Proseguo nel sottobosco al calar della sera, sospiro nel silenzio mentre cerco di riconoscere la zona dai miei ricordi umani con scarso successo. Sono nelle vicinanze di Villa Didyme secondo le indicazioni di Sulpicia, se solo Aro e io ci fossimo mossi nel bosco di giorno forse avrei qualche informazione aggiuntiva a guidarmi; l'area è isolata e certamente il fiuto non può aiutarmi a individuare una struttura, volgo lo sguardo in ogni direzione alla ricerca di muri o torri ottagonali in lontananza.
Lascio scivolare la mano nelle tasche dei pantaloni estraendo il piccolo smartphone acquistato di recente, sono oramai giorni che Stefano attende la mia chiamata. Farlo aspettare oltre sono certa che lo farebbe preoccupare sempre di più, insieme sono certa di poter cercare la villa mentre chiacchiero con lui. Inserisco il PIN distrattamente, chiamo l'unico contatto in rubrica sempre tenendo lo sguardo attorno a me e poi avvicino il dispositivo all'orecchio. La risposta di Stefano non si lascia attende, impaziente come se avesse tenuto il cellulare in mano tutto il tempo alza la cornetta dopo appena uno squillo.
"Finalmente! Non hai idea di quanto mi sia preoccupato! Ma che avevi da fare?" mi rimprovera con un sospiro di sollievo.
"Sono successe un sacco di cose, scusami" sussurro procedendo con calma tra i giovani e temerari fili d'erba. Il freddo di fine inverno è tagliente durante la notte ma l'aria è immobile e silenziosa attorno a me.
"Sei tornata in Italia? Sei con Aro a Volterra?" mi interroga Stefano impaziente e io mi irrigidisco interrompendo l'andatura rilassata a disinvolta.
"Ehi! Abbiamo già parlato di questa cosa. Non devi più dire questi nomi" sibilo oltremodo infastidita dalla sua mancanza. Nei mesi passati, date le assidue chiamate, ci siamo accordati sul fatto che mio fratello non dovesse più dire né il mio nome, né quello di Aro o di Volterra durante le nostre chiacchierate. Tutto ciò perché mio fratello vive ancora in casa dei miei e la possibilità che odano qualche parola, magari passando in una stanza vicina, è concreta e non vorremmo attirare sospetti o rivangare spiacevoli discorsi e ricordi.
"Puoi stare tranquilla, sono entrambi via" mi rassicura un poco infastidito dal mio cambio di tono.
"Potrebbero rientrare da un momento all'altro" sbuffo riprendendo la passeggiata cercando di individuare la villa tra gli alberi in lontananza. Il fruscio del mio passo è delicatissimo ma essenzialmente l'unica cosa che si percepisce nel raggio di parecchi metri.
"No, li ho mandati a farsi una vacanza, una crociera per distrarsi" sospira affranto perché sappiamo esattamente come siano stati divorati dalla mia scomparsa, come pensino ogni istante al dove potrei essere finita. Forse una vacanza, quando si sta avvicinando l'anniversario dell'ultimo nostro incontro, è effettivamente una buona scelta da parte di mio fratello.
"Con quali soldi scusa?" corrugo la fronte improvvisamente sospettosa del finanziamento per questo viaggio. Certamente non siamo mai stati una famiglia ricchissima ma i miei genitori hanno pagato interamente i miei studi universitari con qualche piccolo sacrificio e impegno nel lavoro, Stefano mi ha però raccontato come mio padre si sia licenziato da quando sono scomparsa per investire tutto il tempo e il denaro nella mia ricerca e di come mia madre ora lavori solo part-time.
Considero una follia la loro scelta, non possono permettersi un comportamento simile quando hanno ancora un figlio a cui pagare studi e garantire un sereno futuro ma questa vicenda ha colpito entrambi profondamente.
"Quelli della mia retta universitaria..." sussurra Stefano tristemente. Il solo sentire queste parole mi fa ancor più imbestialire, campisco esattamente che hanno perso completamente il lume della ragione senza più rendersi conto di cosa stiano facendo a mio fratello in questo modo.
"Sei impazzito? Questa cosa è intollerabile" sbotto nella notte buia e fredda facendo scappare infastiditi e spaventati due gufetti. Il battito d'ali ha tutta l'aria di un rimprovero nei miei confronti per aver rovinato loro l'ambiente di caccia.
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La Corona del Re
ФанфикAdelaide Volturi, neonata vampira, è ora guidata dagli istinti più intensi e irrefrenabili. L'autocontrollo è ancora ben lontano e il suo potente dono crea non pochi problemi alla Nobile Casata e ai suoi tre leader. La Regina sembra fuori controllo...