali del Palazzo dei Priori.

Ho timore di come possa reagire Lui, ne ho sinceramente e completamente paura. Marcus e Didyme hanno pianificato di allontanarsi, nonostante Aro fosse profondamente e sinceramente legato ad entrambi questo non li ha salvati dalla sofferenza eterna di una perdita e della distruzione. Sono sicura Felix conosca la storia e mi chiedo quale assurda e illogica ragione lo spinga a rientrare tra quelle mura che, ai miei occhi, ora sembrano solo un'immensa trappola mortale.

Non voglio subire la Sua furia.

"Aro scoprirà tutto" gemo infine disperata puntando i piedi al suolo, stringendo la mano di Felix e tirandolo esattamente nella direzione opposta rispetto alla città "Non possiamo tornare" soffio con il fiato irregolare. La paura e il timore si sono davvero chiusi su di me, l'ombra nera di Palazzo incombe sulla mia figura avvolgendomi e facendomi sentire improvvisamente minuscola e indifesa come se fosse stato il mantello di Aro stesso ad avvolgermi ed imprigionarmi.

La Corona del ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora