La Corona del Re

La Paura del Buio pt.1

Questo capitolo è uno Speciale che vi permetterà di avere una visione più chiara e completa riguardo a ciò che è accaduto dietro le quinte negli ultimi capitoli in pov Adeliade. Domani verrà pubblicata la seconda parte.

Avvertenze: Capitolo molto lungo. Lettore avvisato mezzo salvato!

Pov Aro

Sospiro soddisfatto, un piccolo sorriso increspa le mie labbra mentre plano lungo il cunicolo che conduce alla Sala del Consiglio. Dietro di me ci sono Marcus e Caius, al seguito il resto della Guardia e il mio ottimo umore è proprio dovuto all'eccellente risultato ottenuto in Scandinavia.

L'eccessivo caos generato dai branchi indisciplinati è soltanto un ricordo, abbiamo spazzato via un discreto numero di esemplari e quelli rimasti saranno per parecchio tempo impegnati a leccarsi le ferite nascosti nelle loro tane, non avranno tempo o interesse a pensare di fare guerriglia per spartirsi il territorio.

Dietro a questo ribollire di animi pelosi apparentemente non c'era né Tristano né alcun altro immortale ma il mio istinto continua a mettermi in guardia a riguardo. I licantropi non si aspettavano il nostro arrivo e siamo piombati su di loro silenziosamente e maestosamente, appena siamo scesi in campo gli scontri tra le diverse fazioni sono cessati in un goffo e fallimentare tentativo di alleanza e collaborazione.

Come attenti poliziotti del sovrannaturale abbiamo acceso tutte le luci dentro la gioielleria scassinata, i ladruncoli sono stati colti con le mani nel sacco mentre si litigavano il magro bottino. Il tentativo di fuga è stato disordinato e inefficace, le fratture interne erano così profonde da farli correre uno da una parte e l'altro dall'altra, così che non ci siamo nemmeno dovuto sforzare più di tanto per applicare il famoso 'divide et impera'.

Il nostro successo è stato così glorioso da permetterci di non riportare alcuna perdita tra le nostre fila e questo non fa altro che gonfiare il mio petto di orgoglio e allegria. Inspiro sorridendo alla sola idea di poter finalmente fare un bagno caldo e tranquillo avvolto dalla nicchia di adularia, poter assaporare nuovamente le comodità di vivere all'interno di un edificio stabile con effetti personali che conferiscono alla stanza qualcosa di proprio ed unico.

In questa piccola campagna ci siamo mossi come nomadi, per alcuni non fa grande differenza lo stile di vita ma per me ha una grande rilevanza, come anche per Caius e ancor di più per Marcus. Forse nei millenni ci siamo troppo abituati all'idea di essere stazionari, di gestire il nostro impero comodamente dai troni di Palazzo ma la verità è che il nostro nome e la nostra ombra ci permettono di non scomodarci più di tanto. Volterra è diventata la nostra roccaforte e la capitale dei vampiri, il Palazzo dei Priori la nostra casa, le stanze i nostri angoli privati dove incontrarci e scontrarci i volterrani il nostro popolo protettore e protetto.

Poggio le mani sulla porticina e sguscio oltre lo stendardo inspirando a pieni polmoni l'aria fredda e immobile della Sala del Consiglio.

"Casa dolce casa" sorrido soddisfatto muovendomi verso il portone. Non c'è bisogno che dia alcun ordine, sono certo tutti sappiano che si devono accomodare e poi riprendere la solita routine, la nostra esistenza tornerà uguale a prima come se tutto ciò non fosse neanche mai accaduto.

In un guizzo punto le mani sui battenti e tiro per aprire il varco verso il corridoio elegante. Il tappeto in velluto scarlatto e gli archi in pietra del corridoio buio mi attendono esattamente come li avevo lasciati, queste mura sono rimaste intimamente fedeli ai Volturi senza nessun problema nonostante la piccola vacanza. Lascio sfuggire una risatina allegra scuotendo il capo divertito, mi chiedo cosa mi aspettassi di tanto diverso perché, obiettivamente, la nostra breve assenza sarà passata inosservata a chiunque nel mondo immortale. Nei tempi con cui evolve l'esistenza dei vampiri non può essere successo nulla a Palazzo né a Volterra, per esempio non avrei certamente potuto trovare i miei più acerrimi nemici insediati abusivamente in casa mia.